“Non ho mai pagato una donna.”°°° Una no, ma decine e decine sì.

Altri bonifici, le auto-regalo
del premier diventano 15

Lunedì Consiglio dei ministri sulla Libia: il Cavaliere non sarà al processo Mills, ma lascerà che si tenga l’udienza

«Mozzarelle» e Mora I pm interrogano anche un finanziere della dogana di Chiasso che riceve «mozzarelle» dal braccio destro di Lele Mora

Le carte

Altri bonifici, le auto-regalo
del premier diventano 15

Lunedì Consiglio dei ministri sulla Libia: il Cavaliere non sarà al processo Mills, ma lascerà che si tenga l’udienza

MILANO – Il presidente del Consiglio sarà pure, come dice lui, una specie di «Caritas quotidiana» che paga alle ragazze «le tasse universitarie, le cure mediche, i mutui ai genitori». Ma a scorrere gli atti del processo sembra più prosaicamente pagare soprattutto altro alle ragazze (specie di provenienza geografica esotica e di giovane età). Per esempio, auto.

Già si era verificato nelle scorse settimane che, oltre alle buste in contanti con cifre variabili tra i 2.000 e i 20.000 euro consegnate alle partecipanti alle notti di Arcore, oltre ai 240.000 euro spesi solo per comprare 100 collane dello stesso tipo, oltre ai 562.000 euro di bonifici a una dozzina di ragazze conteggiati in un solo anno dagli accertamenti bancari sul conto corrente personale di Berlusconi, oltre ai quasi 3 milioni versati a Lele Mora (indagato per l’ipotesi che sia stato lui con Minetti e Fede a convogliare appunto ad Arcore 33 donne prostituitesi con il Cavaliere), e oltre alla sconosciuta destinazione dei 13 milioni di assegni cambiati dal suo tesoriere Giuseppe Spinelli nel 2010, altre somme considerevoli erano state stanziate dal premier per acquistare automobili alle ragazze del suo giro: sinora si era a conoscenza di 13 autovetture per il quale il premier sembrava aver speso 280.000 euro.

Nicole Minetti
Nicole Minetti

Adesso però, nel deposito finale degli atti d’indagine, un rapporto della polizia giudiziaria aggiunge alla lista gli accertamenti su altre 8 automobili, complessivamente costate altri 160.000 euro.
Due sono sicuramente regali di Berlusconi: lo si può dire con certezza perché una ragazza russa, di nome Raissa, esce da una concessionaria nel 2008 con una Mini Mini acquistata grazie a un bonifico di 24.000 euro dal conto di Silvio Berlusconi al Monte Paschi. E lo stesso accade a una ucraina di nome Marianna, la cui Mini Mini pare ben più accessoriata visto che al bonifico di Berlusconi costa nel 2008 più di 37.000 euro. Altre vetture (di cui un paio usate) delle ragazze risultano invece comprate in contanti: sono due Mercedes 180, una Mercedes classe A, una Toyota IQ, una Renault Megan e una Nissan Micra per complessivi 100.000 euro.

Mills, il premier sarà assente ma lascia celebrare l’udienza
Lunedì, al processo in cui è imputato di aver corrotto il teste David Mills con 600.000 dollari, Berlusconi aveva annunciato la prima di una serie di sue presenze nei processi. Ma ieri un cambio d’orientamento è stato motivato dalla concomitante fissazione di un Consiglio dei Ministri per una informativa sulla situazione in Libia. Il premier non invocherà però un «legittimo impedimento»: «Consentiremo che l’udienza si svolga – anticipa il difensore Piero Longo – anche se il presidente Berlusconi è impedito a partecipare dalla riunione di governo». In programma c’è solo l’audizione della consulente contabile del pm, la successiva udienza sarà solo il 9 maggio.
Via da Mills lunedì, via dal processo Ruby il 6 aprile: non è tempo di passerelle in Tribunale, sembra dunque valutare il premier alle prese con gli atti dell’indagine, tra i quali affiorano anche filoni collaterali. S.R., finanziere alla frontiera italosvizzera di Chiasso da fine 2007 a fine 2010, è ad esempio interrogato come teste il 21 febbraio dai pm che si interessano al versante svizzero di Mora, che alla Bsi di Lugano ha un conto sul quale sono stati versati in gennaio e marzo 2010 gli assegni per 2 milioni e 450.000 euro provenienti da Berlusconi tramite il ragionier Spinelli.
Le “mozzarelle” alla dogana, Mora e il finanziere
A sentire il militare, quando nel marzo 2010 gli capita di controllare l’auto di Fedele Gentile (stretto collaboratore di Lele Mora), «questa persona mi diede il suo biglietto da visita». E perché? «Non lo so, l’ha fatto di sua spontanea volontà». Comincia così a frequentare sia Gentile sia Mora. E nel frattempo accade che Gentile o Mora passino spesso la frontiera, «è capitato 3 o 4 volte che mi avvisassero che stavano per arrivare al confine», capita che vengano controllati «non da me ma da altri colleghi del mio stesso turno». E capitano telefonate intercettate con Gentile, come quella che il pomeriggio del 26 ottobre 2010 verte sulle “mozzarelle” che il collaboratore di Mora sembra portare al finanziere, e che costui sembra ricevere con particolare circospezione: “Ok, allora fai una cosa, entra nell’area di servizio. Ti aspetto qui, vengo con una busta e me la carico dentro…lì sotto l’area di servizio, così non ci vede nessuno, hai capito?”.
La risposta del militare ai pm non è il massimo dell’attendibilità: «Non volevo che gli altri colleghi vedessero, Fedele mi ha portato in scatole di polistirolo campioni di buone mozzarelle di bufala che un suo conoscente produceva in Campania, poi io le ho portate in un ristorante di Lugano al cuoco perché le provasse». E perché? «L’ho fatto per bontà».

