Scrittori a processo
Gli editori non difendono gli autori
Una liberatoria solleva le case editrici da ogni responsabilità giuridica. L’autore dovrà sostenere le spese legali, oppure autocensurarsi
![](http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/themes/ilfatto/thumb/295x0/wp-content/uploads/2012/01/autocensura_saturno_interna.jpg)
Ma le cose stanno davvero così? « Il problema – rivela un agente letterario, sempre sotto garanzia di anonimato – ha origine con la discesa in campo di Berlusconi. Da allora il numero di libri finiti in tribunale è cresciuto. Perché i libri di inchiesta sono diventati uno strumento di riflessione civile importante. Anche lo scontro tra Marina Berlusconi e Saviano è un segnale in questo senso. Ha dimostrato che la famiglia è disposta a autoinfliggersi una perdita pur di tutelarsi. In altre parole: un autore non deve sentirsi protetto perché pubblica con loro. Noi agenti ci siamo confrontati, facendo fronte comune per non accettare clausole di questo tipo. Peraltro sono vessatorie e non è detto che siano valide ».