‘Liberata Rossella Urru’ Ma la Farnesina non conferma°°° La Farnesina conta quanto il due di picche.

Non ci dimentichiamo che è ancora ostaggio dei marchettari come frattini, il nulla assoluto  imposto dal delinquente berlusconi. Ma chi se li incula all’estero?

Vedete i sondaggi di due anni fa. Oggi è molto peggio per il nano.

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Rossella Urru: l’emblema della nullità della marchetta frattini.

Gruppo dissidente di Al Qaeda
dietro il rapimento di Rossella Urru

La rivendicazione del rapimento in Algeria della cooperante italiana e di due colleghi spagnoli recapitata all’agenzia Afp a Bamako. Ieri Al Qaeda nel Maghreb Islamico aveva negato ogni coinvolgimento. Appello per la liberazione dei volontari sardi diffuso in cinque lingue

Gruppo dissidente di Al Qaeda dietro il rapimento di Rossella Urru Rossella Urru

CAGLIARI – Un gruppo dissidente dell’organizzazione terroristica Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) ha rivendicato oggi il rapimento avvenuto il 23  ottobre 1 della cooperante italiana Rossella Urru e di due suoi colleghi spagnoli nell’ovest dell’Algeria. La rivendicazione è

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Crisi, Frattini bacchetta Parigi e Berlino “Italia contro assi bilaterali”AHAHAHAHAHAH!

Crisi, Frattini a Parigi e Berlino
“Italia contro assi bilaterali”

Il giorno dopo la riunione fra Merkel e Sarkozy il ministro degli esteri italiano bacchetta il vertice franco-tedesco.

°°° Frattini, questo sconosciuto, che BACCHETTA Francia e Germania è la barzelletta dell’anno.

alfano

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Frattini, da marchetta delle vecchie a PICCOLO FIAMMIFERAIO.

Udite udite: «Barack m’ha salutato»
Le tenere soddisfazioni di Frattini

frattini aspetta autografo obama 304

Oggi, più della crisi, più dello spread in salita, più della fibrillazione per l’atteso e temuto default della Grecia, più della resa dei conti con Gheddafi, la notiziona che campeggia sulla prima pagina del sito del nostro ministro degli esteri è:

NY, PALAZZO DI VETRO – OBAMA SALUTA FRATTINI

Con tanto di foto e – ahilui – anche video (guarda), Franco Frattini documenta l’eccezionale evento, corredandolo di didascalia: «Il Presidente degli Stati Uniti Barack OBAMA saluta affettuosamente il Ministro degli Esteri italiano, Franco FRATTINI. Sullo

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Le minchiate di Frattini, il maestro di sci-marchetta, svelate da Furio Colombo.

Frattini, il liberatore della Libia

Pare che sia Franco Frattini, e non tutta la messa in scena dei ribelli libici e della Nato, il vero liberatore della Libia. Se lo state ad ascoltare nell’assemblea delle Commissioni Esteri della Camera e del Senato, lo scorso mercoledì 7 settembre, ecco che cosa vi annuncia.

Vi annuncia che l’Ambasciata italiana a Tripoli (un edificio bruciato dalle cantine al tetto) è aperta, funziona, con il tricolore che sventola non si sa da quale pinnacolo. Non esistono prove o fotografie del glorioso evento, ma l’annuncio è sempre stato il pezzo forte (e l’unico) di questo governo. Vi annuncia che l’Italia ha ricostruito tutte le condotte di acqua potabile di Tripoli, rendendo possibile il ritorno della vita normale. Vi annuncia (cito) che l’Italia sostiene tutti i tentativi in corso negoziando con tutte le tribù”, benché non vi sia traccia né notizia di tale negoziati e neppure di contatti con entità diverse che finora non si sono ancora coalizzate.

Stranamente il ministro Frattini, che pure è – ci garantisce – il vero deus ex machina della nuova Libia, non ci dice nulla delle carceri di Gheddafi, se siano state aperte, se siano state svuotate, se siano usate per rinchiudere i mercenari (veri o presunti) e collaborazionisti, e sotto quale autorità, e con quali garanzie. Eppure era stato lui ad annunciarci, in piena guerra, che Gheddafi stava aprendo le sue prigioni per riversare sull’Italia i suoi peggiori criminali. Ci ha detto di avere “fonti di servizi segreti” sull’argomento.

