Perché la 7 ci priva di Crozza? In tutto il mondo civile i comici si scatenano durante la campagna elettorale,qui siamo ancora sotto il regime fascista di B

E’ davvero una vergogna che tra vaticano e fascisti bigotti e delinquenti ci privino di un diritto fondamentale: la libertà di satira e di critica. Ieri da letterman, per dire, c’era Bruce Willis con la tiara da papa che pigliava in giro il mestiere più ambito del mondo. Qui siamo costretti a romperci i coglioni con due mezze seghe di sanremo, canzonette scialbe, fiction tritacoglioni, o vecchi film alla 50esima replica. Siamo 100 anni indietro al resto del mondo per colpa di berlusconi, delle sue paure, e dei suoi zerbini incompetenti che hanno sfasciato – dietro ordinazione – anche la televisione.

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Il pifferaio ai finiani:«Seggio sicuro se tornate». APPUNTAMENTO ALLE 18 SU LA 7 Commentiamo in diretta?

E mentre il vecchio corruttore mette in campo l’unica cosa che sa fare bene,oggi alle 18 sintonizzatevi su La 7: Mentina farà una diretta per il discorso di fini e in studio ci saranno Marco Travaglio e feltri, quello che riporta il bastoncino al  padrone, per i commenti.

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Ora su La 7

Le cazzate da ergastolo di ronchi su La 7: spaccia lo scudo fiscale pro-mafia per una “lotta frontale ai paradisi fiscali” e bestemmia: “Anche gli Usa e la Germania e in GB hanno fatto la stessa cosa” UN CAZZO! Lì nessuno è anonimo e, dopo aver pagato TUTTE LE TASSE EVASE E LE MULTE, ai delinquenti resta molto poco dei capitali trafugati. Qui invece danno l’elemosina allo Stato del 5%… VERGOGNA, PEZZI DI MERDA!!!


RONCHI… TORNA DA MAMMA TUA

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Maria Novella Oppo

Maria Novella Oppo (l’Unità)

Nuotare nel torbido televisivo

I tg gridano i terzi e quarti posti degli atleti italiani ai Mondiali di nuoto, tralasciando addirittura i nomi dei vincitori, che dovrebbero almeno far parte della notizia. Dilaga anche qui una stolta autoesaltazione di tipo berlusconiano e fascistoide che concorre a inquinare il piacere dell’onestà, della bellezza e di tutto quanto è sport. Le gare, d’altra parte, restano uno dei pochi spazi riservati all’informazione in una tv che rimuove quasi tutto. A partire dalla crisi economica, dalla voce dei terremotati e dalle porcate non di Calderoli, ma del presidente Berlusconi. In compenso, la tv tratta moltissimo, come è anche giusto, del congresso Pd. Ieri mattina se ne parlava sia al Caffè di Corradino Mineo che su La7, con ospiti interessanti e accaniti nel dividersi. Alcuni hanno detto che, forse, si è esagerato nell’occuparsi degli stravizi del premier. Senza pensare che la tv se ne è occupata ben poco e, verosimilmente, gran parte degli italiani ancora non ne sa niente.

b.duce

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Maria Novella Oppo

In Taormina Veritas

Antonello Piroso ieri ha annunciato la conclusione della sua stagione a Omnibus, dicendosi convinto che il pubblico possa sopportare la sua assenza. Infatti, per fortuna, il programma de La7 va in onda anche in piena estate. La puntata era dedicata alla crisi del Pd, che è il tema politico più sviscerato dalla tv pubblica e privata, con abbondanza di punti di vista interni ed esterni, tutti ugualmente spietati. E va bene così, se non fosse che, della totale assenza di democrazia dentro il Pdl, invece, non se ne preoccupa nessuno. Anzi, pare naturale lasciare sotto padrone un partito che si definisce addirittura popolo, con decisioni calate dall’alto come lo Spirito Santo, anche se, in realtà, si tratta di uno spirito piuttosto sporcaccione. Per fortuna ci sono gli ex, ogni tanto, a vuotare il sacco. E parliamo dell’avvocato Taormina, secondo il quale Berlusconi è un dittatore. Solo perché ha dato il suo cuore (e un posto in Parlamento) a Ghedini, che non è neanche minorenne.

b.duce

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Again

Epurazioni e anatemi, 15 anni in tv all’ombra del Caudillo
di Marco Travaglio

Nella Spagna di Francisco Franco e nella Serbia di Slobo Milosevic, l’opposizione si riuniva nei teatri agli spettacoli di satira. Che veniva tollerata da quei regimi, come estrema valvola di sfogo. Nel regimetto ottuso del ducetto italiota, celebre nel mondo (ma non in Italia) per aver fatto fuori in 15 anni i migliori giornalisti, da Montanelli a Biagi, da Santoro a Beha a Massimo Fini, non si tollera nemmeno la satira.

