Altre porcate del porco di Hardcore svelate da Dagospia.

1- TUTTO SUL FATALE INCONTRO SARA-BANDA TOMMASI CON BERLUSCONI SULL’AEREO PRESIDENZIALE DIRETTO IN BULGARIA PER INAUGURARE A SOFIA UNA STATUA DI GARIBALDI, CON LO “CHAPERON” SGARBI E DUE MONTENEGRINE CHE SILVIO PRESENTA – MA ALLORA È UN VIZIO! – COME “LE NIPOTI DI DJUKANOVIC”, PRESIDENTE APPUNTO DEL MONTENEGRO – 2- TUTTO SULL’INCAZZATURA DI MUBARAK PER LA STORIELLA DI “UNA NIPOTE MAROCCHINA CHE FA LA MIGNOTTA” CHE SI SAREBBE MATERIALIZZATA IN UNA LETTERA DAI TONI DURISSIMI CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE EGIZIANO IN ITALIA. IL PREMIER (PER MANCANZA DI INDIZI) CORRE AI RIPARI INVIANDO FRATTINI IN EGITTO MA IL RAIS NON LO RICEVE! – 3- CALA IL SIPARIA SULLA RUBY D’EGITTO CON BERLUSKAZZI CHE PROVA A RIDURRE TUTTO A UNA BATTUTA SCHERZOSA. MA NON APPENA MUBARAK FINISCE NEI GUAI CON I MOTI DEL CAIRO, GHEDINI E LONGO RIPARTONO ALLA CARICA: “UN INTERPRETE EGIZIANO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AVREBBE TRADOTTO UN COLLOQUIO DI BERLUSCONI CON MUBARAK NEL QUALE SI SAREBBE PARLATO PROPRIO DI KARIMA EL MAHROUG, IN ARTE RUBY” –

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Silvio Berlusconi

DAGOREPORT/1 – IL FATALE INCONTRO TOMMASI-BERLUSCONI
In un articolo di Dagospia del 21 LUGLIO 2010 (http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-17454/1.htm ) lanciammo questa riga di domanda::” Che ci faceva la starlet Sara Tommasi recentemente in Bulgaria? Ah, saperlo…”

La risposta è arrivata ieri dalla Sara Tommasi in person: “Sgarbi mi ha portato con Berlusconi in Bulgaria, il giugno scorso”.

sara tommasi

“Il viaggio risale al 14 giugno scorso”, scrivono oggi Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini sul “Corriere della Sera”. “Era una visita ufficiale a Sofia durante la quale il capo del governo inaugurò la statua di Giuseppe Garibaldi alla presenza del primo ministro Boyko Borisov. Sull’aereo di Stato c’era effettivamente la starlette nota per aver partecipato ad alcuni programmi televisivi e all’Isola dei famosi”.

E l’articolo continua col racconto picaresco-grottesco di come l’indaffaratissino critico d’arte (meglio: di arti) riesca ad ottenere il corpo della ragazza per il Drago di Arcore: “È Giosuè Amirante (indagato con Vincenzo Seiello, detto «Bartolo»: entrambi lavorano con Lele Mora e Fabrizio Corona, e hanno «gestito» Sara Tommasi e altre ragazze della «scuderia» milanese durante serate organizzate in Campania) a ricordare che cosa avvenne nelle ore precedenti:

Vittorio Sgarbi

«Avevamo organizzato una serata in una discoteca di Varcaturo e Sara doveva sponsorizzare una ditta locale. All’improvviso fu chiamata da Sgarbi che le disse di tornare immediatamente a Roma perché dovevano partire. Lei cominciò ad agitarsi, poi si mise a piangere. Mi urlava che quando loro la chiamavano lei doveva essere pronta. Io le spiegai che avevamo firmato un impegno di lavoro e bisognava rispettarlo, ma Sgarbi continuava a tempestarla di telefonate e alla fine mi obbligò ad accompagnarla sull’autostrada, all’uscita di Caianiello, dove lui la venne a prendere con l’autista. Le parlai il giorno successivo e mi disse che era tornata ma stava malissimo e si era dovuta far ricoverare per un’intossicazione».

