I piduisti in tv: propaganda a manetta.

Ci mancava di sentire un cane destronzo e piduista come meluzzi, psichiatra d’accatto, che addebita alla sinistra lo sfacelo dell’etica e della giustizia italiota “da Tangentopoli in poi”. Mica è colpa del suo proprietario delinquente, naaa! E’ colpa di Borrelli e della sinistra… Ma vaffanculo, va!

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Vaticano+mafia= Berlusconi

Quel conto segreto dello Ior intestato a Giulio Andreotti….
I conti segreti e i beneficiari di bonifici e trasferimenti di denaro a vario titolo da parte dello Ior,
l’Istituto per le opere di religione, vengono alla luce grazie alla pubblicazione del foltissimo archivio tenuto nascosto per anni e ordinato da monsignor Renato Dardozzi, un parmense, nato nel 1922 ex Cancelliere della pontificia Accademia delle scienze e, per vent’anni consigliere dei cardinali che si sono succeduti alla Segreteria di Stato vaticano, da Agostino Casaroli ad Angelo Sodano.

Dardozzi, morto nel 2003, ha lasciato tra le sue volontà l’ordine che il suo sterminato e dettagliatissimo archivio diventasse pubblico. Il frutto di questa operazione è un libro, dal titolo «Vaticano Spa» (Chiarelettere, 15 euro) scritto dall’inviato di Panorama Gianluigi Nuzzi. Nel volume viene riconosciuta l’esistenza di conti segreti intestati a illustri politici come ad esempio Giulio Andreotti che però ha subito minimizzato con il settimanale: «Non mi ricordo di questo conto».
Libro Vaticano

Eppure non ci sarebbe solo il «divo Giulio» ad avere beneficiato del denaro della Chiesa, ma anche personaggi molto più discussi e largamente compromessi come Bernardo Provenzano e Totò Riina, come si sa, boss mafiosi di ingombrante peso. Ma non è tutto. Elemosina anche per Severino Citaristi, l’ex cassiere della Dc, pluricondannato per Tangentopoli, che avrebbe beneficiato di un assegno da 60 milioni di lire. Tra il 1989 e 1993 si calcola infatti che siano state condotte operazioni per un valore che supera i 310 miliardi di lire dell’epoca nei vari conti; mentre i movimenti in contanti, secondo una stima prudenziale dell’autore, del libro toccherebbero i 110 miliardi.

libro

berlusconi-ratzinger

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E per questo, chi paga?

L’OSPEDALE DELLE TANGENTI (E DELLE INCHIESTE ARCHIVIATE) – ENZO PAPI (COGEFAR-IMPRESIT) DISSE A DI PIETRO: “ABBIAMO PAGATO POLITICI AQUILANI” – TONINO TRASMISE LA DOCUMENTAZIONE ALLE PROCURE COMPETENTI E TUTTO FINÌ CON L’ARCHIVIAZIONE…

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Antonio Di Pietro

Inefficienze, errori, sprechi in 28 anni hanno fatto lievitare fino a 214 miliardi e 222 milioni delle vecchie lire il costo dei tormentati lavori del nuovo, si fa per dire, ospedale San Salvatore dell’Aquila, che il terremoto ha reso inagibile sollevando polemiche e interrogativi sulla qualità delle strutture. Ma le due inchieste giudiziarie aperte all’inizio degli anni ’90, una dal pool Mani Pulite di Milano, l’altra della magistratura dell’Aquila, finirono nel nulla. Archiviate.
Terremoto in Abruzzo

Se lo ricorda bene quel filone di Tangentopoli Antonio Di Pietro. Interrogando il manager della Cogefar-Impresit Enzo Papi si sentì dire che l’impresa aveva elargito finanziamenti a un paio di politici aquilani perché nell’area l’azienda aveva forti interessi. Era impegnata nella realizzazione del celebre laboratorio di fisica nucleare sotto i mille metri di roccia del Gran Sasso, del traforo autostradale nella stessa montagna, dello stadio del rugby (dove ora c’è una delle tendopoli per gli sfollati) e anche nel completamento dell’ospedale. Di Pietro sequestrò la documentazione di tutti gli appalti ottenuti dall’azienda che «trasmettemmo – rammenta – a tutte le procure competenti». Indagò solo per finanziamento illecito.

La costruzione dell’ospedale che gli aquilani ancora chiamano «di Coppito», per distinguerlo dal vecchio San Salvatore settecentesco del centro storico, fu cominciata nel ’72 da un’impresa pugliese che, dopo aver impiegato anni per gran parte dei 5 lotti su 180mila metri quadrati, fallì. Le opere ripresero nel ’91 quando ad aggiudicarsi l’appalto per il completamento fu un consorzio guidato da Cogefar-Impresit. Importo: 78 miliardi per gli arredi e le attrezzature mediche; altri 23 per le strutture. Gara contestata da un’impresa esclusa che con un esposto diede il via all’inchiesta della magistratura dell’Aquila. Furono iscritte nel registro de­gli indagati 19 persone per abuso d’ufficio, falso e turbativa d’asta.

A finire nei guai l’intero ex comitato di gestione della Usl, un gruppo di tecnici che avevano avuto a che fare con l’appalto, compreso il progettista Gaspare Squadrilli, ed Enzo Papi. Ma gli investigatori non riuscirono a trovare «fatti penalmente rilevanti» e a novembre ’93 il sostituto procuratore Fabrizio Tragnone (quello che aveva fatto arrestare l’intera giunta regionale per un’inchiesta sui fondi comunitari) chiese e ottenne l’archiviazione. Ma bisognerà ancora aspettare molto prima che l’ospedale entri in funzione. A tagliare il nastro sarà il ministro della sanità Rosi Bindi: il 21 febbraio 2000.

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Magistrati controllati dai politici

Interessante dibattito, ieri ad Omnibus, sui rapporti tra giustizia e politica. Partecipavano tra gli altri gli ex magistrati De Magistris (Idv) e Carofiglio (Pd), che hanno espresso la loro preoccupazione per le cosiddette riforme del governo e il rischio di mettere i pm sotto il controllo diretto dell’esecutivo. La deputata Moroni ha tolto loro ogni dubbio, ammettendo con onestà che è proprio quanto si vorrebbe fare: sottoporre i magistrati alle decisioni della politica, con le necessarie contromisure, che però non ha saputo indicare. Chiaro che, se i pm si muovessero solo su indicazione dei politici, non sarebbe mai nata Tangentopoli, indicata ovviamente da De Michelis come fonte di tutti i mali e prodotto di quello Stato etico, tanto aborrito. Anche se non si capisce perché, almeno chi si definisce socialista, non aborrisca pure lo Stato iniquo, che colpisce i deboli e premia i forti e corrotti; chiede le impronte digitali ai bambini e tiene in Parlamento i condannati per mafia.

mazzetta

°°° Dove sono finiti tutti quei cittadini indignati?

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