Il troiaio del vecchio ganimede malato che lui si ostina a negare.

«Gianpi è l’assaggiatore, Silvio il divoratore…»

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Si sentono in continuazione, molte volte al giorno. L’argomento è sempre lo stesso: le donne che Gianpaolo Tarantini deve portare a casa del premier. Parlano di donne anche mentre Berlusconi partecipa al vertice bilaterale tra Italia e Romania, mentre il premier è in partenza per Smirne per partecipare al vertice italo-turco, mentre organizza il viaggio (poi cancellato) per partecipare all’assemblea generale dell’Onu a New York e quando torna dal vertice sul clima di Bruxelles. Incrociando i brogliacci delle telefonate intercettate tra Berlusconi e l’incorreggibile Gianpi si colgono gli umori che ispirano il superlavoro dell’organizzazione che c’e dietro il giro di escort messo su dall’imprenditore barese.

LA BILATERALE ITALIA-ROMANIA – Le ragazze della scuderia Tarantini sono sempre più richieste, perchè

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di Andrea Camilleri e Saverio Lodato

Se il forbito Rossella difende la mignottocrazia

Camilleri, «la sinistra pensi agli amorazzi suoi» ammonisce Carlo Rossella in un’intervista a «Il Giornale» che inizia così: «Proclamiamo lo stato di emergenza sulla gnocca». E la giornalista, che trascrive, lancia un gridolino: «Carlo Rossella, proprio lei che è maestro di eleganza…». Lui, tetragono: «Voglio una commissione d’inchiesta sulle belle donne amanti dei politici». Insomma, una prosa politica paragonabile a quella de «La rivoluzione liberale» di Gobetti; dei Discorsi alla Costituente di Togliatti; delle «Lettere sul concordato» di De Gasperi.

Non c’è niente da fare, hai voglia ad atteggiarti a magister elegantiarum, a giramondo raffinato, ad attempato ganimede, basta grattare un po’ la superficie ed ecco venire fuori il background, per usare una lingua cara a Rossella, impastato di volgarità e pecoreccio. Il nostro giornalista emerito, parcheggiato da Berlusconi come presidente della “Medusa”, adopera, per difendere il suo datore di lavoro, la tecnica battezzata da Umberto Eco come lo «sputtanamento globale». Vogliamo anche parlare degli amorazzi della sinistra? si domanda polemicamente Rossella. Come a dire: anche voi non siete esempi di virtù. È la stessa tecnica difensiva usata da Craxi in Parlamento al tempo di Mani Pulite. Ladri noi, ma ladri tutti. Solo che c’è una piccola differenza che Rossella finge di non cogliere. Un deputato che si porta a letto due ragazze e sniffa con loro, fa danno a se stesso, alla sua famiglia, al suo partito. Ma un presidente del consiglio è un’altra cosa: se dà scandalo, esso non solo investe lui, la famiglia e il partito, ma soprattutto la nazione che rappresenta. Non mi pare differenza da poco. E il fatto che un’ex forzaitaliota arrabbiato definisca il regime berlusconiano una «mignottocrazia» qualcosa dovrà pur significare.

papi11

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