Siae, ultima fermata: ladri! Ricordate “Non faremo prigionieri” di previti?

Ecco, si sono presi tutto, anche gli strapuntini. Si sono rubati tutto dall’Imaie e dalla Siae. Accontentano solo qualche big e si spartiscono i soldi coi loro manutengoli e coi cantantini della camorra e delle mafie. Io prendevo 40 milioni a semestre e ora mi sono arrivati 17 euro!!! LADRI! e DEI 220 MILA EURO CHE MI SPATTANO DALL’IMAIE NON HO VISTO UN CENT. LADRI!

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“Esercizio abusivo della professione”. La casta dei giornalisti contro le web tv

Ma ne vogliamo parlare? Il 70/80% di questi pseudo giornalisti non conoscono nemmeno i verbi né gli accenti, o sono zerbini raccomandatissimi, ma tutti sono esentati dall’esame Siae per fare i parolieri o i commediografi, mentre noi AUTORI, se vogliamo il tesserino da giornalista (cosa che non vedo l’ora di perdermi) siamo costretti a superare l’esame di stato. ma ne vogliamo parlare davvero?!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/02/informazione-webtv-accusata-abuso-della-professione-giornalistica/201217/

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Una class action contro la Siae: “Il sistema ruba a manetta e premia gli amici degli amici”

Una class action contro la Siae
“Il sistema premia i più ricchi”

Umberto Palazzo, cantautore e disc jockey, lancia la sua proposta su Facebook, raccoglie consensi e cerca altri partecipanti. Sotto accusa il sistema di ripartizione dei diritti per le serate dal vivo: “Suonare le proprie canzoni per far arricchire i big è intollerabile”di ROBERTO CALABRÒ

Una class action contro la Siae "Il sistema premia i più ricchi"Umberto Palazzo

HA SUONATO con alcune delle più importanti band indipendenti italiane: gli Allison Run, i Massimo Volume, il Santo Niente. Ha curato la colonna sonora di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Adesso, oltre ai suoi progetti Santo Niente/Santo Nada e al primo album da solista Canzoni della notte e della controra che sta presentando in giro per l’Italia, Umberto Palazzo ha deciso di indossare le vesti di paladino della categoria.

Qualche giorno fa ha lanciato su Facebook una proposta di class action contro la Siae. L’idea sta facendo il giro della rete, raccogliendo consensi da più parti. Il perché è presto detto: per la stragrande maggioranza dei musicisti la società degli autori ed editori italiani è un’istituzione iniqua che prende ai poveri per dare ai ricchi, che cioè premia gli autori più ricchi e famosi con un meccanismo di ripartizione dei proventi totalmente sbilanciato.

A farne le spese sono le migliaia di artisti e

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Dopo l’Imaie, anche la Siae del mafionano si fotte 87 milioni nostri.

“Tagliate le pensioni pagate da noi”
La protesta degli artisti Siae

°°° Cioè, per decenni hanno rubato a manetta e ci hanno trattenuto il 40% dei diritti tra aggi e contributi per la pensione e ora: l’Imaie, nelle mani dei fascisti ladroni amici di gasparri,  si è fottuto oltre 30 milioni di soldi NOSTRI e la Siae, nelle mani della camorra sodale di burlesquoni, si fotte anche questi circa 90 milioni. MA STIAMO SCHERZANDO?!

LADRI!

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Come anche la Siae, in mano al mafionano, deruba noi autori.

Palazzi Siae venduti in perdita
Nuovo caso legato a Balducci

Stimati 463 milioni, il presidente Blandini si è ‘accontentato’ di 260

Gaetano BlandiniGaetano Blandini

ROMA – Dismissione del patrimonio immobiliare per un valore che potrebbe essere addirittura la metà di quello reale. C’è un’altra vicenda che rischia di mettere in imbarazzo le istituzioni. Perché riguarda la gestione della Siae, l’Ente pubblico che si occupa dei diritti d’autore, affidata a Gaetano Blandini, ex direttore del settore «Cinema» del ministero dei Beni culturali. Anche lui, come Carlo Malinconico, era molto legato al Provveditore Angelo Balducci e ai suoi amici, in particolare Diego Anemone. Sono le intercettazioni dell’inchiesta che nel febbraio 2009 portò in carcere molti componenti della «cricca» dei Grandi Eventi a raccontare questi rapporti, con Blandini che

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Beh, beh, meno male va.

LE REGOLE
No europeo alla legge
contro i pirati del web
La norma prevedeva di tagliare l’accesso a Internet. La Siae apre ai brani gratis

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES — Decisione del Parlamento europeo, ieri: non si può tagliare l’accesso a Internet di chi sia stato beccato a scaricare illegalmente (gratis) una canzone, un film, un video qualsiasi, se non lo avrà stabilito un tribunale. Decisione del Parlamento francese, un mese fa: la stessa, cioè un «no» al progetto del presidente Nicolas Sarkozy che voleva istituire un’agenzia statale contro i «pirati del web», espellendo dalla Rete coloro che scaricano note e immagini senza pagar nulla. Commenti circolati a Bruxelles, dopo il voto di ieri: «Internauti di tutto il mondo, rallegratevi», è stata una vittoria della libertà sul web contro le lobby discografiche, o cinematografiche; ma anche: «Così è il Far West», si poteva fare meglio.

In realtà, il Consiglio europeo — il governo Ue — aveva auspicato maggiori controlli, ed era stato raggiunto un testo di compromesso: dopo la bocciatura di quest’ultimo, sarà il prossimo Europarlamento — quello che uscirà dalle elezioni di giugno — ad occuparsi della questione. Nell’attesa, gli «sceriffi» del web dovranno pazientare. E c’è anche una notizia in arrivo dall’Italia, più o meno nello stesso campo, che potrebbe portare presto a un’altra rivoluzione. La Siae, la Società italiana degli autori ed editori, per bocca del suo presidente Giorgio Assumma ha annunciato che «scongelerà» i diritti di autore: molte canzoni, film, opere d’arte, potranno essere «godute» gratuitamente, su Internet, ma anche sulla rete della telefonia mobile, cioè sui telefoni cellulari. Che questo avvenga o no, dipenderà solamente dai detentori del copyright, cioè dagli autori: ogni artista messo sotto contratto dalla Siae potrà scegliere se rinunciare a delegare la difesa dei propri diritti, e riservare a se stesso l’utilizzo di uno o più brani; lo farà, scaricando direttamente da Internet un modulo, e compilandolo; la Siae metterà poi online l’elenco delle opere liberamente consultabili.

Per tornare alla decisione dell’Europarlamento, tutto è nato con un emendamento presentato da un fronte trasversale che vedeva insieme liberaldemocratici, Verdi, euroscettici (gruppi Adle, Verdi-Ale, Gue-Sinistra europea unita, Ind-Dem o Indipendenti-democratici). Principio riaffermato: senza una decisione preliminare dell’autorità giudiziaria «non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti finali» di Internet, a meno che «vi sia una minaccia per la sicurezza pubblica» (in questo caso l’intervento dell’autorità giudiziaria può avvenire successivamente). Il voto di Strasburgo, ha detto la capogruppo dei verdi Monica Frassoni, «è stato cruciale per centinaia di milioni di europei che ogni giorno utilizzano Internet: siamo riusciti a vincere una battaglia difficile contro chi voleva utilizzare la legislazione sul mercato Telecom per limitare la libertà degli internauti».

Luigi Offeddu

lucio2

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Vai con le porcate di regime!

Gentilissimi colleghi,
ritengo doveroso mettervi a conoscenza della
seguente interrogazione parlamentare sulla Siae
(Società Italiana Autori ed Editoti – Ente pubblico
economico a base associativa).

***
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01313
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 163 del 21/04/2009

Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE

Data firma: 21/04/2009

Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)

Destinatari
Ministero destinatario:

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI delegato in data 21/04/2009

Stato iter:
IN CORSO

Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/04/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-01313

presentata da

PIERFELICE ZAZZERA
martedì 21 aprile 2009, seduta n.163

ZAZZERA. –

Al Ministro per i beni e le attività culturali.

– Per sapere – premesso che:

all’interrogante risulta che in occasione delle elezioni per il rinnovo degli Organi Sociali della Società italiana autori ed editori (SIAE) – Legislatura 2007/2011 – non sia stata rispettata l’effettiva rappresentanza in assemblea né sia stata assicurata la tutela della minoranza, in apparente violazione dello Statuto della stessa società;

in particolare, risulta all’interrogante che rispetto alla precedente legislatura (2003/2007) siano stati attribuiti meno seggi di minoranza, e che l’attuale composizione assembleare non rappresenti la base associativa nella sua interezza visto che gran parte di essa non sarebbe in condizione di poter essere rappresentata;

risulta inoltre all’interrogante che il regolamento elettorale sia stato disatteso mediante l’attuazione di medie di calcolo inique, troppo squilibrate e discrepanti. I seggi di minoranza assegnati agli autori musica sarebbero stati ridotti a due;

inoltre all’interrogante risulta che l’assemblea degli eletti, organo sovrano, non sarebbe mai stata interpellata rispetto a modifiche e variazioni regolamentari e che gli organi sociali non rappresenterebbero adeguatamente le varie realtà della base associativa in apparente violazione dello statuto e del regolamento;

durante la settimana precedente alle elezioni sarebbero stati modificati il regolamento generale e i criteri di elezione dei commissari di sezione -:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno verificare eventuali violazioni dei principi basilari dello Statuto della Società italiana autori ed editori (SIAE) riguardanti la tutela della minoranza e la sua effettiva rappresentanza in Assemblea;

se sia vero che i seggi di minoranza assegnati agli autori della sezione musica siano stati ridotti a due su sedici complessivi;

se sia vero che sulle variazioni di calcolo attuate per l’assegnazione dei seggi, l’Assemblea degli eletti, quale organo sovrano, non sia stato mai interpellato;

se sia vero che la settimana precedente la domenica delle votazioni siano state modificate le regole di voto ed elezione dei commissari di sezione;

se sia vero che gli organi preposti alla vigilanza, più volte sollecitati, non siano mai riusciti ad intervenire concretamente sulla vicenda;

se sia vero che un celebre autore di fama internazionale, eletto in uno dei soli due seggi di minoranza della sezione musica, si sia dimesso alla prima riunione assembleare.(5-01313)

°°° Forse voi non lo sapete, amici, ma la torta della Siae è una delle più ricche e ambite d’Italia. Sono ormai 15 anni che la mafia di Arcore si è impadronita della Rai e della Siae. Berlusconi ha messo a dirigerla (e a spartire i proventi) nientemeno che il magnacer di gigi d’alessio: uomo della camorra e di sua assoluta fiducia. Ed ecco che gli autori veri vedono pochi spicci, mentre i vari d’alessio, apicella &company, si fottono somme che nemmeno i Beatles… Ma di questo, i tg di regime non parleranno mai. Come non diranno mai che le radio e le tv di merdaset NON pagano nemmeno il 10% dei diritti dovuti.

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