Quella contro Vauro è soltanto l’ultima di una lunghissima serie di censure ed epurazioni di autori e attori satirici in tv (sui giornali, l’unico precedente è la ridicola querela di D’Alema a Forattini, poi fortunatamente ritirata). Serie che nella Seconda Repubblica (nella Prima gidano ancora vendetta i caso di Dario Fo en Franca Rame, nonché di Beppe Grillo) è stata inaugurata nel 2002 dall’editto bulgaro che colpiva anche Daniela Luttazzi, additato al mondo (ma soprattutto a Saccà) come “criminoso” e mai più visto dalle parti della Rai (tornò due anni fa a La7, giusto il tempo per essere riepurato alla vigilia di una puntata sul Papa e la Chiesa, con la scusa di una battuta su Giuliano Ferrara). Nel 2003, in rapida successione, toccò a Sabina Guzzanti, che si vide chiudere il programma «Raiot» dopo una sola puntata (record di ascolti per Rai3) grazie al trio Annunziata-Cattaneo-Ruffini; e a Paolo Rossi, invitato e poi disinvitato da “Domenica In” per aver osato proporre la lettura di un discorso di Pericle, noto sovversivo, sulla democrazia ateniese.

Nel 2004, sempre regnante Al Tappone, l’apposito Del Noce provvide ad annullare una comparsata di Paolo Hendel nel varietà del sabato sera perché il comico toscano minacciava addirittura una battuta su Vespa e una su Bondi. Fu allora che il popolare Noisette, scavalcando Milosevic, annunciò all’inclita e al colto che «la satira politica è estranea al piano editoriale di Rai1» perché “da noi non si parla male di nessuno».

Memorabile, nel 2005, la telefonata di Gasparri a “Che tempo che fa” per protestare con Simona Ventura che s’era azzardata a mandare in onda un servizietto satirico sul suo conto. L’altra sera il sincero democratico Maroni ha concesso il bis con Maurizio Crozza, già bersagliato ai tempi di La7 per aver imitato nientemeno che il Papa. Altri anatemi, negli anni, hanno fulminato Dario Fo e Franca Rame (il loro “Anomalo bicefalo”, denunciato da Dell’Utri che poi ha perso la causa, andò in onda la prima sera su Sky senza l’audio), Corrado Guzzanti (per il suo irresistibile Bossi-Hannibal Lecter) e altri celebri tupamaros come Antonio Cornacchione (“povero Silvio”), Rosalia Porcaro (l’operaia Veronica), Paola Minaccioni (che si era permessa di parodiare mamma Rosa vergine e martire), Francesco Paolantoni e i conduttori di talk satirici come Fabio Fazio e Serena Dandini.

Punito con continue sanzioni disciplinari anche il responsabile della satira di Rai3, Andrea Salerno, colpevole di collaborare con simili figuri e di chiamare censure la censure. Ognuna delle quali veniva accompagnata da una giustificazione, ancor più ottusa della censura che intendeva coprire: satira senza contraddittorio, satira blasfema, satira che fa informazione, satira inopportuna, satira eversiva, satira senza par condicio, satira poco riformista, satira volgare, satira nemica del dialogo, satira a senso unico, satira che cerca il martirio.

Roba da far rivoltare, anzi scompisciare nella tomba Aristofane e Rabelais. Vauro, satiricamente in vacanza a San Pietroburgo (che lui chiama ancora Leningrado), si starà sbellicando a sua volta. «L’invidia del cretino per l’uomo brillante – diceva Max Beerbohm – trova sempre qualche consolazione nell’idea che l’uomo brillante farà una brutta fine». E da noi la madre dei cretini è sempre gravida. Un po’come il cavallo di Viale Mazzini.

°°° Caro Marco, so che mi leggi… sono felice che abbia usato una mia terminologia specifica (regimetto, ducetto italiota…). Sono meno contento che tu abbia accomunato a Fo, Rame, Paolo Rossi e Grillo un bel po’ di scimmiette comicarole senza alcun pregio, dimenticando che io sono stato IL PRIMO EPURATO da Mafiolo nel 1990 e che facevo sedici/diciotto milioni di telespettatori. Non i programmi (Drive in, Striscia) ma io personalmente nei miei pezzi: come da tabulati Auditel minuto per minuto. Tutti quelli che hai accostato a noi comici non li faranno nemmeno tutti insieme in 90 anni l’ascolto che io ho fatto ogni sera per quasi quattro anni. Molti di loro, infatti, a cominciare da luttacci, sono stati cacciati perché non li guardava nessuno, non certo per censurarli. Erano semplicemente inguardabili e antieconomici. Se la prossima volta ti ricordi di distinguere, non mi dispiacerebbe. Grazie.

forza-mafia2

santoro3

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