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Zambetti del Pirellone: ennesimo berlusconiano in manette
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/10/news/regione_arrestato_zambetti_pag_i_voti_alla_ndrangheta-44214628/?ref=HREA-1
Pirellone, arrestato l’assessore Zambetti
“Comprò 4mila voti alla ‘ndrangheta”
Rep Tv Colaprico: “200mila euro alle cosche”
Inchiesta in Lombardia, numerosi arresti. L’esponente Pdl, delegato regionale alla Casa, è il 5° della giunta Formigoni a finire in manette. L’accusa di concorso esterno ad associazione mafiosa. I pm: “Preferenze pagate 50 euro l’una in contanti”. Voti dei clan (a sua insaputa) pure a Sara Giudice, l’anti-Minetti.
Violenze sui disabili, Peru (Pdl) respinge le accuse. °°°Avrebbero dovuto portarlo al doppio misto.
Pare vero che un berlusconiano è innocente!
Il consigliere regionale, agli arresti domiciliari da giovedì per l’inchiesta sui maltrattamenti ai malati di Alzheimer, ha respinto tutte le accuse davanti al gip Carla Altieri
GUARDATE CHE BELLA FACCIA LOMBROSIANA DA INNOCENTE
Wurdalak Sallusti ne fa un’altra delle sue e insulta la Germania.
Lo zombie fa un’ennesima figura di merda e paragona il loro fesso criminale berlusconiano Schettino all’eccidio dei nazisti.
“A noi Schettino, a voi Auschwitz”
E contro il Giornale polemica sul web
Migliaia di commenti, tra l’imbarazzato e l’adirato, all’editoriale a tutta pagina firmato dal direttore Sallusti che riprende un articolo dei giorni scorsi sul settimanale tedesco “Der Spiegel”. L’Ugei: “Assura provocazione proprio nel giorno della Memoria.
http://www.repubblica.it/politica/2012/01/27/news/polemica_titolo_giornale-28849978/
Chi ancora si dice berlusconiano deve capire che fa parte di una cosca di malavita…
… sconfitta dalla storia, dalla cronaca, dai magistrati onesti e dal 80% dei cittadini italiani, che sono per bene. PENSATECI!
Caccia a un assassino berlusconiano a Cremona: ha ucciso un anziano per bullismo (e cocaina?)
Cremona, pensionato ucciso da un Suv
dopo una lite sul parcheggio per disabili
Guido Gremmi, 76 anni, è stato investito in pieno centro da un’auto di grossa cilindrata: chiedeva che fosse liberato il posto auto riservato alla compagna portatrice di handicap. In città è caccia all’assassino
Se pensate che Frattini è l’esperto berlusconiano di “intelligence”: uno che gira con una supposta dietro l’orecchio e non ricorda dove ha messo la penna…
Riconciliamoci col mondo
Lo chef consiglia di Andrea Camilleri e Saverio Lodato
Rai, se il buongiorno si vede dal mattino preparate i parapioggia
Camilleri, l’italiana più importante del secolo ha compiuto un secolo di vita e fa paura al centro destra. Rita Levi Montalcini, scienziata e premio Nobel, rischiava di essere censurata da Mauro Masi, neo direttore generale Rai, che non la voleva da Fazio il 26 aprile: non può essere invitata perché “è una senatrice”. Il giornalista Loris Mazzetti ha avvertito Articolo 21 e lo stop è rientrato. Il cavallo che Caligola nominò senatore si chiamava “Incitatus”. E quanti sono gli “Incitatus” ai quali la Rai non fa mancare la biada di microfono e telecamera? Per un minimo di par condicio, fra cavalli e premi Nobel, almeno ogni cento “Incitatus”, Masi si conceda il lusso di invitare una Rita Levi Montalcini!
Il buongiorno si vede dal mattino, e il mattino della nuova dirigenza Rai promette una giornata da cappotto e parapioggia. I primi atti sono stati censori e intimidatori: la richiesta di una puntata “riparatrice” a Santoro; l’espulsione di Vauro con un gelminiano 5 in condotta; la richiesta, rientrata, di non far partecipare a una puntata di Fazio il premio Nobel Rita Levi Montalcini, per i suoi cento anni. La scusa era che, essendo la Montalcini anche una senatrice, la sua presenza avrebbe alterato i delicati equilibri della par condicio che, però, non vengono alterati dall’ossessiva presenza di Berlusconi in ogni Tg pubblico e privato. «Lo riprendiamo in quanto presidente del consiglio» si difendono i direttori Tg. E che così si fa un’indiretta ma redditizia campagna elettorale. «A me la morte non fa paura», ha dichiarato la Montalcini. È vero: sono i vivi a fare paura, soprattutto se appartengono a quel grande allevamento di cavalli berlusconiano da dove vengono scelti, sì, gli «Incitatus» senatori, ma anche ministri, onorevoli, manager, direttori generali.