Il nano maledetto ha strizza e sta cercando di disfarsi di alcune ville rubate.

Antigua, Berlusconi vende le sue ville
Già nel 2010 chiese aiuto a Ennio Doris

Il numero uno di Mediolanum organizzò un video promozionale da presentare a una ristretta e selezionata cerchia di facoltosi clienti che potessero essere interessati all’acquisto di una casa nel paradiso fiscale. Ma il progetto venne bloccato a causa dell’interesse della stampa (e della procura) sui 22 milioni di euro che l’allora premier inviò ai tropici attraverso il suo conto corrente della Arner Bank, la riservatissima banca svizzera

Un peracottaro che si spaccia per attore, fabio bonini, il ciarlatano legato alla cosca.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/23/antigua-berlusconi-vende-villegia-2010-chiese-aiuto-ennio-doris/185881/

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Questioni tra ladri: merdolanum

Brembate, promotore finanziario
scompare con 24 milioni di euro

L’uomo lavorava con la Mediolanum, che presenterà un esposto in Procura, e da qualche
giorno ha fatto perdere le proprie tracce. Nell’oratorio la riunione fra un centinaio di truffati

Brembate, promotore finanziario scompare con 24 milioni di euro Una veduta di Brembate

Qualcuno lo chiama già “il Madoff delle Orobie”. Il promotore finanziario ha chiuso l’ufficio, svitato le insegne, portato via i mobili e, insieme con quelli, anche almeno 24 milioni di euro dei suoi 520 clienti. Teatro di quella che ha tutte le caratteristiche della maxitruffa è Brembate di Sopra, il paese da mese sotto i riflettori della cronaca per il caso di Yara Gambirasio. E dove un centinaio di truffati si è dato appuntamento in oratorio per fare il punto della situazione causata da un promotore finanziario della Mediolanum.

Le prime avvisaglie del caso sono partite alla fine di marzo, quando uno dei clienti si è trovato il conto svuotato e si è rivolto a un avvocato. La voce ha cominciato a diffondersi e molti dei 520 clienti del promotore hanno scoperto di essersi trovati il conto semisvuotato, con fidi che non avevano mai richiesto o mutui sottoscritti su consiglio del promotore per poter “prelevare senza toccare gli investimenti”. Di fronte alle perplessità dei clienti sulla discrepanza fra i documenti che consegnava e le risultanze al computer, il promotore diceva che era colpa dei ritardi della banca. Molti, però, lo vedevano portarsi a casa grosse somme in contante. Ancora poche settimane fa, a chi subodorava qualcosa mandava sms per dire che tutto era a posto. Ma la banca gli aveva vietato di contattare i clienti.

Ora è sparito, non si sa nemmeno quando, e con lui il suo portafogli di 24 milioni. Mediolanum gli ha revocato il mandato il 28 marzo, ora si costituirà come parte lesa in un eventuale procedimento giudiziario, ha già segnalato il caso alla Consob e agli inquirenti e presenterà un esposto in Procura. Ma non è in grado di dire quanto del denaro consegnato al promotore sia sparito senza mai essere passato dalla banca.

°°° Com’è che questi delinquenti, quando gli fa comodo, si rivolgono ai magistrati… comunisti?

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Altro che veline!

Lei: ad ognuno il 20 per cento. Ma così Marina e Piersilvio finiscono in minoranza. I più giovani vogliono avere posti di responsabilità nelle aziende
Otto miliardi tra Silvio e Veronica
la lite di Arcore sull’eredità dei figli
di ETTORE LIVINI

Otto miliardi tra Silvio e Veronica la lite di Arcore sull’eredità dei figli

Silvio Berlusconi e Veronica
MILANO – Va bene la polemica sulle veline in lista alle europee. Ok le questioni di principio sul “potere senza pudore”. Dietro le quinte della telenovela di Arcore però – dove gli scontri Veronica-Silvio si alternano ai sorridenti ritratti di famiglia (allargata) sui giornali di casa – c’è anche una piccola questioncina da 8 miliardi, ville escluse: la divisione dell’impero del presidente del Consiglio.

