Ingoia la collana appena rubata: arrestato. Come far sparire il corpo del reato nel corpo.

E recuperarla andando di corpo. 

E’ finito in ospedale e poi in cella il ladro di gioielli bloccato dai carabinieri di Carbonia assieme a un complice dopo il furto.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2012/11/30/news/ingoia-la-collana-appena-rubata-arrestato-1.6117196

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Lodo Mondadori”Fatto gravissimo, sconcertanti omissioni”

Lodo Mondadori, esposto Fininvest su sentenza
“Condannati per una frase tagliata”

La società della famiglia Berlusconi ha presentato un’istanza sul giudizio di secondo grado che la condannava al pagamento di 564 milioni di euro:  “Fatto gravissimo, sconcertanti omissioni”

°°° Ma forse è molto più grave il fatto che il nanopadre della botola plastificata abbia RUBATO l’azienda a DE BENEDETTI corrompendo dei magistrati, che sono in galera. O no?

Ebay

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Lodo Mondadori, le lacrime di Silvio: quello che ha rubato la Mondadori a De Benedetti e l’ha sfasciata.

Lodo Mondadori, le lacrime di Silvio
«Dove trovo soldi per De Benedetti?»

carlo de benedetti 304
Se condannato per il lodo Mondadori «dovrò pagare un sacco di soldi a De Benedetti». Silvio Berlusconi è tornato sul lodo, a pochi giorni dalla sentenza del tribunale attesa per gli inizi di luglio. E si è sfogato con i suoi amici, al termine della cerimonia funebre del suo compagno di scuola, il senatore Romano Comincioli, che si è tenuta nella basilica di Sant’Ambrogio. Ai suoi vecchi compagni Berlusconi ha detto, secondo quanto da loro riferito, che se sarà condannato nei processi «dovrà pagare un sacco di soldi a De Benedetti».

Il premier ha anche manifestato le proprie preoccupazioni circa la reperibilità delle risorse. Parlando in disparte con i suoi ex compagni di scuola al termine delle esequie, Berlusconi avrebbe chiesto: «Ma dove troverò i soldi? Se mi condannano dovrò pagare 2.500 miliardi» di vecchie lire.

°°° Sono sempre molti meno del debito che avevi nel 1993 (e che non hai MAI PAGATO!) e per il quale ti stavano arrestando per bancarotta. Hai rubato a mani basse anche i capelli finti che hai. Ma non sarà ora di cominciare a rendere il maltolto?
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L’Ici rubata da berlusconi-Tremonti

UNA MEZZA RIFORMA PER LA FINANZA COMUNALE

di Gilberto Muraro 05.08.2010
Positiva l’enfasi data alla fiscalità immobiliare nella finanza comunale, ma attenzione agli abbellimenti lessicali spacciati per riforme. Soprattutto è bene non dimenticare che rimane aperto il vulnus dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa che deresponsabilizza molti cittadini di fronte alla spesa pubblica del comune. Esistono inoltre problemi di equità legati all’Imposta municipale unica e di semplificazione relativi all’applicazione della cedolare secca.

Una riforma, quella della finanza comunale, con cose belle e meno belle, ma tutto sommato positiva. Però rimane aperta la ferita introdotta dall’abolizione dell’Ici sulla prima casa.
Positiva è la duplice idea di fondo: di accentuare il peso degli immobili nella finanza comunale e al contempo di semplificare la fiscalità immobiliare. Bene quindi che nel 2014 le imposte sui trasferimenti immobiliari passino ai Comuni e si riducano di peso, anche se di poco. Non si esageri con la réclame, peraltro. Che si parli di Imu, Imposta municipale unica, divisa in un’Imu annuale al posto dell’Ici e di un’Imu sui trasferimenti al posto delle attuali imposte di registro e ipocatastali, è un abbellimento lessicale, non una riforma. Altra cosa sarebbe un percorso, sia pure graduale, verso l’abolizione delle imposte sui trasferimenti immobiliari e il loro assorbimento in un’imposta annuale, con vantaggi per l’efficienza economica e l’equità fiscale. Circa l’opzionale Imu secondaria, che accorperebbe varie tasse comunali, va pure bene; però attenzione al troppo zelo, perché ci sono tasse utilmente accorpabili ma ce ne sono anche altre, basate sull’uso individuale dei beni pubblici, che è opportuno e giusto tenere separate.