Minetti: io faccio solo quello che mi dice lui
Il 9 marzo è invece ascoltato come teste l’architetto P.G. perché da una intercettazione era spuntata l’aspirazione di Nicole Minetti ad aprire uno studio dentistico, non si capiva bene con quali soldi. L’architetto in effetti conferma ai pm che nel novembre 2010 un suo amico gli chiese un sopralluogo per verificare se «un piccolo appartamento in corso Como, che il consigliere regionale Minetti era interessata a prendere in locazione per fare uno studio dentistico», fosse adeguato allo scopo «con un budget di 30.000 euro». L’architetto lo fece, ma non seppe più niente. Nelle carte, specie in alcune intercettazioni in tempi non sospetti, Minetti pare a volte rivendicare una propria diversità dalle altre ragazze. Come quando a Emilio Fede racconta che «io ho detto: “Ragazze, vedetevela voi, io non voglio saper niente, sono solo il tramite, il contatto, punto e basta. Cioè io faccio quello che mi si dice, quello che mi dice lui (Berlusconi, ndr), non quello che mi dite voi. Capito?».

Luigi Ferrarella
Giuseppe Guastella

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Solo i malati di mente possono ancora credere ai deliri infantili di burlesquoni silvio.

Caso Ruby, ecco i bonifici
per le ragazze di Arcore

ragazze berlusconi olgettina 304

Bonifici per 400mila euro ad altre 12 ragazze, assegni a Lele Mora e, da questi, a Emilio Fede, intercettazioni telefoniche ed sms di Mora, Fede, Nicole Minetti e delle ragazze dell’Olgettina. Sono le nuove carte dell’inchiesta sul caso Ruby che emergono dai quindici faldoni depositati la settimana scorsa dalla Procura di Milano a sostegno del giudizio immediato per Silvio Berlusconi e di cui oggi Corriere della Sera, Stampa e Repubblica riportano alcuni stralci.

CASO RUBY – VIDEO | FOTO
E TUTTI GLI APPROFONDIMENTI

Dalle intercettazioni, scrivono la Stampa e il Corriere della Sera, emerge ”un quadro di invidie, recriminazioni e sospetti nei confronti di Berlusconi e dei suoi legali da parte delle ragazze, che sembrano pronte anche al ricatto”.

”Ti rendi conto che siamo sputtanate a vita? Ma noi abbiamo il coltello dalla parte del manico”, scrive Iris Berardi in un sms a un’amica. Nelle intercettazioni le ragazze parlano delle feste ad Arcore, che secondo il Corriere sono 4 in piu’ (25 ottobre, 7 e 22 novembre, 19 dicembre) rispetto a quelle indicate nel mandato a comparire a Berlusconi e Minetti. ”Quando siamo noi fa le 4 tutte le notti… Non dorme perche’ sta tutta la notte li’ cosi’ con noi una e un’altra”, commentano due ospiti. ”Li’ ci sono ragazze di 20 anni che erano distrutte, erano morte, io uguale e anche di piu’ perche’ ce ne ho di piu’, e ce ne ho (di anni) quarantacinque meno di lui”.

Altre giovani, nei messaggi pubblicati dai giornali, parlano delle analisi del sangue: ”Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids. Se avevo dubbi? Mah, sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”. Un’altra ragazza, sempre secondo il Corriere, scrive in un sms a un’amica che ”oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso… Domani se e’ aperto vado in un sexy shop e prendo un po’ di cose per me e te: piu’ tr… siamo piu’ bene ci vorra”’.