L’argomento, per ovvie questioni di delicatezza, non è mai stato esplicitato da nessuno. Da anni però i più fidi consiglieri del premier, da Bruno Ermolli a Ubaldo Livolsi, sono al lavoro con il bilancino per trovare un punto di equilibrio – emotivo, manageriale e finanziario – tra le due “anime” (che non si sono mai troppo amate) di casa Berlusconi: Marina e Piersilvio, figli di primo letto del matrimonio con Carla dall’Oglio, da una parte; Barbara, Eleonora e Luigi, nati dalle nozze con Veronica Lario, dall’altra. E la quadratura del cerchio, ad oggi non è ancora stata trovata.

Le certezze sono solo due. La prima – evidente a tutti – è che la posta in palio è altissima: nelle disponibilità del Cavaliere, oltre alle ville sparse per il mondo, ci sono 3 miliardi di euro in azioni Mediaset, Mondadori e Mediolanum, 4 tra liquidità e riserve in Fininvest e qualche spicciolo – 752 milioni – parcheggiato nelle holding personali. La seconda certezza è che qualunque cosa succeda nessuno finirà sul lastrico. Una prima fettina del tesoro di famiglia, infatti, è stata già distribuita nel 2005 quando Berlusconi, per questioni di equità, ha aperto il capitale Fininvest ai tre figli di Veronica che sono andati ad affiancare nell’azionariato del Biscione Marina e Piersilvio con una quota del 7% a testa. Tutti così, un dividendo dopo l’altro, sono già riusciti a mettere da parte un piccolo tesoretto personale: Barbara e i fratelli hanno accumulato 315 milioni di disponibilità liquide. Marina ne ha in cassa un’ottantina. Piersilvio, più parsimonioso, ha sul conto in banca più o meno 200 milioni.

Il problema è cosa succederà ora. I soldi, va detto, non sono tutto. Anche se sulla spartizione dell’impero berlusconiano Silvio – che vuol dividerlo a metà: il 50% a Marina e Piersilvio e il 50% agli altri – e Veronica – che spinge per distribuire il 20% a testa, regalando il controllo ai propri figli – hanno idee diverse e poco conciliabili. La vera bomba ad orologeria che spiega forse il nervosismo di questi mesi è però un’altra: i piccoli Berlusconi crescono. I 18 anni li hanno passati da parecchio (senza il padre alla festa di compleanno, ha fatto sapere Veronica). E più che denaro si preparano a chiedere un posto nelle aziende di famiglia.

Su questo fronte la situazione è un po’ più complessa. Marina in Mondadori e Piersilvio in Mediaset – dopo essersi fatti le ossa sotto le ali di Maurizio Costa e Fedele Confalonieri – sono oggi in pratica i capi delle due società. Difficile insomma trovare un posto al sole per altri. Non solo. Nelle loro rare esternazioni pubbliche, i tre fratelli minori hanno dimostrato, in merito, di aver già le idee chiare. E non sempre si tratta di concetti in linea con lo status quo di Arcore. “Fosse stato per noi, avremmo venduto da tempo le tv di casa a Murdoch”, hanno dichiarato nel 2004 Barbara (24 anni e autocandidata a un posto in Mondadori) ed Eleonora (22). Il ventenne Luigi, che pareva volersi occupare solo di Milan e fede (“ogni volta che lo cerco al telefono mi dicono di richiamare perché sta pregando”, ha raccontato qualche anno fa il premier), ha iniziato a camminare con le sue gambe: studia alla Bocconi, gestisce i soldi delle sorelle, è entrato nel cda Mediolanum e – “per una questione di responsabilità”, ha spiegato – ha già fatto sapere di voler lavorare nel gruppo.

