Pompei fottuta. Burlesquoni e cosca assassini anche dell’Arte e della Storia.

Il decreto salva-Pompei
toglie 5 milioni a Pompei

La “Casa della Fontana Piccola” , una delle piu’ suggestive domus all’interno degli Scavi di Pompei.

I fondi dirottati su Capodimonte,
il museo-scandalo
che affoga nei debiti

GIUSEPPE SALVAGGIULO

Non c’è pace per Pompei. Come se non bastassero Domus crollate, scavi fermi, intonaci scrostati, allarmi dell’Unesco, ignobili lastroni di cemento sul teatro grande (sequestrato dalla magistratura) e sprechi faraonici, il sito archeologico che il mondo ci invidia subisce ora un taglio di fondi. La beffa è ancor più atroce pensando che il salasso nasce da un intervento istituzionale promosso per aumentarli.

«Merito» del decreto legge varato dal governo quattro mesi fa, denominato «Disposizioni urgenti in favore della cultura…» e presentato con plateale autocompiacimento come provvedimento salva-Pompei. Bel salvataggio: sul bilancio di quest’anno quasi 5 milioni di euro in meno, il 25 per cento circa. Un’eterogenesi dei fini tipicamente e maledettamente italiana, perché colpisce anche i beni archeologici di Roma e serve a mettere una pezza sugli scandalosi buchi contabili di un’altra soprintendenza napoletana.

Accade questo. Primavera 2011: il governo si mobilita dopo i

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