di Pino Corrias
Senza Mani Pulite non ci sarebbe stato neanche B.
In quel lontano 1992 Craxi, Andreotti e Forlani avevano in mano il governo e il bottino. Fininvest era sull’orlo del fallimento con debiti tra i 5 e 7 mila miliardi, non pagava i fornitori e le banche gli avevano imposto un tagliatore di teste come Franco Tatò. Confessò Fedele Confalonieri: “Senza la politica saremmo finiti sotto a un ponte o in galera con l’accusa di mafia”.
Liquidando i pentapartiti e i De Lorenzo, Mani Pulite sgomberò il campo della partitocrazia, incalzata dall’entusiasmo di B. e delle sue tv. La debolezza della sinistra accelerò la crescita di Forza Italia. L’insipienza delle classi dirigenti consentirono l’assedio. Le vittorie elettorali della Lega perfezionarono la conquista del potere. Senza Mani Pulite, B. sarebbe fallito o rinato o espatriato e le sue tv restituite al mercato. In compenso avrebbe continuato a tormentare Veronica. E a telefonare una volta alla settimana a Francesca Dellera.
