Somalia affamata: in tre mesi sono morti 29mila bambini, uccisi dai leghisti locali.

Somalia in ginocchio per la carestia
E le milizie islamiche proibiscono lo snack

Il gruppo fondamentalista degli Shabaab ha emesso un decreto per vietare nelle zone sotto il suo controllo il consumo del ‘sambusa’: un triangolo di pasta fritto e ripieno di verdure, considerato simbolo della cultura occidentale. Intanto 3,7 milioni di persone sono colpite dalla fame e 30mila bambini sono morti negli ultimi tre mesi

°°° Merdosi ignoranti! Meno male che qui sono una sparuta minoranza: hanno fatto danni immensi, ma se ne stanno andando a cagare. Ma laggiù è terribile che comandino questi decerebrati invasati e delinquenti!

COM’E’ CHE LE MERDE DEL REGIME NOSTRANO NON VANNO A FARE UN SALTO IN SOMALIA O IN DARFOUR A SPARARE LE LORO CAZZATE?

fame

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I leghisti attaccati alla poltrona. E quando gli ricapita?

I leghisti attaccati alla poltrona

Maria Novella Oppo

Fuochi nella notte, miasmi che si levano e diventano visibili anche agli occhi delle telecamere: è Napoli che brucia, con grande soddisfazione dei leghisti e punizione vendicativa da parte del governo Berlusconi-Scilipoti. Il ministro Calderoli, che di roghi è esperto per aver organizzato su quella pira l’orrendo (e falso) fuoco delle leggi, ora minaccia che, se nel consiglio dei ministri dovesse passare un intervento serio a favore di Napoli, ‘voleranno le sedie’. Sai che minaccia. Se qualche sedia cadesse in testa ai convenuti, non sarebbe poi un gran danno per il Paese. Ma non succederà, perché i culi leghisti sono ben incollati alle ‘cadreghe’ e non si sognano di mollarle neanche per un attimo dimostrativo. Benché, lassù a Pontida, i vecchi caporioni in verde abbiano continuato ad esibire alla folla ‘padana’ la furia ribelle di una volta. Tanto per fare i ‘ganassa’, come dicono a Milano, dove ormai certi figuri li hanno smascherati, facendo capire anche al resto del mondo che (copyright The Economist) chi va con Berlusconi impara a fottere il suo popolo (anche se inesistente).

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Giochi sporchi sulle nostre teste

Lega in tensione: si rischia grosso. La scelta dopo Pasqua
E nel Pdl c’è chi avverte: fantapolitica le elezioni anticipate
Referendum, mina nel centrodestra
Berlusconi tentato dal 7 giugno
di FRANCESCO BEI

Referendum, mina nel centrodestra Berlusconi tentato dal 7 giugno

Bossi e i leghisti in visita ai terremotati
ROMA – Accorpare Europee e referendum, risparmiare 400 milioni e rompere con la Lega? Oppure rimandare il referendum al 21 giugno, lasciandolo morire per mancanza di quorum, e salvare il rapporto con Bossi? Silvio Berlusconi si è preso tre giorni per decidere – “ne riparliamo martedì, adesso non è il momento”, ha detto ieri a chi ha provato a chiedere lumi – ma i suoi sostengono che non si tratti soltanto di una tattica attendista per tenere il Carroccio sulle spine. “Oggi davvero tutto è possibile”, confida il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, che insieme a Gianni Alemanno, Gaetano Quagliariello e ai ministri Alfano, Brunetta e Prestigiacomo figura addirittura nel comitato promotore. “Lo stato dell’arte – spiega Capezzone – è “si apra la discussione”, come ha detto il premier.
L’argomento del risparmio dei soldi è forte”.

Certo, se davvero Berlusconi scegliesse il 7 giugno come data, le conseguenze sarebbero atomiche. A rischio della sua stessa sopravvivenza come movimento politico autonomo, la Lega sarebbe spinta a far saltare il banco. E lo stesso Berlusconi (che ha in mano un nuovo sondaggio che lo vedrebbe schizzare al 73% di fiducia per il dopo terremoto) potrebbe lucrare da elezioni anticipate per coronare il suo sogno di sempre: il Quirinale. Ma, come fa notare un esponente di primo piano del Pdl, “questa è fantapolitica, non si può andare al voto anticipato con la più grave crisi economica da governare”.