LA CEDOLARE SECCA

Che dire intanto della novità maggiore, quella della cedolare secca sugli affitti, che scatta già dal 2011? Ovvi i pro e i contro: un’imposta proporzionale al posto di una progressiva semplifica il rapporto tributario e in astratto incentiva l’investimento immobiliare da parte dei soggetti più ricchi; ma l’equità del sistema fiscale si abbassa. Nella prima versione – aliquota per tutti del 20 per cento sull’imponibile attuale, pari all’85% del canone – si trattava di dare una penalità ai meno abbienti e un regalo ai più abbienti che, agli estremi della scala dei redditi, valeva proprio il 20 per cento dell’imponibile; e in più provocava una caduta di gettito. C’è stato quindi un balletto di varianti (fino alla sera prima, si dava per sicuro il 25 per cento). La delibera finale del Consiglio dei Ministri prevede il 20 per cento sul canone pieno, equivalente al 23,5 per cento sull’imponibile attuale, ma con possibilità di restare in Irpef, liberando così i meno ricchi da ogni aggravio. La perdita di equità diminuisce rispetto all’ipotesi di cedolare obbligatoria, ma diminuisce pure la semplificazione: chi non ha pagato la cedolare, non è automaticamente un evasore, potrebbe avere pagato in Irpef, e bisognerà controllare. Circa lo stimolo a maggiori investimenti, c’è del vero, ma molto meno del propagandato. Le locazioni sono frenate dalla giustizia più che dall’economia, ossia dall’incertezza e dai tempi del recupero dell’immobile a fine locazione, più che dall’onere fiscale. Quanto alla lotta all’evasione, che dovrebbe evitare la caduta di gettito, è probabile che questa volta funzioni: grazie alla devoluzione dell’imposta che accentua l’interesse dei Comuni a stanare gli evasori; ma grazie ancora di più all’inasprimento della sanzione fiscale, che in realtà nulla c’entra con il federalismo fiscale, essendo adottabile anche nell’attuale fiscalità immobiliare statale.

L’ICI PERDUTA

Rimane invece aperto, come si diceva, il vulnus dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa, che ci differenza dal resto del mondo e trasforma un’estesa minoranza di cittadini in non contribuenti, i quali avranno tutto l’interesse a chiedere più spesa comunale, che altri pagheranno: il contrario dell’identità tra elettore-contribuente-beneficiario della spesa pubblica, in cui si sostanzia il buon federalismo.

Scippo_ICI_CHIESA

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gasparri

Gasparri, da giovane, era poliziotto della stradale. Un pomeriggio, ferma un uomo per eccesso di velocità: “Posso vedere la sua patente?”.
L’uomo: “Non ce l’ho, me l’hanno sospesa per eccesso di velocità”.
G: “Mi fa vedere il libretto della macchina?”.
U: “Non è mia l’ho rubata”.
G: “La macchina è rubata?”.
U: “Esatto. Ma aspetti un attimo, mi pare di aver visto il libretto mentre mettevo la pistola nel portaoggetti”.
G: “C’è una pistola nel vano portaoggetti?”.
U: “Certo. E’ li che l’ho messa dopo aver sparato alla donna che era su questa macchina e averla messa nel bagagliaio”.
G: “C’è un CADAVERE nel BAGAGLIAIO?!”.
U: “Si’, signore”.
Dopo aver sentito queste confessioni, abbastanza stordito, Gasparri chiama immediatamente il proprio capitano in centrale. La macchina viene rapidamente circondata dalla polizia e il capitano (C) si avvicina all’auto per risolvere la grave questione: ” Signore, posso vedere la sua patente?”.
U: “Certamente. Eccola qui, come può vedere è valida”.
C: “A chi appartiene la macchina?”.
U: “E’ mia signore. Ecco il libretto. E’ intestato a me vede?”.
C: “Può aprire, lentamente, il vano portaoggetti e farmi vedere se contiene armi?”.
U: “ARMI?!… Mah… Certo signore, guardi, non c’è nulla, vede?”.
In effetti nel vano portaoggetti non c’è nessuna arma.
C: “Può aprire, lentamente, il bagagliaio? Mi è stato riferito che contiene un cadavere”.
U: “CADAVERE?! Ma sta scherzando? Comunque… guardi da sé, senzagasparri21 il minimo problema”.
Il bagagliaio viene aperto e non contiene nessun cadavere.
C: “Non capisco. Il poliziotto che l’ha fermata mi ha riferito che lei gli ha detto che non aveva la patente, che aveva rubato la macchina, che aveva una pistola nel vano portaoggetti e che c’era un cadavere nel bagagliaio”.
U: “Davvero!?! E scommetto che quel bugiardo figlio di puttana le ha anche detto che stavo passando il limite di velocità”.

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Hanno rubato proprio tutto!

Mafiolo ha rubato le tv, la ricchezza, la Mondadori, i voti, la fiducia degli italiani tonti e ignoranti, il nome Forza Italia (era di una corrente della DC), l’inno di Forza Italia (This is the moment), e pure questa a Bertoli…

Musica
«Meno male che Silvio c’è»
L’inno del Pdl clonato da Bertoli
«Meno male che Silvio c’è»L’inno del Pdl clonato da Bertoli

L’inno ufficiale del Pdl, “gira” sugli stessi accordi – e questo succede – ma con medesima ritmica di “Chiama piano”, canzone cantata vent’anni fa da Pierangelo Bertoli e Fabio Concato. VIDEO: CONFRONTA LE CANZONI. Di’ la tua di Marco Bucciantini (l’Unità)

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