Le cazzate di Burlesquoni

Il miracolo dell’Aquila

Antonello Caporale – Repubblica

“Non mi avete invitato a porta a porta…”

terremotato

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E’ un vero miracolo di efficienza quello dell’Aquila? Non sono possibili paragoni al mondo? Si sono abbattuti i costi e i tempi di reinsediamento? E’ stata messa a frutto tutta l’esperienza accumulata in Italia nella gestione della fase della prima e della seconda emergenza? Sono domande utili a farsi. I dati storici e le comparazioni con gli altri eventi ci aiuteranno a stabilire la misura e la qualità della fatica realizzata.
Se dunque volessimo davvero stilare una classifica delle prime case assegnate (m.a.p., moduli abitativi provvisori) con

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Berlusconi e il puttanificio

Carriere folgoranti, parti in commedia, un posto nei reality o in Parlamento

dov’erano e dove sono arrivate le donne aiutate dal premier Berlusconi

Da C di Carfagna a M di Matera le baciate dall’amicizia di Silvio

apicella

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di ANTONELLO CAPORALE (Repubblica)
ROMA – Il passato e il presente. Come eravamo, anzi dove eravamo, e dove siamo arrivate. C’è sempre un momento della vita in cui è possibile fare un bilancio e ai lettori di Gente, l’attrice Elena Russo, sdraiata come una tigrotta all’ingresso del

salotto, nel dicembre dello scorso anno confida: “Ho finalmente realizzato un sogno. Comprarmi una casa”. Elena è stata anche testimonial del governo italiano nella vittoriosa campagna napoletana contro l’immondizia.
Elena e Camilla, Evelina e Antonella. Forse Selvaggia, sicuramente Barbara, Virginia, Chiara, Francesca… Letterine, nella classificazione televisiva anche letteronze, che hanno attraversato il cerchio di fuoco del potere, hanno goduto dell’amicizia di Silvio e in qualche modo sono state premiate.

Fanciullesca e anche parecchio drammatica la confessione telefonica di Evelina Manna a Berlusconi: “Io credo nel mondo dei sogni… con te”. La risposta del premier, purtroppo piuttosto concretista: “C’è anche il mondo dei giornali… I giornalisti sguazzano nella merda. Ti do questo consiglio: non farti trovare”. A Evelina è andata così così. Certo, si è aggiudicata una parte ne “I sette giorni della sposa”, e le sue capacità artistiche potranno in futuro essere ancora premiate. Però è niente rispetto a quello che Barbara Matera ha ottenuto: un seggio europarlamentare dopo tre avvincenti esperienze televisive tutte sviluppate in verticale: da letterina silente a “letterata” di Chiambretti e infine letteronza della Gialappa’s. La politica nel cuore. Tra i quindici e i ventuno secondi la durata della sua performance oratoria. Tradita dall’emozione (ma era il primo comizio in piazza) non dall’urna. Barbara oggi è l’onorevole Matera. Tiè!

Micro e macro. E’ un saliscendi di attese e traguardi mancati o raggiunti. Mara Carfagna, per esempio, era valletta della Domenica del villaggio (“In tre anni di lavoro comune non l’ho mai sentita pronunziare una sola parola di politica, neanche, che so: piove, governo ladro”, sintetizzò sorpreso Davide Mengacci, il conduttore del programma di Retequattro). Oggi chi lo ricorda più? Mara è un fior di ministro: consapevole, rigorosa, sempre in prima fila. Nella vita ci vuole talento per sfondare. Anche un pizzico di fortuna.
Camilla Ferrante fu bollata da Agostino Saccà, al tempo re della fiction Rai, un po’ “strappona”. L’aveva però segnalata Berlusconi. La Rai alla fine le concesse una parte in Incantesimo, la soap per cui l’intero Parlamento si mobilitò a difesa, e si è capito anche perché. Le carriere, i dolori, lacrime e gioie di una relazione emozionante, tra l’altro assai bene raccolte nell’istant book “Papi, uno scandalo politico” (Chiarelettere), firmato da Travaglio, Gomez e Lillo, raccontano dell’Italia contemporanea, delle vite di tante giovani e avvenenti ragazze che hanno avuto la ventura di frequentare Palazzo Grazioli. A ciascuna il suo. Sembra però confermata, scorrendo curricula e dichiarazioni a futura memoria, la proverbiale generosità berlusconiana.

