LA REGGIA DIMENTICATA
Carditello è un gioiello dell’architettura settecentesca affondato nella splendida campagna tra Napoli e Caserta. Ma tutti i tentativi di riuso pubblico sono andati a vuoto e adesso, in attesa di una possibile vendita all’asta, nessuno ci può entrare. Tranne, naturalmente, i ladri che saccheggiano i suoi tesori
LA REPUBBLICAdi FRANCESCO ERBANI e ANNA LAURA DE ROSA
IL REPORTAGE di FRANCESCO ERBANI
Carditello, il saccheggio senza fine
di un capolavoro del Settecento
![Carditello, il saccheggio senza fine di un capolavoro del Settecento Carditello, il saccheggio senza fine di un capolavoro del Settecento](http://inchieste.repubblica.it/images/2012/01/01/222809886-2b779263-1fb8-467a-bc89-7b9a331121e2.jpg)
Un salone con gli affreschi sbrecciati e un camino semidistrutto (foto Di Vilio)
Il proprietario della reggia è un consorzio di bonifica che affoga nei debiti e che vorrebbe vendarla all’asta. Attorno una “danza macabra” di enti pubblici: tribunale, soprintendenza, ministero, Regione Campania. E intanto le infiltrazioni d’acqua cancellano gli affreschi e i ladri passano ogni notte a spogliare l’edificio di marmi, stucchi, pilastri e pavimenti
La reggia di Carditello cade a pezzi. E intorno a questo gioiello dell’architettura settecentesca, a pochi chilometri da Caserta, si allestisce una specie di danza macabra. Non bastano i ladri e i vandali che quasi ogni notte scavalcano il recinto e strappano la corona dello stemma, si avventano sulle aquile alla base dell’obelisco oppure danno fuoco a uno dei grandi platani che svettano davanti alla facciata dell’edificio, nell’arena dove i re Borbone allenavano i cavalli – i migliori nell’Europa del Settecento. Al grottesco e lugubre balletto dei saccheggiatori si aggiungono le