Le malefatte del nano mafioso: 20 condoni e quindi tragedie, crolli, scuole insicure.

Sicurezza nelle scuole, fondi bloccati
“Sono 42mila gli edifici su cui intervenire”

A 3 anni esatti dalla morte di Vito Scafidi al liceo Darwin di Rivoli, Libera, Acmos e Benvenuti in Italia hanno organizzato un incontro per denunciare che “il primo stralcio di 358 milioni di euro del miliardo dei fondi Cipe per l’edilizia scolastica pare non essere arrivato ancora a destinazione”. Il procuratore Guariniello: “Le norme ci sono e sono buone, ma sono difficili da applicare perché mancano i controlli”

L’aula del liceo Darwin di Rivoli. Il 22 novembre 2008 il controsoffitto crollò uccidendo lo

Continua a leggere

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

«Case a rischio in 8 comuni su 10». La denuncia choc di Legambiente

«Case a rischio in 8 comuni su 10»
La denuncia choc di Legambiente

L’Italia si scopre sempre piu’ fragile: troppo cemento lungo i corsi d’acqua e a ridosso di versanti franosi mentre ancora e’ grave il ritardo nelle attivita’ di prevenzione.
http://www.unita.it/ambiente/case-a-rischio-in-8-comuni-su-10-br-la-denuncia-choc-di-legambiente-1.258971

°°° Questa è l’italietta malavitosa di silvio berluscini e dei tanti berlusconi mafiosi prima di lui, amici. Non riesco ancora a capire perché ci si ostini a votare dc o pdl… mafia era e mafia rimane.

crollo

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Pompei va a pezzi: ora crolla la domus di Valente

L’ennesima frana a poco più di 20 metri dalla Schola Armaturarum crollata il 6 novembre. Il cedimento riguarda un muro antico del peristilio della Casa di Trebio Valente.

* Bondi sui crolli, «Non so dare spiegazioni»

* Pompei, Bersani: «L’Italia abbandonata»

°°° Bondi non sarebbe nemmeno in grado di spiegare come mai fa ilministro dei beni culturali  invece che l’usciere in qualche ufficio di periferia. Che squallore!

bondi1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Voglio sapere!

TERREMOTO: DI PIETRO, DAI CROLLI AD ALLARME GIULIANI, IO VOGLIO SAPERE…
(Adnkronos) – “Io voglio sapere”: sono tanti gli interrogativi sul terremoto sollevati dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che dal suo blog domanda in primo luogo perche’ “alcuni edifici pubblici sono crollati come castelli di sabbia. Voglio sapere perche’ -continua Di Pietro- Giampiero Giuliani e’ stato trattato come un pazzo allarmista in un telegiornale di ‘Studio Aperto’ il 2 aprile, 4 giorni prima del terremoto, e poi denunciato per procurato allarme. Voglio sapere perche’ il governo non ha preso in seria considerazione le parole di un esperto, e con chi abbia condiviso di correre questo rischio”.

“Sperando che la risposta non sia quella che ho gia’ ascoltato -aggiunge il leader dell’Idv- e cioe’ che non si sarebbe potuto evacuare l’Abruzzo, ma almeno gli edifici pubblici a piu’ alto rischio compresa la casa dello studente dove da giorni si udivano sinistri scricchiolii. Voglio sapere perche’ i media si affannano a coprire queste notizie”. “Voglio sapere – continua Di Pietro – perche’ il governo sponsorizza l’Impregilo, societa’ coinvolta nello scandalo dei rifiuti di Napoli, nell’eterno cantiere dai finanziamenti senza fondo della Salerno Reggio Calabria, nella costruzione di parte dell’ospedale San Salvatore sgretolatosi a L’Aquila ma costato nove volte in piu’ del preventivato”.
TERREMOTO: DI PIETRO, PERCHE’ GOVERNO SPONSORIZZA IMPREGILO?...
(ANSA) – ‘Voglio sapere perche’ il governo sponsorizza l’Impregilo, societa’ coinvolta nello scandalo dei rifiuti di Napoli, nell’eterno cantiere dai finanziamenti senza fondo della Salerno-Reggio Calabria, nella costruzione di parte dell’ospedale San Salvatore sgretolatosi a L’Aquila, ma costato nove volte in piu’ del preventivato’. E’ quanto scrive il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog. Di Pietro, chiede ‘giustizia’ per la gente d’Abruzzo e si riferisce in particolare alla societa’ Impregilo: ‘Voglio sapere – dice – perche’ dopo questa conclamata inadeguatezza di uno dei piu’ grossi gruppi edili del Paese, Silvio Berlusconi si ostini ad appaltargli l’opera inutile del Ponte di Messina’.

bpompiere

vergogna-41

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il sacco d’Italia

Barberi: danni irragionevoli. Gli architetti: serve un piano urgente
«Cadute anche le case nuove»
Il bluff dei palazzi anti-sismici
Il presidente della Commissione grandi rischi: «Si pone il problema della qualità delle costruzioni»

