Sardegna, dopo la sbornia berlusconiana si vota in 64 comuni e sarà un bagno di sangue.

Qui, le scimmiette sardegnole hanno votato di tutto: da burlesquoni a cappellacci, da barbareschi a sgarbi, ma anche agli asini del pd e dell’idv. Hanno votato veramente la feccia e gli scarti della società, ma solo perché non si erano candidati la peste e la merda di capra. Ora vedremo se i sardi, ormai allo sfascio totale, avranno capito la lezione.

DUE PESSIMI ELEMENTI FOTTUTI UN ANNO FA. SPERIAMO DI CONTINUARE COSI’

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L’ultima porcata di calderoli. Ma proprio l’ultima!

Senato federale,
stop voto all’estero
La bozza di riforma
del governo

°°° Il voto all’estero non si può cancellare, sono tutti cittadini italiani e sarebbe anticostituzionale: come tutte le leggi porcata di questa destra schifosa, ladra, e incapace. Ma quello che gli fa rodere il culo è altro: i connazionali all’estero non si cibano di merdaset e minchiolini, sono INFORMATI, e queste merde non le vota NESSUNO!

Capito l’arcano?

calderoli.guepiere

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Cittadinanza e voto agli stranieri 50mila firme per la nuova legge

Cittadinanza e voto agli stranieri
50mila firme per la nuova legge

di MariaGrazia Gerina

mani, immigrati e italia
Dietro ai banchi della maturità, in queste ore, sembrano tutti uguali: parlano e scrivono la stessa lingua, hanno studiato Dante e Leopardi, il Risorgimento e il Fascismo. Solo che una parte di quel mezzo milione di ragazzi (che magari hanno studiato l’articolo 3 della Costituzione), nati in Italia come i loro compagni di classe o comunque cresciuti in Italia anche se di genitori stranieri, compiuti i 18 anni, devono ancora conquistare la cosa più importante, per gli altri è scontata dalla nascita: la cittadinanza.

Quasi 8 ragazzi su 100 nella scuola italiana – un milione di minori stranieri che stanno crescendo in Italia, mezzo milione che in Italia sono nati -, vivono questa ingiustizia. E certo che l’Italia sono anche loro.

«L’Italia sono anch’io», come recita la campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto promossa nel 150mo dell’Unità d’Italia da un cartello di

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