Su Repubblica anche una foto in bianco e nero, scattata da una delle ragazze, che secondo la didascalia riprende la stanza di Berlusconi ad Arcore. I tre quotidiani riportano i movimenti di un conto personale di Berlusconi al Monte dei Paschi da cui risultano bonifici per 406mila a 12 ragazze, tra le quali una sola era gia’ emersa nell’indagine. Dall’esame risulterebbero inoltre tre assegni da 100mila euro passati dai conti del premier, attraverso il suo commercialista Giuseppe Spinelli, a Mora, il quale dopo ogni versamento avrebbe a sua volta versato 50mila euro a Fede. Repubblica riporta alcuni passaggi dell’interrogatorio di Nicole Minetti.

La consigliera regionale afferma di non ricordare quanto e’ durata la relazione sentimentale con Berlusconi. ”Mi e’ capitato di fermarmi a dormire avendo con il presidente un rapporto di intimita”’, dichiara. ”So che altre ragazze si fermavano ad Arcore ma sinceramente non so perche’ cio’ avvenisse”. Corriere della Sera, Repubblica e Giornale, inoltre, riportano indiscrezioni su ciò che Berlusconi avrebbe detto incontrando alcune deputate del Pdl, ieri a Montecitorio. In particolare, il premier avrebbe definito Ruby ”una pazza” e ”una visionaria”. ”Queste rivelazioni a puntate non sono finite qua”, avrebbe aggiunto: ”Pensate che Ruby avrebbe raccontato ai pm di aver visto a casa mia Belen, la Carfagna e la Gelmini che ballavano nude. Ora, vi pare possibile? Oltretutto in quel periodo la Gelmini era incinta, aveva un pancione cosi’!”.

26 febbraio 2011
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Salute e grano! Prima di mettermi a lavorare, ecco i bonifici di hardcore.

Il conto segreto del Cavaliere
per pagare Nicole e le altre

Del deposito al Monte dei Paschi amministrato dal ragionier Spinelli su delega di Berlusconi ha usufruito sistematicamente la Minetti. Ma molti altri nomi risultano nell’elenco segreto dei destinatari dei soldi del premier

di PIERO COLAPRICO e GIUSEPPE D’AVANZO

Il conto segreto del Cavaliere per pagare Nicole e le altre

Giovanni Falcone diceva: “Follow the money, segui i soldi e troverai il mafioso”. Ilda Boccassini, che alla scuola di Falcone è cresciuta, segue i soldi in ogni indagine e non solo in quelle di mafia. Lo ha fatto per gli affari Imi-Sir e Mondadori, incastrando Cesare Previti. E lungo questa strada si muove ancora oggi, indagando su questo scandalo di concussione e prostituzione minorile. L’ultimo capitolo dell’inchiesta che angoscia Silvio Berlusconi ci parla di denaro, e del metodo con cui la procura milanese sta provando a ricostruire – documentalmente – le ricompense fatte piovere da parte del presidente del Consiglio sulle giovani e giovanissime donne del “bunga bunga”. C’è al centro dell’attenzione un estratto conto. Si riferisce ad un deposito presso il Monte dei Paschi di Siena, amministrato da Giuseppe Spinelli, il “ragioniere” di Silvio Berlusconi.

Di questo conto, come scriveva ieri Repubblica, ha beneficiato il consigliere regionale Nicole Minetti, attraverso vari bonifici per decine di migliaia di euro. Ma i movimenti bancari raccontano ben altro.
E’ lungo decine di nomi l’elenco segreto di chi, nel corso del tempo e per tutto il 2010, è stato sostenuto finanziariamente dal capo del governo.
Tra i nomi ci sarebbero “molte sorprese” e molte delle figure femminili che hanno accompagnato la vita del presidente negli ultimi anni. È questo del “follow the money” il capitolo aggiuntivo che i pubblici ministeri assoceranno – pare in settimana – alla richiesta di giudizio

immediato che presenteranno al gip Cristina Di Censo. Non più le “parole” dei testimoni, ma i “numeri” del conto bancario gestito dal fidatissimo Giuseppe Spinelli. E cioè “Spino”, “Spin”, “Spinaus”, come lo chiamano le ragazze invitate alle “serate rilassanti”.