RUBY milestone ed xbez

Certo, per far precipitare il Pallore Gonfiato fino a Caianello non è roba da cojonello. Sapeva che la Tommasi valeva la pena e il “pene” di prelevarla, come quei tipini della malavita, a un’uscita di autostrada. E quando la coppia Sgarbi-Tommasi raggiunge Ciampino e sale sull’aereo di Stato che porterà il Cavalier Pompetta in Bulgaria per una cazzo di statua di Garibaldi da inaugurare, i nostri eroi di Cajanello si trovano davanti il loro idolo politico e due bombastiche fanciulle montenenegrine, ben note nel giro caldo delle seratine di Palazzo Grazioli, che il Berluskazzi presenta – ma allora è un vizio! – come “le nipoti di Djukanovic”, presidente appunto del Montenegro.

fede mora b

Per il fatale appuntamento Sara-banda Tommasi sale sull’aereo presidenziale si era conciata perbenino: un pazzesco paio di hot-pants filo-gluteo che mandano il testosterone del Premier di lotta e di letto fuori giri. Il duro volo fino a Sofia viene dunque allietato dalle “nipoti di Djukanovic” e dalla starlett laureata a Bocconi, con Sgarbi che rimbambisce tutti di chiacchiere.

mubarak

L’incontro deve essere stato così soddisfacente che il Cainano non intende mollare la curvacea ragazza “acqua e sciacquone” di Narni per recarsi a Tripoli. Ma Sara non ha il visto di ingresso in Libia. E “Littorio” comincia pure a prendere per il culo Silvio: “Non conti un cazzo! Non puoi poprtare sull’areo di Stato chi vuoi!…” Ovviamente, visti i buoni rapporti (d’affari) con Gheddafi, tutto viene risolto…

FRANCO FRATTINI

DAGOREPORT/2 – LA LETTERA DI MUBARAK, FRATTINI E LA MISSIONE DI PACE IN EGITTO
La storiella di Ruby, “nipote del presidente egiziano Mubarak”, sbuca fuori il 28 ottobre 2010 da un articolo di Colaprico e D’Avanzo su Repubblica, due giorni dopo lo scoop di Barbacetto sul “Fatto”. Dopo di che, il diluvio di sbertucciamenti e titoloni su i giornali di mezzo mondo.

Il messaggio, per niente sublimale, che “Mubarak ha una nipote marocchina che fa la mignotta” dilaga subito sulla scrivania del faraone del Cairo. Uno, due, tre giorni di martellamento mediatico e parte una lettera dai toni durissimi di Mubarak all’indirizzo del primo inquilino di Palazzo Chigi, portata brevi manu dall’ambasciatore dell’Egitto in Italia.

il primo ministro bulgaro boiko borisov

Da allora, vista la mala parata, Berlusconi riduce “Ruby, nipote di Mubarak”, a una battuta scherzosa, da non prendere sul serio, pronunciata al telefono di Pietro Ostuni, capo di gabinetto del Questore Vincenzo Indolfi, per gioco, ovviamente.

Intanto il premier corre ai ripari diplomatici per calmare l’incazzatissimo presidente egiziano inviando in missione di pace il “postino” della Farnesina, Frattaglie Frattini in Medio Oriente.

il premier montenegrino Milo Djukanovic

E’ il 22 novembre 2010 quando l’Ansa lancia il seguente “take”: “Comincia oggi in Israele una fitta missione mediorientale di quattro giorni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, destinata a culminare con una tappa nella Striscia di Gaza e focalizzata in primo luogo sui temi del rilancio dei negoziati e sui dossier dei diritti umani.

Frattini, dopo lo sbarco all’aeroporto di Tel Aviv, ha in agenda per il pomeriggio incontri a Gerusalemme con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu…. A seguire e’ programmata una sosta a Sderot, la cittadina a sud d’Israele bersaglio in passato di ripetuti lanci di missili dalla Striscia di Gaza che precedera’ il trasferimento in Egitto per colloqui coi vertici del governo del Cairo e il presidente, Hosni Mubarak”.

Niccolo Ghedini

Ma, a quanto pare, il viaggio di Frattini in Egitto non è avvenuto. E pare confermato il fatto che il Mubarak furioso che non abbia avuto nessuna voglia di ricevere il messaggero di Berlusconi. Dopodiché, scende il sipario sulla “nipote di Mubarak”, da parte dei berluscones fino a quando – 25 gennaio scorso – non scoppiano i casini al Cairo. Il Faraone ottuagenario ovviamente non ha per la testa Ruby-Silvio e cazzi vari, con un paese che si sta sollevando contro. E subito riparte la storiella della marocchina d’Egitto.

