I ridicoli (e falsissimi) tg del mafionano che nascondono la crisi e le sue porcate.

Il 60% degli italiani teme la crisi
ma i Tg insistono sulla criminalità

Il rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza: la media continentale delle notizie di nera è del 28%, quella del nostro Paese è molto più alta. Si arriva a punte del 91,7% (Studio aperto tra il 23 aprile e il 13 maggio)

b-kriminal

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Berlusconi, Previti, Ghedini e le loro porcate alla faccia degli italiani

stille

Perché Berlusconi non è Murdoch?

Ho letto con grande interesse che, sotto la pressione dell’opinione pubblica, Rupert Murdoch e la News International hanno dovuto cessare di pagare le spese legali di un investigatore privato sotto indagine nel caso delle intercettazioni illegali. Naturalmente pagare le spese di un imputato crea un rapporto di complicità soprattutto se chi paga è un potenziale bersaglio dell’indagine, come in questo caso. Significa, in pratica, tappargli la bocca. Ricordo bene che è venuto fuori a un certo punto che Berlusconi (o uno dei rami del suo impero) ha pagato le spese legali di Cesare Previti. E naturalmente in Italia nessuno, dico nessuno, ci ha badato. Come mai? Perché a pensarci è molto strano: se Previti non ha corrotto i giudici per conto di Berlusconi, se i soldi con cui Previti ha pagato Squillante non veniva da un conto segreto della Fininvest – come hanno sempre sostenuto — perché avrebbero dovuto pagargli le spese legali? Non sarà stato per caso per togliere a Previti la tentazione di parlare con i magistrati dei suoi rapporti con Berlusconi?.

Domanda: perché qualcuno in Parlamento non ha costretto Berlusconi a rivelare chi ha pagato le spese legali di vari imputati nella galassia berlusconiana?

Come non si scandalizza nessuno in Italia per il fatto che gli avvocati personali di Berlusconi, a cominciare da Niccolò Ghedini, siedono nel Parlamento: cioè oltre il generosissimo stipendio che ricevono dal popolo italiano ricevono un secondo stipendio da Berlusconi, forse di molte volte più consistente. Non sarebbe corretto insistere che gli avvocati-parlamentari del premier rivelino esattamente quando guadagnano lavorando per lui e le sue varie aziende o per i suoi coimputati in vari processi dell’ambito Fininvest/Mediaset/Berlusconi? Forse, così, sapremmo quanto hanno lavorato per il popolo italiano e quanto per il cliente B.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

BASTA CON LE PORCATE DEL MAFIONANO! SCRIVIAMO A NAPOLITANO!!!

Giustizia, sì a norma salva premier
Prescrizione breve per incensurati

Giustizia, sì a norma salva premier Prescrizione breve per incensurati In Commissione alla Camera approvato l’emendamento presentato dal relatore Paniz al ddl sul cosiddetto processo breve. Se sarà approvata dall’aula i processi Mills e Mediaset non arriveranno in tempo alla sentenza

https://servizi.quirinale.it/webmail/missiva.asp

Presidente, a nome di milioni di cittadini, utenti di Facebook, la prego di non firmare questa ennesima porcata berlusconiana del processo breve né alcuna LEGGE AD PERSONAM proposta dai vari paniz e altri zerbini del boss di hardcore! Darebbe un segnale chiaro al Paese, dopo tante parole e tanti paroloni sulla Costituzione e sul suo rispetto. Noi ci vergognamo come ladri di avere al governo dei ladri che non si vergognano.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro
Lucio Salis e gli amici italiani e stranieri.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Altre porcate del porco di Hardcore svelate da Dagospia.

1- TUTTO SUL FATALE INCONTRO SARA-BANDA TOMMASI CON BERLUSCONI SULL’AEREO PRESIDENZIALE DIRETTO IN BULGARIA PER INAUGURARE A SOFIA UNA STATUA DI GARIBALDI, CON LO “CHAPERON” SGARBI E DUE MONTENEGRINE CHE SILVIO PRESENTA – MA ALLORA È UN VIZIO! – COME “LE NIPOTI DI DJUKANOVIC”, PRESIDENTE APPUNTO DEL MONTENEGRO – 2- TUTTO SULL’INCAZZATURA DI MUBARAK PER LA STORIELLA DI “UNA NIPOTE MAROCCHINA CHE FA LA MIGNOTTA” CHE SI SAREBBE MATERIALIZZATA IN UNA LETTERA DAI TONI DURISSIMI CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE EGIZIANO IN ITALIA. IL PREMIER (PER MANCANZA DI INDIZI) CORRE AI RIPARI INVIANDO FRATTINI IN EGITTO MA IL RAIS NON LO RICEVE! – 3- CALA IL SIPARIA SULLA RUBY D’EGITTO CON BERLUSKAZZI CHE PROVA A RIDURRE TUTTO A UNA BATTUTA SCHERZOSA. MA NON APPENA MUBARAK FINISCE NEI GUAI CON I MOTI DEL CAIRO, GHEDINI E LONGO RIPARTONO ALLA CARICA: “UN INTERPRETE EGIZIANO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AVREBBE TRADOTTO UN COLLOQUIO DI BERLUSCONI CON MUBARAK NEL QUALE SI SAREBBE PARLATO PROPRIO DI KARIMA EL MAHROUG, IN ARTE RUBY” –

img

Silvio Berlusconi

DAGOREPORT/1 – IL FATALE INCONTRO TOMMASI-BERLUSCONI
In un articolo di Dagospia del 21 LUGLIO 2010 (http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-17454/1.htm ) lanciammo questa riga di domanda::” Che ci faceva la starlet Sara Tommasi recentemente in Bulgaria? Ah, saperlo…”

La risposta è arrivata ieri dalla Sara Tommasi in person: “Sgarbi mi ha portato con Berlusconi in Bulgaria, il giugno scorso”.

sara tommasi

“Il viaggio risale al 14 giugno scorso”, scrivono oggi Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini sul “Corriere della Sera”. “Era una visita ufficiale a Sofia durante la quale il capo del governo inaugurò la statua di Giuseppe Garibaldi alla presenza del primo ministro Boyko Borisov. Sull’aereo di Stato c’era effettivamente la starlette nota per aver partecipato ad alcuni programmi televisivi e all’Isola dei famosi”.

E l’articolo continua col racconto picaresco-grottesco di come l’indaffaratissino critico d’arte (meglio: di arti) riesca ad ottenere il corpo della ragazza per il Drago di Arcore: “È Giosuè Amirante (indagato con Vincenzo Seiello, detto «Bartolo»: entrambi lavorano con Lele Mora e Fabrizio Corona, e hanno «gestito» Sara Tommasi e altre ragazze della «scuderia» milanese durante serate organizzate in Campania) a ricordare che cosa avvenne nelle ore precedenti:

Vittorio Sgarbi

«Avevamo organizzato una serata in una discoteca di Varcaturo e Sara doveva sponsorizzare una ditta locale. All’improvviso fu chiamata da Sgarbi che le disse di tornare immediatamente a Roma perché dovevano partire. Lei cominciò ad agitarsi, poi si mise a piangere. Mi urlava che quando loro la chiamavano lei doveva essere pronta. Io le spiegai che avevamo firmato un impegno di lavoro e bisognava rispettarlo, ma Sgarbi continuava a tempestarla di telefonate e alla fine mi obbligò ad accompagnarla sull’autostrada, all’uscita di Caianiello, dove lui la venne a prendere con l’autista. Le parlai il giorno successivo e mi disse che era tornata ma stava malissimo e si era dovuta far ricoverare per un’intossicazione».

RUBY milestone ed xbez

Certo, per far precipitare il Pallore Gonfiato fino a Caianello non è roba da cojonello. Sapeva che la Tommasi valeva la pena e il “pene” di prelevarla, come quei tipini della malavita, a un’uscita di autostrada. E quando la coppia Sgarbi-Tommasi raggiunge Ciampino e sale sull’aereo di Stato che porterà il Cavalier Pompetta in Bulgaria per una cazzo di statua di Garibaldi da inaugurare, i nostri eroi di Cajanello si trovano davanti il loro idolo politico e due bombastiche fanciulle montenenegrine, ben note nel giro caldo delle seratine di Palazzo Grazioli, che il Berluskazzi presenta – ma allora è un vizio! – come “le nipoti di Djukanovic”, presidente appunto del Montenegro.

fede mora b

Per il fatale appuntamento Sara-banda Tommasi sale sull’aereo presidenziale si era conciata perbenino: un pazzesco paio di hot-pants filo-gluteo che mandano il testosterone del Premier di lotta e di letto fuori giri. Il duro volo fino a Sofia viene dunque allietato dalle “nipoti di Djukanovic” e dalla starlett laureata a Bocconi, con Sgarbi che rimbambisce tutti di chiacchiere.

mubarak

L’incontro deve essere stato così soddisfacente che il Cainano non intende mollare la curvacea ragazza “acqua e sciacquone” di Narni per recarsi a Tripoli. Ma Sara non ha il visto di ingresso in Libia. E “Littorio” comincia pure a prendere per il culo Silvio: “Non conti un cazzo! Non puoi poprtare sull’areo di Stato chi vuoi!…” Ovviamente, visti i buoni rapporti (d’affari) con Gheddafi, tutto viene risolto…

FRANCO FRATTINI

DAGOREPORT/2 – LA LETTERA DI MUBARAK, FRATTINI E LA MISSIONE DI PACE IN EGITTO
La storiella di Ruby, “nipote del presidente egiziano Mubarak”, sbuca fuori il 28 ottobre 2010 da un articolo di Colaprico e D’Avanzo su Repubblica, due giorni dopo lo scoop di Barbacetto sul “Fatto”. Dopo di che, il diluvio di sbertucciamenti e titoloni su i giornali di mezzo mondo.

Il messaggio, per niente sublimale, che “Mubarak ha una nipote marocchina che fa la mignotta” dilaga subito sulla scrivania del faraone del Cairo. Uno, due, tre giorni di martellamento mediatico e parte una lettera dai toni durissimi di Mubarak all’indirizzo del primo inquilino di Palazzo Chigi, portata brevi manu dall’ambasciatore dell’Egitto in Italia.

il primo ministro bulgaro boiko borisov

Da allora, vista la mala parata, Berlusconi riduce “Ruby, nipote di Mubarak”, a una battuta scherzosa, da non prendere sul serio, pronunciata al telefono di Pietro Ostuni, capo di gabinetto del Questore Vincenzo Indolfi, per gioco, ovviamente.

Intanto il premier corre ai ripari diplomatici per calmare l’incazzatissimo presidente egiziano inviando in missione di pace il “postino” della Farnesina, Frattaglie Frattini in Medio Oriente.

il premier montenegrino Milo Djukanovic

E’ il 22 novembre 2010 quando l’Ansa lancia il seguente “take”: “Comincia oggi in Israele una fitta missione mediorientale di quattro giorni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, destinata a culminare con una tappa nella Striscia di Gaza e focalizzata in primo luogo sui temi del rilancio dei negoziati e sui dossier dei diritti umani.

Frattini, dopo lo sbarco all’aeroporto di Tel Aviv, ha in agenda per il pomeriggio incontri a Gerusalemme con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu…. A seguire e’ programmata una sosta a Sderot, la cittadina a sud d’Israele bersaglio in passato di ripetuti lanci di missili dalla Striscia di Gaza che precedera’ il trasferimento in Egitto per colloqui coi vertici del governo del Cairo e il presidente, Hosni Mubarak”.

Niccolo Ghedini

Ma, a quanto pare, il viaggio di Frattini in Egitto non è avvenuto. E pare confermato il fatto che il Mubarak furioso che non abbia avuto nessuna voglia di ricevere il messaggero di Berlusconi. Dopodiché, scende il sipario sulla “nipote di Mubarak”, da parte dei berluscones fino a quando – 25 gennaio scorso – non scoppiano i casini al Cairo. Il Faraone ottuagenario ovviamente non ha per la testa Ruby-Silvio e cazzi vari, con un paese che si sta sollevando contro. E subito riparte la storiella della marocchina d’Egitto.

GHEDINI E LONGO

L’8 febbraio 2011 leggiamo sulla Stampa (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-22565/1.htm ) a firma di Paolo Colonnello: “Come venne in mente a Silvio Berlusconi di dire che Ruby Rubacuori era la «nipote di Mubarak»? Pare che nelle nuove carte depositate sabato in procura dalla difesa del Premier ci sia anche questa risposta: un interprete egiziano della Presidenza del Consiglio, preso a verbale dagli avvocati Ghedini e Longo, perché avrebbe tradotto un colloquio di Berlusconi con Hosni Mubarak nel quale si sarebbe parlato proprio di Karima el Mahroug, in arte Ruby.

TOMMASI big ruby

Ovviamente non si sa cosa possa ricordare di questo colloquio il presidente egiziano ma in questo periodo sarebbe assai arduo sentirlo come testimone avendo lo stesso ben altre preoccupazioni per la testa. Così mentre in Procura ancora non si è sciolto il nodo del rinvio a giudizio del Premier, dalla difesa, nell’eventualità di una separazione dei processi, arrivano nuove carte rubricate alla voce «indagini difensive»….

A questo punto, il Cavalier Pompetta deve solo sperare sulla vittoria dei Fratelli Musulmani: se per caso Mubarak riesce a tirarsi fuori dai guai, son cazzi duri per il fantasioso inquilino di Palazzo Chigi…

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Rifiuti: le porcate di Silvio Berlusconi e la cricca bertoladro

FINO ALLA PROSSIMA TERZIGNO

di Antonio Massarutto 05.11.2010
Non è certo impossibile gestire i rifiuti nella normalità o rinunciare alle discariche, come impone la norma Unione Europea. Per mettere a regime un sistema di gestione così fatto servono tuttavia alcuni ingredienti di base: tempo, contrasto dei molti interessi, consenso. A Napoli il tempo è stato dilapidato. Il partito dell’emergenza è più forte che mai e condiziona qualsiasi scelta. E di consenso ovviamente neanche a parlarne. Così l’ennesimo piano di emergenza risolverà la crisi di oggi, ma creerà i presupposti per quella di domani.
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001995.html

b-servi

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Salute e grano! Le porcate dal mafionano e della sua cricca all’Aquila

Dossier L’Aquila: “Quelle case fanno acqua”
Infiltrazioni, ruggine e lavori a metà

Dai garage allagati alle ringhiere montate al contrario: tutte le magagne scoperte dai tecnici del Comune. “A soli 90 giorni dalla consegna segni di deterioramento inaccettabili”
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/11/news/aquila_case-4742968/?ref=HREC1-2

°°° Chi ha buona memoria ricorda che ho scritto queste cose DUE MESI FA. Ho perfino un filmato che dimostra le cagate sul mio blog (burlesquoneide).

orino

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Altre porcate di Berlusconi-Bertolaso

E i Nuovi Uffizi furono affidati
a un manager di parrucchieri

Con il placet del ministro della Cultura Sandro Bondi. Anche De Santis si sfogò: è troppo
DI CARLO BONINI
Sandro Bondi

bondi1
ROMA – Con buona pace di Guido Bertolaso e del set allestito venerdì a Palazzo Chigi per restituire onore e lustro alla Protezione civile, c’è una storia (documentata negli atti depositati dalla Procura di Firenze per il giudizio immediato di Angelo Balducci, Fabio De Santis, Francesco De Vito Piscicelli e l’avvocato Guido Cerreti) che torna a raccontare le mosse storte della Cricca. E uno dei suoi miracoli negli appalti per le Grandi opere. Parliamo della decisione che, nel dicembre del 2009, con il placet del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, promuove a direttore dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi un tale Riccardo Micciché, ingegnere agrigentino non solo in odore di mafia, ma

Continua a leggere

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Nuove porcate

 Il Cavaliere rassicura Bossi sul federalismo
Il presidente del Consiglio è intenzionato a rinviare l’incontro con Fini

Il nuovo patto del premier con Umberto
“Tu guidi le riforme, ma voglio la giustizia”