È il ragiunatt, l’uomo a cui le “falene” di Arcore si rivolgono per l’idraulico e per il dentista, per un premio straordinario e per una necessità comune. “Spino”, “Spinaus” prende nota, chiede l’autorizzazione (“lunedì lo sento” è la formula intermittente) e, se autorizzato, prepara “la busta”. Le fonti di prova sin qui raccolte confermano con ragionevole evidenza l’abituale prostituzione di alcune delle ragazze; la loro presenza ad Arcore durante le cerimonie nottambule del capo del governo; la retribuzione immediata con buste da 2, o 5, o 9 mila euro cash. Il rendiconto bancario rafforza il quadro probatorio, forse in maniera definitiva. E, per quel che se ne sa, i pubblici ministeri di Milano sono stati fortunati. Accade quasi per caso, ecco come vanno le cose.

Il 14 gennaio scattano le perquisizioni alla Dimora di via Olgettina 65 e non solo. La combinazione favorevole fa capolino nel verbale della perquisizione dell’appartamento di Alessandra Sorcinelli, cagliaritana, 27 anni. Si deve leggere il “punto 14”: “Comunicazione bancaria del Banco di Sardegna relativo a un bonifico effettuato sul conto corrente 0786500XXX, intestato ad Alessandra Sorcinelli, di euro 10mila data ordine 09.12.2010 ordinante Silvio Berlusconi, banca Monte dei Paschi di Siena, causale prestito infruttifero”. A questo punto, si può immaginare ragionevolmente che le indagini abbiano fatto un passo avanti muovendosi nella direzione di quella sede Montepaschi, dove viene acquisita la documentazione bancaria passata attraverso “lo sportello 20600, centro direzionale Va”. Vale a dire, la filiale “presso il Centro Direzionale Palazzo Vasari – Milano 2 – Segrate (cab 206003)”, giusto nei pressi “degli uffici della s. p. a. Dolcedrago, Residenza Parco 802 Milano 2, dove – scrivono i pm – risulta operare Spinelli Giuseppe”.

È questo il conto segreto che si può definire del “bunga bunga”. E anche rapporti economici tra Berlusconi, Lele Mora ed Emilio Fede entrano in questo nuovo target. Forse lo si ricorderà, Fede e Mora discutono a telefono più volte di soldi. Sono un po’ criptici, ma siamo al 22 agosto scorso, ore 18 circa, e il dialogo comincia a farsi molto interessante per i pm.

Emilio: “Senti Lele, decidiamo insieme che facciamo”.
Lele: “Io sto agli ordini come sempre, lei mi dica e io eseguo”, risponde, ma con dissimulata perizia suggerisce a Fede le opinioni e i giudizi da consegnare al “presidente”: “(Gli dica:) “S’è sbattuto in mille cose in ‘sto periodo: secondo me, ha fatto tanto. (Silvio) hai fatto 30, fai 31″”.
Emilio: “Fai 31, sì!”.
Lele: “”(Dica al presidente:) “Sì, (Lele) ha paura da quello che gli hanno detto gli avvocati… mi sa che sta andando anche un po’ in depressione, proprio per questa cosa qua””.
Un dialogo degno del gatto e della volpe, chissà quanto disinteressato, visto che il 26 agosto, alle 18.35, Emilio spiega a Lele Mora: “Dico “(ho detto a Silvio), però (Lele) va aiutato”… Beh (gli ho detto), “almeno uno, uno e mezzo””. La conversazione continua ore dopo, su un altro numero: “Ma sai, (mi) dice (Silvio), secondo te? Ma, secondo me, (gli ho risposto), almeno uno e mezzo. Uno minimo bisogna darglielo, se no è rovinato (…). Adesso l’ho sbloccata (la situazione)”.
Mora: “L’ha sbloccata direttamente lei ieri sera”.
Fede: “Ecco, allora, male che vada è “uno”, di cui tu sei “sei” e “quattro” io”. Detto in chiaro, nella lettura dell’accusa: 600 mila euro a Mora e 400 a Fede.
Mora: “Certo!”.
Fede: “Se è “uno e mezzo”, “sei” e il resto è tuo, va bene?”. Se è un milione e mezzo, a Fede 600 e 900 a Mora.
Fede: “Eh, dimmi che sono bravo e sono un amico”.
Mora: “Bravo? Di più”.