Se Barbara Montereale, in ordine cronologico tra le ultime visitatrici della dimora, ha goduto – oltre alla farfallina – di un pensierino da diecimila euro cash, Virginia Sanjust di Teulada, bellissima e ascetica, ha legittimamente occupato per anni il vasto appartamento di Campo dei Fiori, ora di proprietà del Capo, e persino ottenuto, senza mai avanzare alcuna pretesa, un contratto di consulenza con l’ufficio stampa di Palazzo Chigi. C’è da dire che Virginia ha rifiutato di passare alla cassa (“Non ho mai lavorato lì”). I giornali e il giornalismo, dopo le soap, sono la meta prediletta.
Francesca Pascale, del club napoletano “Silvio ci manchi”, ha trovato rifugio dopo la laurea nella segreteria del sottosegretario Francesco Giro e consolazione al consiglio provinciale di Napoli. Chiara Sgarbossa, ex valletta brunetta del Lotto alle otto, ha puntato al consiglio provinciale di Padova. Di Silvia Trevisan, già miss muretto di Alassio, si sono purtroppo perse le tracce. Senza tralasciare la recente e fin troppo nota Noemi Letizia, che comunque ambirebbe all’Isola dei famosi, altre da via del Plebiscito sono atterrate sull’isola. Aida Yespica, per esempio. Altre ancora, ma qui si valuti un fondo di persistente criterio meritocratico, sono state deviate in reality meno nobili. Francesca Lodo comunque ha raggiunto la Fattoria. Dite che è poco?

sheela

siffredi

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Il malato di mente con la fissa

L’intervista.

Il racconto di Vernola, escluso dalle europee:

tra le candidate-sexy c’era anche Patrizia D’Addario

“La Brambilla chiedeva per le liste
nomi di belle ragazze con il book”

Le foto dovevano valorizzare il lato estetico delle aspiranti europarlamentari
di ANTONELLO CAPORALE

Brambilla

“La Brambilla chiedeva per le liste nomi di belle ragazze con il book”

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo

festa-papi

E’ il suo ultimo giorno da eurodeputato. Raccoglie le sue cose, prima dell’addio a Strasburgo. Marcello Vernola, pugliese e figlio di papà (dc, ministro dei Beni culturali) si è reso protagonista di una plateale contestazione a Berlusconi dopo non essere stato ricandidato. Superlativo il ricordo che ha affidato ai giornali delle ragioni che – a suo avviso – hanno interrotto la brillante carriera politica. Secondo Vernola, Denis Verdini, coordinatore del partito, alle sue rimostranze per l’ingiustizia che stava per subire, gli domandò: “Tu mica c’hai le poppe?”.

Verdini ha smentito.
“Ho buona memoria e ricordo anche che

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Altarini

Antonello Caporale per “la Repubblica”

La lunga vita telefonica di Silvio Berlusconi costituisce senza ombra di dubbio un pilastro degli archivi pubblici, quasi un bene demaniale dello Stato. Nel ventennale delle intercettazioni in cui il nome del premier direttamente o indirettamente compare, viene dato alle stampe “B. Tutte le carte del presidente”, un volumone di Gianni Barbacetto (Marco Tropea Editore) che allunga la lista dei libri-inchiesta sul presidente del Consiglio.

Conti esteri, politici amici e finanzieri distratti: fatti che trascinano in giudizio dirigenti, commercialisti e avvocati della cerchia Fininvest ma lambiscono senza ferire il signor B. Ad alleggerire il clima di queste cupe pagine di indagini giudiziarie ci pensa sempre lui, il protagonista del libro.

Nella mirabile intercettazione del 31 dicembre 1986 (ore 20,52) finalmente entrano in scena le ragazze di Drive In, cult sculettante dell’ epoca. Marcello Dell’ Utri parla con Berlusconi. B: Iniziamo male l’ anno! D. Perché male? B. Perché dovevano venire due di Drive In e ci hanno fatto il bidone! E anche Craxi è fuori della grazia di Dio!. D. Ah! Ma che te ne frega di Drive In? B. Che me ne frega? Poi finisce che non scopiamo più! Se non comincia così l’ anno, non si scopa più! D. Va bene, insomma, che vada a scopare in un altro posto!

