Le merde messe dal regime a devastare la scuola pubblica ne combinano di belle…

i genitori del ragazzo discriminato hanno denunciato la donna alla polizia

Catanzaro, vietano al compagno down di andare in gita: tutta la classe rinuncia

La dirigente di una scuola di terza media voleva anche che i ragazzi mentissero al disabile sulle future uscite

i genitori del ragazzo discriminato hanno denunciato la donna alla polizia

Catanzaro, vietano al compagno down di andare in gita: tutta la classe rinuncia

La dirigente di una scuola di terza media voleva anche che i ragazzi mentissero al disabile sulle future uscite

MILANO – Un gesto di solidarietà. Gli studenti di una scuola media di Catanzaro si sono rifiutati di andare in gita con l’istituto, dopo il rifiuto opposto dalla dirigente alla partecipazione di un loro compagno disabile all’uscita didattica della propria classe. A rendere nota la vicenda è Ida Mendicino, responsabile del coordinamento regionale per l’integrazione scolastica e Consulente legale nazionale dell’Associazione Sclerosi Tuberosa. «I genitori del ragazzo, affetto da sindrome di Down – spiega – hanno dovuto ricorrere all’autorità di polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note ministeriali le quali espressamente asseriscono che le gite rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio».

LA VICENDA – Successivamente a tale episodio, secondo Mendicino, la dirigente «ha aggravato la propria posizione allorché ha manifestato ai docenti l’intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da sindrome di Down ed ha chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica». Ma l’invito è stato immediatamente declinato dai compagni, ragazzi di terza media, i quali hanno dichiarato che avrebbero preferito rinunciare tutti alle gite pur di non veder discriminato il loro compagno. «Raccontiamo volentieri – dice Mendicino – l’episodio occorso in quanto segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà. Un plauso ai ragazzi dell’istituto comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei grandi».

gelmini-perizoma

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Eccomi qua!

Ciau a tutte le amiche e a tutti gli amici. Siete tornati dalla gita? Noi siamo tornati dieci minuti fa. Eravamo a pranzo da Emilio e Franca (i figli erano sperduti tutti nelle campagne dei dintorni a fare la scampagnata di Pasquetta). Come vi avevo scritto alcuni giorni fa, ho rifiutato un decinaio di inviti per questi giorni (siamo alla canna del gas, come il 90% degli italiani), ma non potevo dire di no a Emilio e alla sua famiglia. Per fortuna la pioggia oggi ci ha graziato e si è visto anche un timido sole. La famiglia Concas abita a Gergei (una delle capitali europee dell’olio extravergine d’oliva: quello vero e Dop), che sta almeno seicento metri più in basso di Sadali, a circa un’ora di auto, e quindi lì c’è molto più caldo che qui. Abbiamo disossato un piatto di pasta e un po’ di carne di vitella, olive di proprietà in salamoia, formaggio fatto dalle manine, delicate come badili, del padrone di casa, dolci fatti da Franca, frutta e caffè. Poi L’omaccione è tornato dalle sue amate pecorelle e noi ci siamo incamminati sulla via del ritorno. A metà strada ci siamo infilati in un viottolo di campagna e abbiamo adottato un trecento grammi di asparagi selvatici (di quelli che in uno c’è il gusto e il ferro di un kg di quelli coltivati): stasera Melina si farà una bella mangiata a base di ferro puro. Arrivati a casa, c’era la piazza piena di gitanti. Oggi, almeno oggi, Sadali ha visto qualche centinaia di persone. Qui li chiamano “turisti”… giusto perché non conoscono nemmeno il significato della parola. In realtà sono dei “passanti” che si portano le uova sode e i panini da casa e raramente qui comprano una birra. Ho appena acceso il fuoco e comincio a lavorare al sito. Qui sotto vedete Emilio e la sua bella famiglia di vagabondi. Se volete comprare olio superbuono, formaggio genuino, o se volete adottare una pecorella a distanza… CHIAMATELO o scrivetegli.

emilio

famiglia-concas2

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http://www.sardiniafarm.com/chisiamoconcas.htm

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