Che Fede sia più di “un amico”, lo si capisce meglio qualche sera dopo, il 28 agosto. Ruby-Karima, la minorenne che frequentava Arcore ed è uscita dalla questura grazie all’intervento del premier, ha parlato con i magistrati. La voce del “tradimento” comincia a girare tra le papi-girl e, soprattutto, tra i fedelissimi del premier. La stampa ignorerà tutto per altri due mesi, ma Fede, direttore del Tg 4, appare bene informato:
Emilio: “Allora, ieri sera è tornato il discorso, eravamo in cinque… L’avvocato della minchia ha detto: “Ah, perché poi se viene fuori che lui (Mora)… procurava programmi etc”. Gli dico, guarda, questo uomo (Mora) ci ha dato tutto, ci ha dato soprattutto la riservatezza. Mi segui?”.
Lele: “Sono tutto orecchie…”.
Emilio: “Riservatezza… capisco la prudenza, ma lui (Mora) sarà al creatore anche fisicamente, oltre che rischia la bancarotta, e allora diventa peggio(re) il problema. “Ah – dice lui (Silvio) – ma secondo te, di quanto ha bisogno?”. Dico: “Guarda proprio limitandolo, dico uno e due””.
Lele ed Emilio ragionano ancora di percentuali, poi il giornalista aggiunge: “(Io poi gli ho detto)… la salvezza-salvezza sta in uno e mezzo””.
Lele: “Meraviglia, bravo direttore, bravo”.

E così, il 29 agosto Lele si sente con il ragionier Spinelli, il quale gli conferma che “nel pomeriggio chiamo il direttore (…) dopo di che… fissiamo l’appuntamento”. Quando va in banca, Lele chiama Fede:
Lele: “Sono qua in banca, anche con il direttore, che mi sta sgridando e tirando le orecchie. M’ha detto: “Lei mi vuol far licenziare?”, perché l’ho pregato sotto tutti i punti di vista (..) “no, io le do il (l’assegno) circolare”. L’altra volta m’ha fatto la cortesia (di darmeli in contanti), ma poi lui ha avuto la segnalazione dalla sede del Monte dei Paschi…”.

Ora dalla documentazione bancaria del Monte dei Paschi si evince che Silvio Berlusconi, più o meno un mese dopo le conversazioni intercettate, trasforma in assegni circolari un milione 450mila euro. La cifra, dunque, quadra con le telefonate. E l’episodio, iscritto nel quadro accusatorio, potrebbe diventare la prova della ricompensa per il procacciamento delle giovani donne da accompagnare ad Arcore. Non solo: anche la prova dei “maneggi” di Emilio, che sembra ritagliarsi un’ampia provvigione, come tradizione nei rapporti tra ogni gatto e ogni volpe. Ragionevole pensare che si stia procedendo al controllo dei conti di Emilio Fede, più difficile invece il check-up per Lele Mora. Fallito, residente a Lugano, non ha conti correnti per lo meno in Italia.

(01 febbraio 2011)

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Vaticano+mafia= Berlusconi

Quel conto segreto dello Ior intestato a Giulio Andreotti….
I conti segreti e i beneficiari di bonifici e trasferimenti di denaro a vario titolo da parte dello Ior,
l’Istituto per le opere di religione, vengono alla luce grazie alla pubblicazione del foltissimo archivio tenuto nascosto per anni e ordinato da monsignor Renato Dardozzi, un parmense, nato nel 1922 ex Cancelliere della pontificia Accademia delle scienze e, per vent’anni consigliere dei cardinali che si sono succeduti alla Segreteria di Stato vaticano, da Agostino Casaroli ad Angelo Sodano.

Dardozzi, morto nel 2003, ha lasciato tra le sue volontà l’ordine che il suo sterminato e dettagliatissimo archivio diventasse pubblico. Il frutto di questa operazione è un libro, dal titolo «Vaticano Spa» (Chiarelettere, 15 euro) scritto dall’inviato di Panorama Gianluigi Nuzzi. Nel volume viene riconosciuta l’esistenza di conti segreti intestati a illustri politici come ad esempio Giulio Andreotti che però ha subito minimizzato con il settimanale: «Non mi ricordo di questo conto».
Libro Vaticano

Eppure non ci sarebbe solo il «divo Giulio» ad avere beneficiato del denaro della Chiesa, ma anche personaggi molto più discussi e largamente compromessi come Bernardo Provenzano e Totò Riina, come si sa, boss mafiosi di ingombrante peso. Ma non è tutto. Elemosina anche per Severino Citaristi, l’ex cassiere della Dc, pluricondannato per Tangentopoli, che avrebbe beneficiato di un assegno da 60 milioni di lire. Tra il 1989 e 1993 si calcola infatti che siano state condotte operazioni per un valore che supera i 310 miliardi di lire dell’epoca nei vari conti; mentre i movimenti in contanti, secondo una stima prudenziale dell’autore, del libro toccherebbero i 110 miliardi.

libro

berlusconi-ratzinger

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