Ecco come i fascisti trattano i bimbi malati di cancro. LEGGI!

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/09/assistenza-gratuita-ai-bambini-malati-di-cancro-ci-vogliono-sgomberare/220378/

La onlus Peter Pan, che offre assistenza gratuita alle famiglie dei bambini italiani e stranieri ammalati di cancro in cura negli ospedali di Roma, rischia di perdere la sua casa. A intimare lo sgombero è un ente pubblico per l’assistenza all’infanzia, l’Irai, controllato per da Regione Lazio e Comune di Roma e proprietario della palazzina in cui opera l’associazione. Per l’affitto dello stabile era stato siglato un contratto da 3mila euro al mese (che comprendeva anche i costi sostenuti dalla onlus per ristrutturare l’edificio). Oggi, a contratto scaduto, l’Irai pretende un affitto tra i 20 e i 30 mila euro al mese, basandosi sui valori stabiliti dall’Agenzia del territorio. Come se Peter Pan fosse un “normale” privato. L’esperienza della onlus, iniziata nel 1994, è stata apprezzata e riconosciuta al punto da meritare la medaglia d’oro della sanità pubblica, conferitale nel 2004. L’associazione vive esclusivamente del lavoro dei suoi volontari e dei contributi dei suoi sostenitori privati. In questi anni, nella casa di Peter Pan hanno trovato ospitalità oltre 600 bambini in lotta contro la malattia e le loro famiglie, che non risiedono a Roma e non sono grado di pagare un affitto per tutto il periodo delle cure. L’edificio, secondo la richiesta dell’Irai, dovrebbe essere sgomberato entro dieci giorni. Il direttore della onlus, Gian Paolo Montini, è incredulo: “Non si può fare spending review sui bambini malati di cancro. Anche perché noi non costiamo un euro all’ente pubblico. La politica per ora ha rimpallato le responsabilità. Spero”, conclude Montini, “che non cominci una battaglia tra ‘Batman’ e Peter Pan per chi deve stare in questa casa”. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha promesso di intervenire: lunedì è previsto un incontro con i vertici dell’Irai per risolvere la questionedi Tommaso Rodano

9 febbraio 2013
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Freccia? Ma ve lo dico io dove ficcarvela!

L’esercito italiano ha un nuovo mezzo blindato, il Freccia
Ha un elevato sistema di protezione balistica e antimine

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Lunedi’ prossimo, al poligono di Capo Teulada, in Sardegna, scende in campo il ‘Freccia’, il nuovo veicolo blindato dell’esercito italiano. E’ caratterizzato, tra l’altro, da un elevatissimo livello di protezione balistica ed antimina: ”il piu’ importante e innovativo progetto di ammodernamento dell’Esercito italiano degli ultimi 20 anni”, si legge in una nota dello Stato maggiore. Il Vbm 8X8 ‘Freccia’ sara’ testato nel corso di un’esercitazione della brigata ‘Pinerolo’.

°°° Ora, dopo una giovinezza da manesco e rissaiolo, sono un gentleman di 63 anni molto saggio, posato, e non violento.  A patto che non scassate la minca ai miei familiari o ai miei amici. Ma perché cazzo non ve le andate a provare ad Arcore queste merdate? Ma perché, ri-cazzo, dobbiamo vedere ancora i bambini deformi e la gente che muore di cancro per le vostre finte guerre che fanno MORTI VERI!…  sempre e solo qui in Sardegna?!

 L’uranio impoverito che avete sparso qui da decenni, esimia testa di cazzo fascio di La Russa, ti porterà ad avere brutte sorprese. Bruttissime sorprese… Noi non ci facciamo prendere per  la collottola  e sbattere fuori:NOI TI PISCIAMO IN FACCIA E TI CACCIAMO A CALCI NELCULO! TE E I TUOI GIOCATTOLINI DI MORTE…

larussa_fasciodimmerda

 

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Non fumare fa malissimo

Russia: chirurgo trova un abete dentro al polmone di un uomo

15 Aprile 2009 15:59 SCIENZE E TECNOLOGIE

MOSCA – Pensavano fosse un tumore al polmone e invece era… un abete! L’incredibile scoperta e’ avvenuta in Russia, nella citta’ di Izhevsk. Artyom Sidorkin, 28 anni, aveva un forte dolore al petto e i medici, dopo averlo sottoposto ai raggi X, si erano convinti che avesse un cancro. Lo hanno operato e hanno trovato invece un abete alto cinque centimetri. Il chirurgo che ha effettuato l’intervento, Vladimir Kamashev ha detto: “Quando l’ho aperto ho visto degli aghi di pino. Ero davvero sorpreso, ho pensato che cosa puo’ essere?”. L’albero e’ poi stato rimosso e spedito a un laboratorio di analisi per capire come possa essere cresciuto dentro al polmone. I medici pensano che il giovane possa in qualche modo aver inalato un seme che poi e’ cresciuto. Ma i biologi affermano che non e’ possibile come spiega anche Olga Baranova, professoressa di Biologia dell’Universita’ degli Urali: “E’ assolutamente impossibile che una pianta si sviluppi da un seme dentro il corpo umano. Le piante per crescere hanno bisogno soprattutto di luce, poi di acqua e di una certa temperatura”. I chirurghi hanno rimosso buona parte del polmone del paziente e hanno anche eseguito una biopsia. Ma per ora il mistero resta senza spiegazione. (Agr)


°°° Vedi? Se fosse stato un fumatore non sarebbe successo. Al massimo, avrebbero trovato una pianta di tabacco o di Cannabis.

no-alla-marijuana

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