Non solo: il suo primo investimento autonomo (5 milioni) l’ha fatto in un fondo della Sator di Matteo Arpe, l’ex ad di Capitalia uscito dalla banca romana dopo uno scontro al calor bianco con Cesare Geronzi. Peccato che il 73enne presidente di Mediobanca sia il banchiere di fiducia del padre e il regista dell’ingresso di Fininvest in Piazzetta Cuccia, il salotto buono da cui il premier può monitorare con discrezione dossier caldissimi come Rcs-Corriere della Sera, Telecom e Generali.

Mettere assieme tutti questi tasselli per i consiglieri del Cavaliere non sarà semplicissimo. Veronica, che con la sua Finanziaria Il Poggio controlla immobili a Milano, Bologna, Olbia, Londra e New York, pare sistemata. La differenza d’età tra i due figli maggiori e i tre minori, in teoria, potrebbe consentire di trovare spazio per tutti. In fondo quando Barbara avrà l’età che ha oggi Marina (42 anni), la sorella maggiore sarà una splendida sessantenne che a quel punto, forse, potrebbe lasciarle senza troppi rancori il timone della Mondadori.

Il presidente del Consiglio, scosso dalle fibrillazioni familiari di questi giorni, ci conta, nella speranza che alla fine tutti i pezzi del puzzle vadano a posto senza troppi drammi. Intanto, visto il gelo a Macherio, ha iniziato a mettere qualcosa da parte anche per sè. E a gennaio, alla faccia della crisi e dei guai dinastici, si è regalato dividendi per 169 milioni.


°°° Ecco cosa c’è dietro le fibrillazioni in casa di Al Cafone: soldi, soldi, soldi e solamente SOLDI!
Soldi facili, fatti senza lavorare. Soldi sporchissimi, dato che solo sedici anni fa – ricordiamolo – burlesquoni stava finendo in galera per fallimento, debiti e bancarotta.

banca

gdf

ladro

ber-mafioso

b-manette

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Ancora elemosine

TERREMOTO: A SFOLLATI 100 EURO PER COMPONENTE FAMIGLIA

Gli sfollati riceveranno un contributo di 400 euro mensili, solo se la famiglia e’ composta da 4 persone oppure in presenza di handicappati o ultra65enni. Lo stabilisce l’ordinanza del Presidente del Consiglio pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. L’ordinanza autorizza “un contributo per l’autonoma sistemazione fino ad un massimo di 400 euro mensili, e, comunque, nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare abitualmente e stabilmente residente nell’abitazione. Ove si tratti di un nucleo familiare composto da una sola unita’, il contributo medesimo e’ stabilito in 200 euro. Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di eta’ superiore ai 65 anni, portatori di handicap, ovvero disabili con una percentuale di invalidita’ non superiore al 67%, e’ concesso un contributo aggiuntivo di 100 euro mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati”. I benefici economici saranno concessi per tutto il 2009 “salvo che non si siano realizzate le condizioni per il rientro nell’abitazione ovvero si sia provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilita’”.


°°° Eccezionale! Dopo la “miserabili card” (sempre vuota), ecco un’altra becera elemosina (per ora solo promessa, come sempre fa Mafiolo). Dunque, cosa ci potranno fare i terremotati che hanno appena perso casa, averi, abiti, auto, ecc. con questo cospicuo tesoretto? Potrebbero acquistare il 20% di merdaset o di merdolanum, ma anche il 200% de Il giornale (ammesso che il suo valore non sia sovrastimato), oppure potrebbero andarsene ai Caraibi o a Las Vegas a tentare la fortuna e scialacquare… almeno finché non saranno pronte e abitabili le New Towns. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Certo, se io entrassi in possesso di cento euro grandi grandi… beh, potrei anche ipotizzare l’acquisto di un quarto di porceddu e almeno una dozzina di carciofi. Insomma, sperperare, amici. Ottimismo! Mister Obamaaa! Mister Obamaaaaaaaaaaa!!!

b-ipocrita

cazzi-vostri

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