GHEDINI E LONGO

L’8 febbraio 2011 leggiamo sulla Stampa (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-22565/1.htm ) a firma di Paolo Colonnello: “Come venne in mente a Silvio Berlusconi di dire che Ruby Rubacuori era la «nipote di Mubarak»? Pare che nelle nuove carte depositate sabato in procura dalla difesa del Premier ci sia anche questa risposta: un interprete egiziano della Presidenza del Consiglio, preso a verbale dagli avvocati Ghedini e Longo, perché avrebbe tradotto un colloquio di Berlusconi con Hosni Mubarak nel quale si sarebbe parlato proprio di Karima el Mahroug, in arte Ruby.

TOMMASI big ruby

Ovviamente non si sa cosa possa ricordare di questo colloquio il presidente egiziano ma in questo periodo sarebbe assai arduo sentirlo come testimone avendo lo stesso ben altre preoccupazioni per la testa. Così mentre in Procura ancora non si è sciolto il nodo del rinvio a giudizio del Premier, dalla difesa, nell’eventualità di una separazione dei processi, arrivano nuove carte rubricate alla voce «indagini difensive»….

A questo punto, il Cavalier Pompetta deve solo sperare sulla vittoria dei Fratelli Musulmani: se per caso Mubarak riesce a tirarsi fuori dai guai, son cazzi duri per il fantasioso inquilino di Palazzo Chigi…

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da dagospia

CORREVA L’ANNO 1980: AL TEATro QUIRINO ANDAVA IN SCENA SALERNO CON VERONICA TETTONICA – AL RISTORANTE L’ASPETTAVA SILVIO IN COMPAGNIA DI ANTONIO RICCI E JIMMY IL FENOMENO – “la signora era solo un’attrice che faceva il suo lavoro e non il ciarpame DI OGGI”

Riceviamo e pubblichiamo:
VERONICA Lario

Caro Dago, quello che sta succedendo in questi giorni attorno a Silvio Berlusconi e soprattutto alla signora Mirian Raffaela Bartolini, meglio conosciuta come Veronica Lario, mi fa ritornare indietro nel tempo, quando vedevamo l’attuale Presidente del Consiglio – all’ora un 40enne signore milanese elegante e rampante con incipiente calvizie, attendere la sua dulcinea, giovane attrice emergente e soprattutto bonazza verace, di fronte al Bolognese a Piazza Del Popolo.

Allora non era molto conosciuto, anzi a presentarcelo fu la persona che conosceva tutti in Italia, cioè Jimmy il Fenomeno. Una sera, in attesa di Veronica, lo abbiamo persino fatto accomodare nella nostra macchina, era simpatico e raccontava barzellette. Era l’aprile del 1980 e la signora Lario stava lavorando in una commedia al teatro Quirino di Roma, “Il Magnifico Cornuto”, per la regia di Enrico Maria Salerno, tanto e vero che facemmo le foto dentro i camerini, perché si vociferava che tra la promettente attrice e il maturo regista ci fosse una storia.

Altri fotografi, evidentemente imbeccati da qualcuno, si nascosero tra il pubblico e scattarono la sequenza dello spogliarello (delle tette), durante lo spettacolo. Uno di questi era Brunetto Tartaglia che le pubblicò su “Novella 2000”.

In quegli anni i politici non si toccavano; non era ancora nato Dagospia e tutt’al più gli scatti venivano acquistati dai giornali e poi tolti di mezzo per scambio favori. Quando il Cavaliere sposò l’ex attrice, una MITICA signora molto attenta, prese a girare le varie agenzie fotografiche per acquistare i negativi delle foto incriminate.

Brunetto Tartaglia vendette i suoi dietro lauto compenso. Da allora raramente sono ricomparse sulla stampa. Fino ad oggi, quando sono state pubblicate (non si sa da quale provenienza) sulla stampa pro-berlusconiana, JUST TO PLEASE THE EMPEROR, per sputtanare la signora che era soltanto un’attrice che faceva il suo lavoro e non certamente il ciarpame che c’e’ in giro di questi tempi.
Umberto Pizzi

°°° E’ chiaro che quei negativi all’amico e sodale feltri li ha dati Miti Simonetto, una delle anime nere del mafionano. La vendetta più volgare è già iniziata. Io spero davvero che Veronica vada ad Anno Zero e ovunque si possa parlare liberamente e che gli faccia un culo così al nanerottolo malavitoso.

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