Alle Commissioni riunite Frattini ha detto (giuro) che è merito dell’Italia e del governo italiano se questo non è avvenuto, ovvero se una sua affermazione falsa si è rivelata falsa. Poi ci ha assicurato che (cito) “l’Italia è in testa” fin da maggio affinché si realizzi l’accordo di associazione tra Unione europea e Libia, e sia convocata entro nove mesi (avete letto bene, nove mesi) l’Assemblea costituente che darà alla Libia libera una nuova Costituzione e chiamerà il popolo libico alle urne.
Ma niente paura, questa non è un’iniziativa o un piano politico. Solo annuncio. Dentro l’Italia, se quegli impiccioni dei mercati non disturbassero, funzionerebbe ancora, data la benevola condiscendenza del sistema di informazione italiano e delle opposizioni, gentilissime, al governo di Arcore.

Per essere utile e preciso, il ministro Frattini ha voluto annunciare anche “le priorità”, tanto non costa niente, è solo un annuncio. Però rivelatore. Ecco: primo, il controllo delle frontiere; secondo, bloccare “il traffico di esseri umani” (strana definizione per il fiume di disperati che fugge dallo sterminio e dalla fame del Corno d’Africa; eppure persino il ministro degli Esteri Frattini dovrebbe sapere della guerra ventennale e della spaventosa carestia che tormentano Somalia, Eritrea, Etiopia).

Ma tutto ciò serve per introdurre alla frase detta, quasi con candore, da un uomo la cui faccia tosta deriva anche da questa qualità rara in politica, il candore. Ha detto, il 7 settembre 2011 il ministro degli Esteri Frattini: “Il Trattato di amicizia e partenariato con la Libia (nel trattato originale era “la grande Jamahirya libica”) sarà riattivato. Pensate che è la stessa persona che, all’inizio dell’operazione franco-inglese, non ancora Nato, a cui l’Italia aveva offerto le basi ma non gli aerei, aveva detto alla Camera che “il trattato è sospeso”. Dopo l’inizio dei bombardamenti Nato con partecipazione italiana aveva spiegato: “Un trattato è fra governi. Non c’e più quel governo, non c’è più il trattato”. E infine aveva assicurato che il voto del Consiglio di sicurezza che aveva autorizzato i voli Nato, ha annullato (ha proprio detto annullato) contestualmente il trattato.

Non era vero niente
, parola di Frattini. Il trattato italo-libico contestato in quasi ogni articolo dalle Nazioni Unite, dall’Agenzia dei Rifugiati, dall’Unicef, da Right Watch, da Amnesty International e da ogni organizzazione umanitaria del mondo civile, è vivo e opera assieme a noi.
Da un lato distribuisce ricchezza (ricordate? Ci costa 20 miliardi di dollari in cinque anni, questi cinque anni) dall’altro controlla le frontiere degli altri, usa le motovedette italiane, spara a vista e affonda gli emigranti proprio come Gheddafi.

Si può capire che la lunga esposizione al potere porti un po’ di cinismo. Ma come si fa ad augurarsi che il prossimo governo libico sia composto di canaglie a pagamento come quello, non ancora del tutto scomparso, di Gheddafi? E come mai, nell’aula delle commissioni Esteri, Camera e Senato riunite, nessuno ha fatto una piega, tranne i radicali Mecacci e Perduca e, non saprei dire a nome di chi, dato il silenzio, chi scrive?

Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2011

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Frattini, dopo una carrettata di VAFFANCULO da tutto il mondo, fa un km indietro.

Libia, dietrofront di Frattini dopo i no
“La tregua umanitaria? Solo un’ipotesi”

°°° Mentre alla camera sentiamo le solite minchiate deliranti del mafioso e dei suoi sodali e le scimmiette ammaestrate scatenano il solito, patetico, tifo da stadio sul nulla. La Politica è ben altra cosa. Questi se ne devono andare in fretta o finiranno malissimo tutti. Ma finirà ancora peggio l’Italia, devastata da queste merde ladre e incapaci.

A TEATRO 24 ANNI FA.

bello lucio

http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/22/news/libia_22_giugno-18049471/?ref=HREC1-2

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