L’AQUILA – Le parole che fanno più male: «Un terremo­to così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto». Le pronuncia Franco Barberi, presidente della Commissione grandi ri­schi. Poco prima il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialen­te, ha lanciato il suo allarme: «Qui sono cadute anche le ca­se nuove». E allora Barberi passa all’attacco: «Se è vero che anche edifici che avrebbe­ro dovuto essere costruiti in base alle normative antisismi­che hanno subito danni irra­gionevoli — spiega —, allora si pone il problema del con­trollo della qualità delle co­struzioni. In particolare per le strutture pubbliche e strategi­che: ospedali, scuole, edifici del governo». E invece: l’ospe­dale, un presidio che non do­vrebbe solo restare in piedi ma anche funzionare in emer­genza, è stato evacuato e di­chiarato inagibile. La Casa del­lo Studente, costruita a metà degli anni Sessanta è crollata. Come l’hotel «Duca degli Abruzzi», che non era in un palazzo di pietra antica ed è collassato, si è accartocciato su se stesso. O la chiesa di Tempera, a sette chilometri dall’Aquila, che era un edifi­cio moderno. E i tanti palazzi dei quartieri periferici, case da edilizia popolare, non abi­tazioni vecchie di secoli: con i muri crepati, gli androni in marmo sventrati.

Insomma, a L’Aquila non sono crollate sol­tanto le vecchie case in pietra del centro storico: il terremo­to ha distrutto o danneggiato in modo tale da renderli inabi­tabili anche palazzi moderni. Non è solo un problema del­l’Aquila né dell’Abruzzo, che pure è zona ad elevato rischio sismico. Secondo le ultime stime, in Italia ci sarebbero al­meno 75-80 mila edifici pub­blici da consolidare: 22 mila edifici scolastici sono in zone sismiche, 16 mila in zone ad alto rischio. Circa 9 mila non sono costruiti con criteri anti­sismici moderni. Gian Miche­le Calvi, ordinario di Costru­zione in zona sismica dell’Uni­versità di Pavia e presidente del Centro europeo di ricerca e formazione in ingegneria si­smica: «Se non investiamo nella messa in sicurezza degli edifici, continueremo ad ave­re morti. È scandaloso». Il Consiglio nazionale degli architetti invoca un piano ur­gente di messa in sicurezza di ampie parti delle nostre cit­tà. Il presidente degli inge­gneri, Paolo Stefanelli, spiega che «tutti gli edifici costruiti negli anni 50-60, a causa del tipo di cemento armato usa­to, sono a rischio sismico in un tempo che va dai 5 ai 30 anni. Lo abbiamo detto tante volte, inascoltati. A oggi man­ca ancora una norma che ren­da obbligatorio il monitorag­gio sul tempo di vita delle co­struzioni ».

Però manca dav­vero solo quella, perché di norme sull’edilizia antisismi­ca l’Italia ne ha quattro, tutte contemporaneamente in vi­gore. Il decreto ministeriale 16 gennaio 1996, intitolato «Norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica» e seguito, dopo il terremoto del 2003 in Molise, dall’ordi­nanza della Protezione civile numero 3274, che ha rimap­pato e riqualificato il territo­rio nazionale, aggiungendo zone sismiche o elevandone la classe. E poi da altri due de­creti, uno del 2005, l’ultimo del 2008, che si chiama «Nuo­ve norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica». Leggi tecniche, moderne. Poi ci sono le costruzioni. I progetti, i materiali usati, le strutture. Nelle case in cemen­to armato degli anni Sessanta si usavano i tondini a barra li­scia, oggi esistono quelli con barre ad aderenza migliorata, che legano meglio con il cal­cestruzzo. Chissà com’erano quelli della casa di via XX Set­tembre, nel centro dell’Aqui­la, che adesso è un mucchio di rovine alto due metri e mezzo.

Mario Porqueddu
07 aprile 2009

°°° Qualcuno su FB si è risentito perché sostiene che io dò sempre la colpa a burlesquoni di tutto. Ora, secondo voi, i democristiani ladri che fecero il “sacco di Roma e il sacco d’Italia” negli anni ’60 e ’70, gli speculatori che hanno costruito questi alveari orribili, malsani, antiecologici e… di cartone… ma cos’hanno di diverso dalla cosca e dalla mancanza di scrupoli di Mafiolo? La genia è la stessa: rubare, truffare, corrompere, lucrare alle spalle della comunità ed evadere le tasse. Io me li ricordo gli “spalloni” che portavano i miliardi in Svizzera. Miliardi che Mafiolo e tvemonti hanno fatto rientrare – in parte – “legalmente” penalizzandoli di un irrisorio 2,5%. Una vera presa per il culo, un altro grande regalo alle mafie. In Europa si applica un 25% di tassa, ma qui no: nel regime mafioso delle banane si fanno “lavare” i miliardi di euro sporchi per un misero 2,5 % di tassa. Meditate.

biscotti

sfoll

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter