Stocazzo!

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Bongiorno: il mio addio a Mediaset colpa di Pier Silvio

All’Era glaciale: «Il responsabile è lui, è giovane e inesperto. Nemmeno una targa ricordo mi hanno mandato…»

°°° Patetico. Nemmeno i ministri vanno a pisciare quando hanno lo stimolo, ma quando lo dice Silvio. Figuratevi quello scimunito del figlio se si poteva permettere di cacciare così volgarmente l’uomo che ha permesso alla sua famiglia di ripulire così platealmente i milioni di miliardi di miliardi della mafia! Patetico, spudorato e volgare.

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Mi ricordo…

Mi ricordo che, mentre lavoravo a Radio Uno con i grandissimi (è il caso di dirlo nell’italietta dove dànno dei grandi alle nullità assolute come il marito di costanzo: defilippo-corona-carloconti o panariello, e via spurgando) Stefano Satta Flores e Antonella Steni in “Via Asiago tenda”: uno dei tre più importanti show radiofonici di sempre. Per darvi un termine di paragone, facevamo sei volte più ascolto di Fiorello oggi e gli ospiti erano Madonna, Pfm nel loro maggior spolvero, Verdone al primo film, Miles Davis, ecc. Facevamo dai 6 agli 11 milioni di ascoltatori ogni giorno per otto mesi l’anno. Io, per chi non lo sapesse, ero il comico fisso, per tre anni. Nei miei giorni di riposo, mi sostituivano: Nanni Svampa, Gigi Sabani, Leo Gullotta, Pino Caruso, ecc. Tra quello e altri programmi come “IL GUASTAFESTE” o “SAPORE DI SALIS” feci oltre seicento monologhi da sei minuti alla radio nazionale. Monologhi infarciti di battute, da cui ancora copiano o si tramandano a mani basse tutti i comicaroli televisivi di oggi. Mi ricordo, dicevo, che mentre lavoravo a Radio Uno e facevo spettacoli live sold out al “Roma in” o al Politeama di Napoli, dormivo in una pensionaccia di via dei Gracchi, a Prati, e cenavo con tre supplì scaldati al termosifone del bagno… dato che quello della stanzetta era guasto dal 1965… e i soldi li mandavo alla mia famiglia a Cagliari. Ora, come pensate che mi senta quando delle scimmiette supponenti o un assessore comunale improbabile si permettono di sindacare il mio lavoro, la mia carriera, la mia vita? Mi ricordo anche che ho rifiutato 17 filmacci di serie Z, con banfoli, pierini, loridelsanto, ecc. dove mi offrivano almeno UN MILIARDO A FILM, per un paio anche il 3-5% degli utili… solo perché mi chiedevano di fare il sardo alla urgu. Ho impiegato una vita per “sdoganare” i sardi. I più vecchi ricorderanno che eravamo considerati “gente da cui stare alla larga”, taciturni e traditori, rapitori, banditi, popolo triste… Per punire un militare, un carabiniere, un impiegato della pubblica amministrazione, la minaccia costante era: “TI SBATTO IN SARDEGNA”. E io li pigliavo per culo, prima alla radio e nei teatri, e poi in Tv: davanti a sedici milioni di telespettatori: “Chissà cos’hanno combinato: Agnelli, De Benedetti, craxi? Ogni anno li sbattono in Sardegna per almeno due mesi: da luglio a settembre!”
Mi ricordo che, quando ero all’apice del successo – senza mai aver accettato E TANTOMENO chiesto UN APPOGGIO – mollai i venti milioni a serata, che mi offrivano in mezza Europa (40 milioni per le convention) – e me ne offrivano almeno tre al giorno – per fare una cooperativa giovanile “CINEMAZIONE”, a Cagliari. Coop che mi costò oltre DUE MILIARDI DI SOLDI MIEI!!! Volevo insegnare ai giovani, dare un futuro ai giovani, ma anche dare opportunità di lavoro a chi aveva una professione per le mani. Volevo fare il più grande centro di produzione cinematografico e radiotelevisivo d’Europa. Qui ho trovato tanti ladri alla regione, tanti imbecilli tra i sedicenti giornalisti (conservo ancora una pagina intera di un quotidiano regionale che titola “TERTENIA CENTURY FOX”, dove lo scribacchino delirava di prendermi per il culo), e tante scimmiette invidiose e distruttrici tafazziane. Avevo 15 o 16 miliardi di precontratti… tutto venne fatto svanire come oggi alcune (pochissime) scimmiette vogliono affossare il progetto di Carbonia. Ho perso due miliardi e tre anni della mia vita. Andate a vedere, fate qualche ricerca: oggi mezza Bulgaria mangia e fattura con quella mia idea di allora.
Mi ricordo anche altre scimmiette urlatrici (pochissime in verità) che vomitavano invidia e dicevano: “Lucio a DRIVE IN sta prendendo per culo i sardi!” No, ciccetti. La mia regola è: intelligenza e sottigliezza. Prima… parlo di MIA sorella: metto in piazza, cioè, le nostre magagne anticipando le cattiverie che potrai dire o hai detto TU sul nostro conto… POI, PARLIAMO DI TUA SORELLA! E gli spaccavo il culo a tutti. La mia autoironia e poi la mia satira di converso hanno conquistato l’Italia in pochissimo tempo. Certo, oggi vediamo il mio vecchio amico benito fare la scimmietta o il cagnolino (innocuo e vergognoso, quando non patetico) a Rai Uno. Taccio degli altri malati di mente sardignoli che si spacciano per comici o cantantini e frequentano le tv… per pura pietas. Ma allora eravamo considerati, eravamo di colpo diventati SIMPATICI A TUTTI! Perché, dietro il “CAPPITTO MI HAI” che usavo per sottolineare le battute, c’erano BATTUTE appunto, c’era intelligenza, c’era DIGNITA’, c’era cultura, c’era informazione, c’era PERSONALITA’, c’era talento, c’era MESTIERE! E TUTTI, in TUTTA ITALIA, ma anche in Marocco, come può testimoniare il mio amico Chicco Uncini, appena sentivano che eri sardo… partiva: “Sardo? CAPPITTO MI HAI?!” e partiva anche un grande sorriso di complicità.
Tutte cose oggi desuete. Tutte cose che oggi non esistono più.
Infine (ma avrei tanto altro da dire) ricordo un architetto sardo che andò a cena da amci a Milano. Questi accesero la tv per guardare Drive in o Striscia la notizia (per chi non sapesse nemmeno questo, STRISCIA E’ UN PROGRAMMA INVENTATO DA ME, scritto da me per un anno; così come FORUM e altri dieci format di successo… non a caso Mafiolo mi ha cancellato: non solo NON ho accettato di aderire a forza raglia, ma MI DEVE OLTRE 300 MILIONI DI EURO!!!) Comunque, questa famiglkia milanese accese la tv e apparvi io. Il sardo, la scimmietta sardignola ospitata, sbottò: “Ah! Lucio Salis! Lucio Salis nel programma più importante della tv italiana… Che culo!”
Il padrone di casa, che fu mio assistente quando dirigevo la Belldisc Records (dove produssi tra gli altri Fabrizio De Andrè) e mi conosceva bene, lo gelò:
“Sì, CHE CULO CHE SI E’ FATTO!”
Buona serata a tutti!

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