I segni di nervosismo comunque ci sono già tutti, visto che proprio ieri Roberto Maroni, al Sole 24 Ore, ha dichiarato che con un altro voto contrario sulla questione dei clandestini “la sorte del governo sarebbe a rischio”. Così, consapevole della temperatura in salita, l’ordine che Bossi ha impartito ai suoi è stato quello di “evitare polemiche in giorni di lutto nazionale” per il terremoto. Con la sicurezza che, da qui al prossimo consiglio dei ministri che dovrà prendere la decisione definitiva, basterà un colloquio con il Cavaliere per risolvere la questione. E l’ipotesi che si affaccia sempre più forte, sia da parte del Pdl sia da quella della Lega, è un accorpamento del referendum con i ballottaggi per le amministrative. Ci sarebbero, a dire il vero, altre due alternative. Una è quella suggerita ieri da Ignazio La Russa, che propone un’unica data per Europee, amministrative e referendum, abolendo però il ballottaggio “nei casi in cui almeno un candidato raggiunga il 40 per cento”. L’altra idea appartiene a Giorgio Stracquadanio (nel ’95 fu il portavoce del “no” ai referendum che salvarono le tre reti del biscione), che vorrebbe “rinviare di un anno il referendum, con l’accordo del comitato promotore”.

Ma è la data del 21 giugno, al momento, l’unica che sancirebbe il compromesso tra Bossi e il Cavaliere. “Berlusconi non ha interesse a rompere con un alleato – osserva il pdl Osvaldo Napoli – e, se si va al 21 giugno, si risparmiano parecchi soldi e si dimostra alla gente che governiamo usando il buon senso”. In più il quorum, con gli italiani già in vacanza, sarebbe quasi impossibile da raggiungere. I referendari lo sanno bene, e difatti ieri Giovanni Guzzetta è saltato alla gola del pd Enzo Bianco, reo di aver salutato con favore l’ipotesi di fissare la data al 21 giugno: “Bianco – ha tuonato il presidente del comitato promotore – o mente sapendo di mentire, oppure è profondamente disinformato. Quello al 21 giugno sarebbe un accorpamento-truffa che farebbe sprecare 313 milioni di euro”. I referendari si sono però consolati con Massimo D’Alema che – come ha rivelato Mario Segni a RedTv- ha fatto loro sapere che “andrà a votare e voterà Sì”.

Tra i pochi del Pdl che hanno accesso a palazzo Grazioli si è fatta strada anche la convinzione che il premier stia semplicemente tenendo una pistola sul tavolo per indurre la Lega ad abbassare il tasso di aggressività in campagna elettorale “Tanto per lui – sostiene Guzzetta – la data del referendum è una partita “win-win”: se passa l’abbinamento, riesce a coronare il sogno di un Pdl autosufficiente. In caso contrario, può sempre dare la colpa alla Lega”.

b-ipocrita1

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Importazione

ESTERI Gelo fra Kabul e la Nazioni Unite
“I mariti possono stuprare le mogli”

Onu contro la legge dell’Afghanistan
Il provvedimento votato dal governo Karzai vieta alle donne di uscire di casa senza il permesso. I siti inglesi: decisivo il pressing iraniano.

°°° Interessante! Si potrebbe fare anche da noi, tanto ormai… Io sono un marito, come molti di voi, quindi… Cominciamo a stuprare le mogli dei leghisti che vanno a fare le ronde e di tutti quelli di destra.

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Case e cose padane (da M.N.Oppo)

Fra le tante preoccupazioni sorte spontanee alla prima notizia del piano di deregulation edilizia lanciato dal premier palazzinaro, l’unica che non ci era venuta era quella che si costruissero abitazioni per gli immigrati. I sensibili leghisti, prima Bossi e poi Cota, sono apparsi in tv con la faccia contratta dalla paura che, chissà mai, Berlusconi voglia costruire anche qualche casa per quelli che ne hanno più bisogno, essendo venuti da lontano a farsi sfruttare dai meravigliosi capitalisti padani. Molto meglio, certo, che gli immigrati vivano baraccati e braccati, in modo da continuare a fare da spauracchio per la propaganda leghista. Loro brutti sporchi e cattivi (che non a caso viene da captivi, cioè prigionieri), da contrapporre alle belle facce rassicuranti di Calderoli, Tosi e Borghezio. A proposito di bellezza, non possiamo proprio tacere di Miss Padania, andata in onda su Rete4 sotto la conduzione di zia Iva, che da nonna non vuole farsi mancare niente di sconcio.

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