Un sindaco sveglio. Avercene in Sardistan!

La città felice grazie ai rifiuti
“La discarica ci rende ricchi”


A Mariana, nel Mantovano, bonus bimbi e poche tasse. Gli abitanti raccontano: “C’è una casa con 9 appartamenti a 90 euro al mese. I giovani vogliono tutti venire qui. E il Comune senza questa risorsa avrebbe fatto bancarotta 15 anni fa”

di JENNER MELETTI
MARIANA (Mantova) – C’è una montagna di terra, subito dopo l’ingresso della discarica. “Serve per ricoprire i rifiuti scaricati dai camion. Prima passano i compattatori con le ruote dentate, e subito dopo il tutto viene coperto con questa argilla. Vede, siamo tanto veloci che anche i gabbiani non trovano nulla da mangiare. Ne vediamo qualcuno, ogni tanto”. C’è una montagna di terra, subito dopo l’ingresso della discarica. “Serve per ricoprire i rifiuti scaricati dai camion. Prima passano i compattatori con le ruote dentate, e subito dopo il tutto viene coperto con questa argilla. Vede, siamo tanto veloci che anche i gabbiani non trovano nulla da mangiare. Ne vediamo qualcuno, ogni tanto”. È contento, il sindaco Angelo Rosa, trent’anni in politica prima Dc poi Margherita e ora capo di una giunta “pronta a discutere di tutto meno che di politica”. “Se non ci fosse la discarica, come Comune avremmo fatto bancarotta già quindici anni fa”.

E invece, in una terra piatta che più piatta non si può, i compattatori che altrove hanno portato proteste e fiamme, qui hanno portato ricchezza. “Bisogna usare la testa. Se si ragiona, anche i

problemi più gravi si risolvono. Io quelli di Napoli un po’ li capisco. Ad ogni emergenza, c’è chi dice di risolvere tutto e invece non risolve nulla. Ma anche loro debbono cambiare testa: non possono continuare a dire: la discarica si deve fare, ma non qui da noi. Ci vogliono programmazione e consenso”.

La ricchezza
si vede, in questo paese – 732 abitanti – grande come certi condomini di periferia. Nel centro storico le case sono ben tenute e appena fuori, invece degli appartamenti, si costruiscono ville e villette a schiera. “Capitolo 1: se vuoi che la gente venga ad abitare qui, devi dargli una casa. E allora noi vendiamo aree già urbanizzate a 30 euro al metro quadrato, contro i 200 di Asola, un Comune a 8 chilometri da qui. Una villetta a schiera di 120 metri quadri calpestabili qui la compri con nemmeno 120.000 euro”. Il tesoro comunale è la discarica stessa. Per ogni tonnellata di rifiuto solido urbano il Comune incassa 13 euro e altri soldi arrivano dal biogas prodotto nello stesso impianto. L’anno scorso sono arrivati 1,2 milioni di euro (in un bilancio comunale che, senza discarica, supera appena il milione). “E così – racconta il primo cittadino – possiamo fare cose importanti: chi abita qui, o arriva per abitare nella villetta acquistata, quando si sposa riceve 750 euro. Quando nasce il primo figlio, ecco 500 euro per le prime spese. Per il secondo e altri figli, 1000 euro a testa. I bimbi crescono e vanno alle elementari: ecco allora 500 euro all’anno. Abbiamo la scuola materna e lì non si paga la retta”.

Asilo nido, materna ed elementari, con doposcuola, non hanno bisogno di catering. “Il Comune ha una cuoca, la signora Daniela Ferrari, e ci pensa lei”. Sono tutte unite, le scuole. Oggi si servono pasta con olio e parmigiano, filetto di merluzzo, verdure miste. “Il resto del personale non è tanto – cinque impiegati, uno stradino, un vigile urbano a metà con Acquanegra – ma ci basta. I bimbi pagano la mensa, ma appena 3 euro a pasto, contro i 7,71di Redondesco, il Comune qui vicino, o Mantova”. Nessuna tassa sui rifiuti, l’Irpef è sconosciuta, l’Ici era scomparsa anni prima dell’annuncio di Berlusconi.

Il sindaco mostra con orgoglio il “suo” piccolo regno. “Questa casa padronale l’abbiamo comprata e ristrutturata. Ne abbiamo ricavato nove appartamenti molto curati, che affittiamo a chi è in difficoltà: novanta euro al mese. E poi abbiamo costruito la bocciofila, stiamo preparando la palestra… Insomma, fino a quindici anni fa rischiavamo di scomparire: eravamo rimasti solo in 596. Adesso siamo in crescita e la cosa bella è che dai paesi vicini arrivano soprattutto giovani che si vogliono sposare e mettere su casa”.

Quasi non si vede, la discarica. È alta dieci – dodici metri in tutto. “Con la pronta copertura dei rifiuti, non c’è mai odore cattivo. A volte si dà la colpa alla discarica ma la puzza arriva dal letame o liquidi suini sparsi nelle campagne”. Comunque, il tesoretto comunale è a tre chilometri dal paese, lontano dagli occhi. “Ero sindaco anche allora, quando a metà degli anni ’90 si seppe che la Regione aveva deciso di mettere la discarica del mantovano qui o a Redondesco o Acquanegra. Io mi sono detto: se deve arrivare, tanto vale avere oltre al disturbo anche qualche vantaggio. Se la mettono nel Comune accanto ho solo problemi e nessuna entrata. Ho cercato l’accordo con gli altri sindaci ma loro non ne volevano sapere. Ho fatto riunioni con i cittadini, ho spiegato il progetto. Solo pochissimi erano contrari. Dicevano le stesse cose che si sentono adesso in televisione, quando si vuole fare una discarica da qualche parte. “Sì, ma non a casa nostra”. E così da 15 anni l’impianto è nel nostro territorio ma proprio a ridosso degli altri due paesi, più vicini del nostro alla discarica. Chissà perché, con quei sindaci non sono più riuscito a fare pace”.

amanti surreali

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