Esistono testimoni non pagati da B? No, certo, non per la difesa delirante.

Processo Ruby, le Olgettine: “Silvio ci dà ancora 2500 euro al mese”

Silvio Berlusconi continua a pagare le ragazze delle “cene eleganti” di Arcore. Elisa To, Aris Espinoza, Ioana Visan, tre delle ragazze ospiti delle serate parlano come testimoni al processo in corso a Milano. E raccontano anche di bonifici che continuano a ricevere dal Cavaliere: “Silvio Berlusconi dava un aiuto allora e ce la dà anche adesso”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/09/processo-ruby-testimone-silvio-mi-da-ancora-2500-euro-al-mese/408596/

 

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Il nano compra testimoni versando al padre di due zoccole. “E’ brutto che si spettegoli su delle zoccole e sui loro genitori magnaccia.”

Procura di Milano: da Berlusconi 127mila euro a Nicole Minetti, Imma ed Eleonora De Vivo

I movimenti bancari, risalenti a qualche mese fa, sono stati segnalati dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (Uif) ai magistrati, che hanno acquisito tutta la documentazione, inserendola nelle “indagini suppletive” notificate ai difensori dell’ex premier (processo Ruby) e di Lele Mora, Emilio Fede e dell’ex igienista dentale del Cavaliere

Le gemelle Eleonora e Imma De Vivo
Pochi mesi fa Silvio Berlusconi ha versato 127mila euro in quattro bonifici a Nicole Minetti, Imma ed Eleonora De Vivo, tre delle partecipanti alle cene eleganti del Cavaliere, ma soprattutto tutte testimoni nel processo sul Ruby Gate e il Bunga Bunga. In questo procedimento, l’ex presidente del Consiglio è imputato di prostituzione minorile per i rapporti con la minorenne Karima el Mahroug e di concussione per le telefonate alla Questura milanese la notte del 27 maggio 2010, in cui il premier aveva chiesto di affidare la ragazza marocchina alla consigliere regionale Nicole Minetti.I movimenti bancari sono stati segnalati dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (Uif) alla Procura della Repubblica di Milano, che ha acquisito tutta la documentazione, inserendola nelle “indagini suppletive” notificate dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermanoai difensori di Berlusconi (processo Ruby) e di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, gli ultimi tre imputati di favoreggiamento alla prostituzione per le “serate eleganti” nella villa di Berlusconi ad Arcore.

Per quanto riguarda i bonifici bancari ‘incriminati, tra ottobre e novembre scorso Nicole Minettiha incassato sul suo conto corrente presso Banca Intesa due versamenti, rispettivamente di 15mila e 40mila euro (‘prestito infruttifero’ la prima causale, nessuna specificazione per la seconda somma), provenienti dal conto di Silvio Berlusconi presso il Monte dei Paschi di Siena. Quelli alla sua ex igienista mentale, però, non sono gli unici versamenti contestati all’ex capo del Governo: a luglio e ottobre scorso, infatti, ha versato in due tranches 72mila euro – giustificando la somma come ‘regalìa – sul conto di Enzo De Vivo (padre delle gemelle Eleonora e Imma, ndr) presso la filiale napoletana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Lo stesso Enzo De Vivo, interrogato il 5 aprile scorso da Ilda Boccassini, ha confermato di aver ricevuto quei soldi proprio da Silvio Berlusconi: i 72mila euro non erano per lui, ma per le sue figlie, che avevano fatto versare la somma sul conto del genitore per ‘evitare pettegolezzi’.

°°°Mi sembra giusto. è brutto che si spettegoli su delle zoccole e sui loro genitori magnaccia.
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Bunga bunga, la cloaca dei complici delle “cene eleganti”,

Le conversazioni dell’ottobre 2010, prima che l’indagine fosse di dominio pubblico

L’avvocato a Ruby: «Non ne esci male
Problematica la posizione di zio Silvio»

Luca Giuliante alla sua ex assistita: bisogna informare il presidente

Le conversazioni dell’ottobre 2010, prima che l’indagine fosse di dominio pubblico

L’avvocato a Ruby: «Non ne esci male
Problematica la posizione di zio Silvio»

Luca Giuliante alla sua ex assistita: bisogna informare il presidente

L'avvocato Luca Giuliante (foto Salmoirago)
L’avvocato Luca Giuliante (foto Salmoirago)

MILANO – «Tu, Ruby, secondo me non ne esci male, è più problematica la posizione dello zio Silvio, col quale io spero di poter parlare al più presto per fare un attimino il punto della situazione (…). Per forza, bisogna informarlo (…) quello che è confluito nei verbali ci mette in difficoltà, ma non ci mette in pericolo. E poi, parliamoci chiaro, lui è un uomo adulto e se le sceglie queste cose».
Sette di sera del 7 ottobre 2010, 19 giorni prima che il Fatto sveli l’esistenza di una inchiesta in corso sui rapporti tra il premier e la minorenne marocchina. Inchiesta invece ovviamente nota a Ruby, che i pm avevano interrogato 5 volte fino al 3 agosto, e al suo avvocato Luca Giuliante, tra le altre cose già tesoriere del Pdl milanese, consigliere dell’università Bocconi, avvocato di Fiorani e di Lele Mora, ex consigliere provinciale nella giunta di Ombretta Colli. Ed è Giuliante a spiegare a Ruby di aver «lanciato un fumogeno» al premier, «chiaramente non potendolo raggiungere direttamente e potendolo fare solamente attraverso un’interposizione: quando mi convocherà, io gli esporrò quello che sta accadendo in modo tale che poi ci diamo tutti quanti una regola su come muoverci (…). Se siamo su una barca e c’è il mare mosso, per superarlo non bisogna buttare nessuno a mare (…). Sarò, come dire, il tuo capitano Nemo».
Già l’intercettazione tra Berlusconi e Nicole Minetti dell’1 agosto 2010, pubblicata dal Corriere della Sera, mostrava che nel bel mezzo degli interrogatori di Ruby, e 48 ore prima dell’ultimo e più delicato, l’avvocato era andato in Regione Lombardia dalla Minetti ad avvisarla dell’esistenza di un’inchiesta del pm Forno su Ruby. Ma ora, sempre nei brogliacci depositati nel processo, si percepiscono i sussulti di ulteriori mobilitazioni. Come il 3 ottobre.

Giuliante: «Eh, però Ruby io te l’avevo detto dall’inizio che bisognava tenere bassa l’attenzione, è inevitabile ormai…».
Ruby: «È inevitabile perché una volta che (i pm, ndr) hanno l’evidenza non puoi negare davanti l’evidenza… c’avevano le foto con la Minetti, con la Carfagna, io non potevo negare niente (in realtà le foto non esistono, ndr). Poi le affermazioni della Michelle, della Pasquino, che tutte hanno parlato di me come papi-girl, capito? (…) Domani ti mando quella lì che l’abbiamo finita (una nota scritta che l’avvocato aveva sollecitato al fidanzato di Ruby, ndr) e tu parla con Lele, parla con lui direttamente, vede cosa potete fare. Perché veramente non so come uscirne».
Giuliante: «Va bene, cerco martedì di andare a parlare con il Presidente».
Nella tarda serata del 6 ottobre c’è, come qui già riportato settimane fa sulla base di alcuni sms del fidanzato di Ruby, il misterioso «interrogatorio» a Ruby fatto da non si sa chi (non dai pm, che avevano smesso di ascoltarla il 3 agosto), nel quale la ragazza avrebbe riferito a un «avvocato» e all’«emissario di lui» alcune «scene hard con il pr… con la persona». E adesso questa intercettazione del 7 ottobre, tra Ruby e l’avvocato, aggiunge un’altra tessera.
Giuliante: «Non so dirti quando, ma ci sarà un momento in cui questa storia, se non in tutto, in parte verrà fuori e quindi, inevitabilmente, ci troveremo a dover affrontare un mare molto mosso. Tu secondo me non ne esci male, è più problematica la posizione dello zio eh, lo zio col quale io spero di poter parlare al più presto per poter fare un attimino il punto della situazione perché…».
Ruby: «Con chi?».
Giuliante: «Con lo zio Silvio. Per forza, bisogna informarlo, Ruby, bisogna informarlo, almeno sapere che cosa succede, credo che anche lui si debba preparare a un certo punto, poi magari non succede, siamo tutti contenti, ma avere un contraccolpo mediatico da questa vicenda».
Ruby: «Ma s’incazzerà vero?».
Giuliante: «E sai Ruby, io non lo so, a me l’unica cosa che interessa è sapere che cosa è confluito nei verbali (…). Quello che è confluito nei verbali ci mette in difficoltà, ma non ci mette in pericolo, eh, quindi questo è un dato, e poi, parliamoci chiaro, lui è un uomo adulto… se le sceglie queste cose».

Luigi Ferrarella
Giuseppe Guastella
08 aprile 2011

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