Un mese prima un altro lungo colloquio telefonico, questa volta tra l’ ex capo di Publitalia e l’ attuale presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Di struscio (e teneramente) viene presa di mira la gelosia di Veronica Lario, la signora Berlusconi. Fedele dice all’amico Marcello: Guarda, ha fatto una scena di gelosia stasera, che era commovente. Io mi sono commosso per Silvio! D: (Ride) C. Davvero, ho detto: guarda che bello avere cinquant’anni ed avere ancora delle scene di gelosia! D. Il massimo della gratificazione! Come si sa,
Berlusconi Silvio

b

Silvio si innamora di Veronica vedendola a teatro, nel suo Manzoni. C’ è la prima di “Magnifico cornuto” di Fernand Cromelynk, con Enrico Maria Salerno. La protagonista della commedia è Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, attrice bolognese ventiquattrenne. Berlusconi verrà rapito dalla sua bellezza. .. Sono gli anni dell’imprenditore rampante e già di successo, dell’ uomo che sente un dovere assoluto per gli affari. E – forse – della concezione della libertà come un’azione più che un diritto. Così, la verità, la verità del Dottore, appare un vascello leggero sbattuto dalle onde.

Di Edilnord, la sua creatura, la società che ha costruito Milano 2, orgoglio perenne e mai taciuto, Berlusconi afferma di essere stato solo un consulente: «Mi è stato affidato l’incarico professionale della progettazione e della direzione generale del complesso residenziale di Milano 2», dice al finanziere che lo interroga, il capitano Massimo Maria Berruti, oggi deputato di Forza Italia. Dimentica di aver pagato l’affiliazione alla P2, dimentica l’anno di nascita della Fininvest, di cui pure è padrone.

La Fininvest. «Contro la volontà del dottor Berlusconi, milanese verace, la Fininvest viene costituita a Roma – spiega agli inquirenti il professor Paolo Iovenitti, consulente della difesa Dell’ Utri al processo di Palermo – e poco dopo segue un’ altra Fininvest, sempre a Roma…».

E’ tutto un po’ strano. E’ tutto un po’ falso o un po’ vero? Al proposito si riporta la diagnosi di Indro Montanelli: «E’ un mentitore professionale: mente a tutti, sempre, anche a se stesso, al punto di credere alle sue stesse menzogne». Questa invece la diagnosi di Bettino Craxi: «Silvio non è un bugiardo, è uno che dice molte bugie. Come deve fare un buon venditore».

E un buon venditore si vede anche dalle piccole cose. Berlusconi compra la Standa e di cosa si occupa personalmente? «Ho innovato nei sistemi promozionali curando anche la parte artistica e la scrittura dei comunicati». Standa, la casa degli italiani, un suo bellissimo spot. Un po’ architetto, un po’ pubblicitario, un po’ editore.

Spunta nei colloqui – auscultato e naturalmente verbalizzato – il nome di Tanzi. La Parmalat e Retequattro. C’ è Dell’ Utri all’ altro capo del filo. Berlusconi inizia: «Sono molto angosciato per questa roba di Retequattro (…) Questo Tanzi è un furbo, in più stupido». D. «Sì, quindi pericoloso». B. «Sì quindi pericoloso, secondo me… la cosa che mi sembra assurda è che lui possa tacere a uno come De Mita il fatto che la società resta a noi. Ma come fa, scusa? Perché lui esiste solo se c’ è De Mita».
Bettino Craxi

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E’ dura essere sempre intercettati, ed è dura rispondere agli assilli dei magistrati. L’ uomo è debole, e tutti siamo uomini. Accade anche ai dirigenti delle banche. Una di queste, la Banca Popolare di Abbiategrasso, interpellata dai professionisti che sono stati incaricati di produrre «una prima nota informativa sui flussi finanziari» delle società del Biscione, comunica che gli estratti conto di tredici Holding, conservati su pellicola microfilmata, risultano essersi bruciati.

E la Banca Popolare di Lodi, che ha incorporato la Banca Rasini, «finanziatrice – scrive Barbacetto nel libro – dei primi passi imprenditoriali di Berlusconi – prima nega di aver intrattenuti rapporti e poi, dopo insistenze, consegna la documentazione richiesta che nell’anagrafe aziendale della banca è catalogata sotto la voce “Servizi di parrucchieri e istituti di bellezza”». Parrucchieri e istituti di bellezza, proprio così.

°°° Faccio notare soltanto le ultime righe e… ma chi cazzo metterebbe in mano miliardi a vagoni per costruire Milano 2 e contratto di consulenza a un cantantino fallito, senza nessuna esperienza specifica né alcuna garanzia fnanziaria?

b-merda3

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