Il razzismo becero dei lagaioli non ha limiti. Ma i magistrati che fanno?

«Bimbo rom? Ti lascio a piedi…»
Brescia cancella lo scuolabus. La Lega: “Vadano a piedi”

Il primo giorno di scuola – sarà stata l’emozione del rientro dopo le vacanze estive, sarà stata l’improvvisazione davanti alla novità – tutti i bambini si sono diligentemente incamminati sulla carreggiata per raggiungere la scuola. In fila per non intralciare il passaggio dei camion in uscita dalla tangenziale di Brescia, i più piccoli per mano ai più grandi per non farsi investire, tutti e ottanta hanno raggiunto le aule dopo una mezz’ora di tragitto, appena in tempo per l’inizio delle lezioni.

Già ieri, però, erano solo una trentina. Gli altri sono rimasti al proprio campo nomadi, qualcuno in lacrime perché gli è stato impedito l’accesso alla scuola materna, qualcuno perchè non ha potuto o non ha voluto, a seconda dell’età, farsi nuovamente una lunga camminata in mezzo al traffico.

ISTRUZIONE NEGATA
Non si tratta di una storia di abbandono scolastico, ma della consapevole scelta di un’amministrazione comunale – quella della fu civilissima Brescia, retta da una coalizione Pdl-Lega – di negare ad un gruppo di bimbi rom e sinti il diritto all’istruzione scolastica.

La sua attuazione è stata semplice: è bastato abolire il servizio di scuolabus che da molti anni accompagna in città gli alunni residenti nei campi di via Borgosatollo e di via Orzinuovi, estrema periferia sud, praticamente a ridosso dell’imbocco dell’autostrada, con la scusa del mancato pagamento del servizio da parte delle famiglie.

Poiché i campi esistono dal 1993, e poichè il servizio finora non è mai stato pagato, il Comune pretende all’improvviso il saldo dell’intera somma dovuta di 75mila euro, prima di riattivare il servizio. «Vadano a piedi come fanno molti altri bambini della loro età» ha dichiarato il vicesindaco leghista Fabio Rolfi a chi chiedeva spiegazioni sull’accaduto.

Immemore della distanza tra i campi nomadi e le scuole, e sprezzante del pericolo che i bambini corrono ogni giorno sul ciglio di una strada a scorrimento veloce e senza marciapiede. Non dovesse bastare questa decisione a negare l’accesso scolastico agli alunni rom e sinti di asili, elementari e medie, ci si è messa anche quella dell’assessore pidiellino alla Cultura Andrea Arcai, che ha intimato alle maestre delle materne di non far entrare in aula i figli delle famiglie in arretrato con il pagamento del servizio mensa.

scuola elementari 640

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