Galsi, fermare l’ennesimo ecomostro che devasta la Sardegna. Con ogni mezzo!

Energia, via libera al metanodotto Algeria-Sardegna-Penisola

Energia, via libera al metanodotto Algeria-Sardegna-Penisola

CAGLIARI. Il Galsi diventa realtà: il metanodotto che porterà il gas dall’Algeria all’Italia, passando per la Sardegna, ha ottenuto stamane il via libera dalla Conferenza di servizi convocata a Roma dal ministero dello Sviluppo economico. Più di 100 gli enti interessati dal progetto, inclusi Comuni, Province, Regioni.

La riunione di oggi ha segnato lo step finale e decisivo per la conclusione dell’Iter autorizzativo del Galsi avviato nel luglio del 2008. A seguito di questo ultimo momento di verifica e una volta acquisite le Intese Stato-Regioni, il ministero dello Sviluppo Economico si potrà esprimere per il rilascio dell’Autorizzazione Unica alla costruzione e all’esercizio.

L’opera è imponente ed ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il tratto Algeria-Sardegna è lungo 285 km e raggiungerà una profondità massima 2.824 metri con una condotta del diametro di 66 centimetri. Un tubo di 272 km attraverserà invece la Sardegna da Porto Botte, nel Sulcis, a Olbia, per portare poi il gas in Toscana, a Piombino, con un’altra condotta lunga 280 km che toccherà una profondità massima di 878 metri.

Posizioni diversificate in Sardegna sulla validità del progetto: contrario il comune di Olbia, che contesta porte di ingresso e uscita del metanodotto, localizzazione delle stazioni di compressione, gli impianti di pompaggio che devono rilanciare il gas su tutto il territorio dell’Isola e poi, in mare, verso Piombino. favorevoli ma con richiesta di garanzie la Provincia e i comuni del Sulcis che chiedono garanzie sulfatto che l’erogazione del gas ci sia anche in caso di interruzioni dall’Algeria. Secco no anche dal Comitato ProSardegnaNogasdotto, secondo il quale i sardi non riceveranno nessuno sconto sul prezzo del metano Galsi.

Tra i più attivi sostenitori, c’è il deputato del Pdl Mauro Pili: fu lui nel 2002 quando era governatore della Sardegna a costituire la società Galsi avviando il progetto di una rete transeuropea Algeria-Sardegna-Penisola.

“L’approvazione finale del metanodotto – commenta il parlamentare – è un risultato storico per la Sardegna e per i sardi. Segna un passaggio epocale per la connessione dell’Isola con il Mediterraneo e l’Europa. E’ un progetto che ridurrà del 40% i costi energetici della nostra regione. L’importanza strategica del progetto che – argomenta Pili -, oltre a costituire un nuovo corridoio energetico senza l’attraversamento di Paesi terzi, consente la metanizzazione della Sardegna, l’unica regione in Italia a non essere servita da questa fonte energetica, è riconosciuta a livello nazionale e comunitario”.

°°° Non vi dico cosa penso di questo cialtrone  di Pili, figlio di cotanto padre:

CORTE DI CASSAZIONE
CONFERMA CONDANNA A EX ASSESSORE LAVORI PUBBLICI DELLA SARDEGNA DOMENICO PILI(cronacaonline) – Cagliari, 8 Gen 2002 –  La Corte di Cassazione ha confermato le pesanti condanne per corruzione (tre anni e due mesi) nei confronti dell’ex assessore regionale ai Lavori pubblici della Sardegna, Domenico Pili

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Olbia non vuole il gasdotto in casa, la porcata GALSI dove serve turismo. Perché il killer di Olbia, Nizzi, si impegna tanto per questo scempio?

Olbia non vuole il gasdotto in casa

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OLBIA. Si tengono per mano e come inchiostro si posano sulla sabbia. «NO GALSI». La scritta umana si legge dall’aereo che vola sopra il cielo grigio piombo delle Saline. La spiaggia è espugnata da un’allegra macchina da rivolta. Oltre 200 persone si sono ritrovate nel giorno della protesta contro la centrale Galsi. È la rivoluzione pacifica delle massaie, degli ecoadolescenti, dei nonnini sempreverdi che zaino in spalla saltano come caprioli. Dal sogno berlusconiano di Costa Turchese alla canna del gas, non c’è pace per questo fazzoletto pregiato di Gallura. Le bandiere dei partiti si mischiano con i cartelloni dei manifestanti. L’antipolitica si mescola alla politica, il movimentismo è diluito nel grande sistema dei partiti. In spiaggia si discute sul futuro di questo fazzoletto di

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