Come ci deride e ci compiange il mondo

Il Cavaliere Benzino Napoloni
Articolo di Personaggi d’Italia, pubblicato venerdì 8 maggio 2009 in Spagna.

[La Voz de Galicia]

Mai, come nell’attuale Repubblica Italiana, è stato tanto falso il detto secondo cui ogni paese ha i governanti che si merita. Bene, questo grande paese, che tanto amiamo ed ammiriamo e senza il cui nervo senza la cui forza industriale, commerciale, culturale e senza il cui spirito d”avventura sarebbe impossibile capire la storia del mondo almeno degli ultimi cinque secoli, non si merita certo un primo ministro come Silvio Berlusconi.

Si, già so che “il Cavaliere” – che è come si sa in Italia, quello che è risultato essere un vero principe dei cafoni – è il presidente del Consiglio perché così ha deciso il corpo elettorale, però questa ovvietà non dovrebbe nemmeno trarci in inganno: Berlusconi vince le elezioni perchè non ha niente ad ostacolarlo, dopo il processo di cannibalismo e di continui tradimenti che si trova a soffrire la sinistra italiana da quando è entrato in crisi il sistema dei partiti del dopoguerra.

È stato così che un soggetto corrotto, autoritario e maleducato fino all’estremo imbarazzo ha potuto trasformarsi in un personaggio della politica europea e, grazie all’importanza dell’Italia nel Mondo, della politica mondiale. Grazie alla sua immensa fortuna personale, accumulata con mezzi che danno adito a sospetti di ogni genere, e al dominio di un immenso gruppo mediatico, Berlusconi ha ottenuto con il voto il posto che il suo vero predecessore ha conquistato con la forza.

Perché il vero predecessore culturale di Berlusconi non è né il corrotto democristiano Andreotti, né il Craxi socialista che sfuggí alla giustizia, né i tanti e tanti dirigenti emersi da quella democrazia consociativa italiana degradata per la mancanza di alternanza.

No. Il suo vero predecessore – quello che ricorda Berlusconi per i gesti, per la sua concezione della politica e per il suo disprezzo per le regole di una vera democrazia -, è un misto del vero Benito Mussolini e delle due sue più celebri parodie: quella che nel Grande Dittatore sarà impersonata da Charles Chaplin (l’ineffabile Benzino Napoloni, alleato del non meno delirante Astolfo Hinkel) e quella comica che realizzata da Fellini in Amarcord.

È questa combinazione patetica, anche se odiosa, che permette di capire il Silvio Berlusconi che accusa alcuni deputati dell’opposizione di essere maleodoranti, quello che pretende di riempire di signorine le sue liste europee, quello rappresentato nudo e alato accanto al ministro Mara Carfagna in un quadro degno del più scadente “tutto a un euro”, quello che dopo il terremoto consiglia agli sfollati dell’Aquila di vivere la loro sistemazione come se stessero in un campeggio! E infine quello a cui piace toccare le donne anche senza il loro permesso. Un Berlusconi irresponsabile, frivolo, maschilista, omofobo e libertino che costa fatica accettare nell’Europa moderna di inizio XXI secolo.

[Articolo originale “Il Cavaliere Benzino Napoloni” di Roberto Blanco Valdésé]

bermuss

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Le corna al tempo della crisi

LE TENTAZIONI: SU INTERNET, IN PAUSA PRANZO, IN ASCENSORE
Amore, baci e appuntamenti al buio:
così tradisce un milanese su due

Indagine di psichiatri e ginecologi sulle abitudini sentimentali. Numeri inattesi: infedele il 55%

Richard Gere e Diane Lane in «L’amore infedele»
Richard Gere e Diane Lane in «L’amore infedele»
MILANO – Un sondaggio choc manda all’aria le statistiche rodate. Un milanese su due (donne e uomini finalmente in parità) ammette che sta tradendo il partner. Numeri inattesi persino dai promotori del test, lo psichiatra Alberto Caputo e il ginecologo-sessuologo Roberto Bernorio, dell’Associazione italiana di sessuologia applicata alla coppia, che di esperienza sul campo ne hanno maturata. E non poca. Perché le statistiche, appunto, dicono che il tradimento (senza includere nella casistica quello che rimane confinato ai sogni e ai pensieri) riguarda sette coppie su dieci, una volta nella vita. Ed è motivo di crisi coniugali e separazioni. Sia esso «leggero», dettato dal bisogno di evadere dal quotidiano, sia «pesante», termometro del desiderio di cambiamento.

°°° Non è una novità. Già quand’ero ragazzo c’era una sessualità molto “allegra” a Milano. Una delle mie prime battute era dedicata proprio alle signore bene della borghesia milanese:

“Tornò a casa e trovò la moglie sulla moquette, che si dimenava senza niente addosso… tranne il lattaio.”

coppia-180x140

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter