Quei giovani fuori dal bar stazioni di una vita precaria°°° Sono i moderni abbeveratoi.

Ma qui in Sardegna sono almeno il 70% e la cosa brutta è che non hanno titoli di studio, specializzazioni, un mestiere! Ma guai a dirglielo: sono arroganti, come tutti gli esseri stupidi e ignoranti, campano alle spalle dei genitori o spacciano e si ubriacano a manetta. E bestie se vanno in campagna a zappare! Più che precari sono inutili e dannosi. Dove abito io, in Barbagia, ci sono decine di questi contenitori di pessima  birra locale e le teste vuote e tutti hanno la macchina e tutti corrono e rompono i coglioni con gli stereo a palla anche alle due del mattino, con pessima musichetta stupida come loro. E guai a rimproverarli o a cercare di farli ragionare, spronandoli a fare qualcosa di costruttivo: ti bruciano la macchina alle 4 del mattino, come hanno fatto a me. E non voglio sentire la cazzata che qui non c’è lavoro… NON C’è UN CAZZO E QUINDI E’ TUTTO DA FARE. TUTTO! E’ la voglia di lavorare che non c’è… Qui vedi solo settantenni, ottantenni, novantenni a lavorare gli orti. Mai visto uno di questi coglioni che si spacciano per giovani, ma sono morti dentro e fuori.

disperazione

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Ma che geni!

Amici, ho appena fatto una scarpinatina di un km, appena fuori casa. Esco dal cancello, vado a sinistra e dopo un paio di cascatelle salgo una piccola erta, che poi degrada fino ad arrivare a Fundu Sei. Saranno seicento metri ad andare e altrettanti per tornare. Laggiù c’è un bel torrente ricco, tra i pioppi e gli olmi giganteschi: ottimi per l’ombra e il fresco, d’estate. C’è anche un ponticello di legno, una fontana e due panchine. Ci andavo a prendere le more, con le quali Lena fa delle ottime marmellate a crudo. Ottime sulle crostate. Una bella passeggiata di salute, circondato dal canto degli uccellini, il volo silenzioso degli astori e dei falchetti, i rumori delle vecchie che preparano gli orti e zappano come un tempo e il rumore scrosciante dell’acqua. Bellissima la vista: moltissimo verde, lecci e ginepri, alloro e vegetazione nana, ma ci sono anche gli schiaffi dei fiori bianchi dei ciliegi. Qui ce ne sono di secolari, alti almeno otto/dieci metri. Andavo a prendere le more, dicevo… finito. Questi geni hanno spianato tutti i rovi. In Francia ci sono ricche cooperative che fanno le marmellate e ce le vendono. A noi! Qui piangono, aspettano elemosine dalla regione o dal comune e… spianano. La primavera scorsa hanno estirpato una radura piena di fragoline di bosco che non davano fastidio a nessuno, ora i rovi… Dei veri geni qui al Comune. Ma non sono i soli! Quando andiamo a trovare gli amici a Barisardo, a bordo strada, da Gairo in giù fino al mare, vediamo tonnellate e tonnellate di fichi d’India saporitissimi che marciscono al suolo. Gli spagnoli e i siciliani li raccolgono e ce li vendono. A noi. E poi c’è la crisi…

cessu

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