Come si annulla la libertà di espressione. Perciò siamo ultimi nel mondo. Grazie, Silvio!

Scrittori a processo

Gli editori non difendono gli autori

Una liberatoria solleva le case editrici da ogni responsabilità giuridica. L’autore dovrà sostenere le spese legali, oppure autocensurarsi

vignetta tratta da Jrmorax.com

La proliferazione delle cause contro i libri, soprattutto d’inchiesta, ha incrinato il patto di solidarietà tra autore e editore. E sulla testa di chi scrive, in particolare per Mondadori, è caduta una clausola chiamata manleva. Che solleva l’editore da ogni responsabilità: se un libro viene portato alla sbarra sono cavoli dell’autore. Le spese processuali le deve sostenere lui e anche quelle d’un eventuale risarcimento. Il che equivale alla censura, protesta uno scrittore, sotto garanzia di anonimato. « Come dire: stai attento a quel che scrivi. La clausola viene imposta per tutte le sigle del gruppo ».
di Antonio Armano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/30/ma-mondadori-difende-i-suoi-autori/186802/

Ma le cose stanno davvero così? « Il problema – rivela un agente letterario, sempre sotto garanzia di anonimato – ha origine con la discesa in campo di Berlusconi. Da allora il numero di libri finiti in tribunale è cresciuto. Perché i libri di inchiesta sono diventati uno strumento di riflessione civile importante. Anche lo scontro tra Marina Berlusconi e Saviano è un segnale in questo senso. Ha dimostrato che la famiglia è disposta a autoinfliggersi una perdita pur di tutelarsi. In altre parole: un autore non deve sentirsi protetto perché pubblica con loro. Noi agenti ci siamo confrontati, facendo fronte comune per non accettare clausole di questo tipo. Peraltro sono vessatorie e non è detto che siano valide ».

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Vaticano+mafia= Berlusconi

Quel conto segreto dello Ior intestato a Giulio Andreotti….
I conti segreti e i beneficiari di bonifici e trasferimenti di denaro a vario titolo da parte dello Ior,
l’Istituto per le opere di religione, vengono alla luce grazie alla pubblicazione del foltissimo archivio tenuto nascosto per anni e ordinato da monsignor Renato Dardozzi, un parmense, nato nel 1922 ex Cancelliere della pontificia Accademia delle scienze e, per vent’anni consigliere dei cardinali che si sono succeduti alla Segreteria di Stato vaticano, da Agostino Casaroli ad Angelo Sodano.

Dardozzi, morto nel 2003, ha lasciato tra le sue volontà l’ordine che il suo sterminato e dettagliatissimo archivio diventasse pubblico. Il frutto di questa operazione è un libro, dal titolo «Vaticano Spa» (Chiarelettere, 15 euro) scritto dall’inviato di Panorama Gianluigi Nuzzi. Nel volume viene riconosciuta l’esistenza di conti segreti intestati a illustri politici come ad esempio Giulio Andreotti che però ha subito minimizzato con il settimanale: «Non mi ricordo di questo conto».
Libro Vaticano

Eppure non ci sarebbe solo il «divo Giulio» ad avere beneficiato del denaro della Chiesa, ma anche personaggi molto più discussi e largamente compromessi come Bernardo Provenzano e Totò Riina, come si sa, boss mafiosi di ingombrante peso. Ma non è tutto. Elemosina anche per Severino Citaristi, l’ex cassiere della Dc, pluricondannato per Tangentopoli, che avrebbe beneficiato di un assegno da 60 milioni di lire. Tra il 1989 e 1993 si calcola infatti che siano state condotte operazioni per un valore che supera i 310 miliardi di lire dell’epoca nei vari conti; mentre i movimenti in contanti, secondo una stima prudenziale dell’autore, del libro toccherebbero i 110 miliardi.

libro

berlusconi-ratzinger

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