°°° Amici, prepariamoci a scendere in piazza e ad occupare le prefetture: è in arrivo un’altra lenzuolata di porcate. E queste sarebbero il seppellimento di ogni re4siduo di civiltà per l’Italia. Ma, come sappiamo, aquesti delinquenti non importa un cazzo dell’Italia né dei suoi cittadini. A Bossi interessa il potere e la vendetta (stupida e assurda) di un fallito perenne… e a Berlusconi interessa solamente continuare a rubare a piene mani e commettere i reati più efferati, come ha fatto in tutta la sua vita, senza pagare il dazio.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Le porcate di berlusconi-gelmini: due geni!

Il ministero studia lo scenario problematico aperto dalla “riforma” Gelmini. Il caso Lombardia

Molte famiglie migranti potrebbero dover iscrivere i figli in paesi diversi da quello dove vivono
Scuola, “espulsioni” da tremila classi
per il tetto del 30% agli alunni stranieri

di SALVO INTRAVAIA

war
ROMA – Migliaia di alunni stranieri, per effetto del tetto massimo per classe fissato dal ministro Gelmini, rischiano a settembre di essere “deportati” in altre scuole. A regime, cioè quando il provvedimento sarà esteso a tutte le classi dell’ordinamento scolastico italiano, sono oltre 100mila gli studenti di nazionalità non italiana che rischiano di non potere scegliere liberamente la scuola dove iscriversi. E’ lo stesso ministero dell’Istruzione, attraverso il “Focus sulla presenza degli alunni stranieri nelle scuole statali” pubblicato pochi minuti fa, a fornire i numeri del fenomeno.

Una circolare dello scorso mese di gennaio, spiegano da viale Trastevere “fornisce le linee guida sulle modalità di composizione delle classi in presenza di alunni stranieri, ponendo un tetto del 30 per cento di alunni con cittadinanza non italiana per singola classe”. Così, in vista della prima applicazione “graduale di tale provvedimento dal prossimo anno” scolastico, al ministero hanno deciso di valutarne sulla carta l’impatto.

Le classi che quest’anno fanno registrare una presenza di alunni di origine straniera superiore al 30 per cento sono oltre 10mila: 7.279 nella primaria e 3.122 nella scuola media. Il record assoluto tra le regioni è della Lombardia dove il limite del 30% è superato in 2.955 classi. Il ministro ha precisato, in un secondo tempo, che nel calcolo della percentuale devono essere inclusi solo i ragazzi di cittadinanza straniera non nati in Italia. Di conseguenza, il numero delle classi interessate dal “taglio” si riduce a poco meno di 3.000: 2.893 per la precisione, 641 delle quali in Lombardia.

Ma già dal prossimo anno, con le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo grado arriveranno i problemi per gli alunni nati oltre confine e per le loro famiglie. Cosa dovranno fare i genitori di uno di questi bambini se la scuola più vicina a casa comunicherà loro che la quota massima di alunni non italiani per classe è già stata raggiunta? E, soprattutto, quando la scuola comunicherà a mamma e papà che in quell’istituto non c’è posto per il loro bambino?

Con tutta probabilità, se non interverranno deroghe da parte degli uffici scolastici regionali, i genitori dovranno cercarsi un’altra scuola pubblica con un tasso di alunni stranieri inferiore. E il problema diventerà enorme per le famiglie che vivono in centri medio-piccoli (come Porto Recanati in provincia di Macerata o Calcinato, in provincia di Brescia) o con un’unica scuola, perché sarebbero costrette a cercare l’alternativa in altri comuni, magari a distanza di chilometri.

Gli studenti di cittadinanza straniera iscritti alla scuola pubblica nel nostro Paese, nel 2008/2009, erano 630mila (il 7 per cento del totale) e quest’anno potrebbero raggiungere quota 700mila. Considerato il tasso di natalità e la crescita delle famiglie immigrate in Italia, in futuro gli allievi stranieri in classe saranno sempre di più e di più saranno i bambini nati all’estero costretti a “emigrare” verso scuole meno affollate di ragazzi come loro.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter