Frattini conferma a Usa impegno militare. BUFFONE e SERVO! Ma se ieri avete votato il contrario!!!

Baciamano a Gheddafi, circo equestre e accampamento di extracominitari a Roma con sfilata di zoccole e assegno da 9 miliardi di euro degli italiani. Non vogliamo disturbare Gheddafi mentre bombarda vecchi, donne, e bambini. Gheddafi è un capo illuminato. Gheddafi è un terrorista. Non bombarderemo mai Gheddafi. Bombardiamo Gheddafi. Diamo una scadenza e un termine alla nato per i bombardamenti… Cara Hillary, questo è il mio culo. AFFIDABILI, COERENTI E CREDIBILI!

bcorna

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Frattini: un burattino col cervello a spasso, che si è perso all’asilo.

Dal rais ai ribelli, il valzer di Frattini

Italia – Libia. Storia di un voltafaccia

(da Il Fatto)

L’interlocutore dell’Italia? Ma che domande, è il consiglio degli insorti. Oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, non ha dubbi, e tra il Colonnello Gheddafi e le truppe che da settimane ormai combattono per rovesciarlo sceglie queste ultime. Peccato che fino a ieri, tra trattati di amicizia, baciamano (Berlusconi), dispiacere per la sorte del Raìs (sempre Berlusconi) visite di cortesia e incontri informali, il Raìs fosse il migliore amico dell’Italia. Ecco una piccola antologia dei voltafaccia del nostro ministro degli Esteri. Da agosto 2010, quando Gheddafi visita il nostro Paese tra le polemiche (e il governo difende a spada tratta la sua visita, hostess incluse) ad oggi. Da “l’amicizia con Gheddafi ci avvantaggia”, all’orrore per il dittatore e il “suo bagno di sangue”, dal plauso al colonnello che controlla i tumulti all’abbandono: “Gheddafi non è più l’interlocutore di nessuno”.

28 marzo, Gheddafi vada in esilio

”Credo che l’Unione africana abbia la possibilità per formulare una proposta utile” che porti Gheddafi a ”lasciare il potere”: ”Una Tripoli assediata non può

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Minetti al posto di frattini? A quando un pedicure o una sciampista agli esteri?

“Silvio è buono ma ha troppe donne attorno
io resterò in politica, voglio la Farnesina”

Parla Nicole Minetti: “Non ho mai presentato al presidente le ragazze delle intercettazioni. La mia linea difensiva sarà affine a quella di Berlusconi”

di RODOLFO SALA

"Silvio è buono ma ha troppe donne attorno io resterò in politica, voglio la Farnesina" Nicole Minetti

MILANO – Pantaloni rossi e aderentissimo pullover color crema, Nicole Minetti ti guarda di sottecchi, dietro la sua scrivania da consigliere regionale, quando le chiedi di Berlusconi. Poi sembra andare in automatico: “Affascinante, molto generoso, uno che mantiene sempre le promesse”.

Ma un difetto, uno solo, ce l’avrà anche lui, no?
“Troppo impegnato. E con troppe donne attorno che lo corteggiano”.

Sembra che lei questo difettuccio l’abbia un po’ assecondato, nel suo ruolo di procacciatrice di ragazze…
“Ma come si permette? Nessuna delle ragazze che compaiono nelle intercettazioni è stata presentata da me al presidente. Ci si ritrovava a cena, con Silvio si era creato un rapporto di amicizia. Era una specie di grande famiglia”.

I verbali offrono un quadro un po’ diverso. Non crede che la sua immagine sia ormai compromessa?
“Sì. Questo per me è ovviamente un problema, che spero di risolvere impegnandomi al massimo nel mio ruolo istituzionale: in Regione io non mi perdo una seduta, mentre Sara Giudice, che ha chiesto le mie dimissioni, in un anno ha partecipato solo sei volte alle riunioni del consiglio di zona in cui è stata eletta”.

Non ha faticato molto per guadagnarsi un posto in consiglio regionale: listino bloccato, così ha voluto il presidente…
“Sono sincera: nella vita ci vuole anche un po’ di fortuna. Ma non c’è nulla di male nell’aiutare una donna giovane che viene dalla società civile e vuole affacciarsi alla politica”.
Società civile? Consigliere Minetti…
“Senta, adesso sta a me dimostrare quello che valgo. Se alla fine del mandato non ci sarò riuscita, mi tirerò indietro. Deve sapere che per le donne quello della politica è un mondo difficile. Essere giovane e carina può essere un handicap”.

Largo ai giovani.
“E alle donne. In tutti i partiti”.

Chi è il suo modello?
“Mariastella Gelmimi. Riesce a conciliare molto bene la famiglia e la politica. E poi è stata la prima donna del Pdl con cui io ho avuto un contatto, ha avuto la sensibilità di capire che ero un po’ in difficoltà quando è venuta fuori questa faccenda: carina, molto carina”.

E dall’altra parte c’è qualcuno che stima?
“Matteo Renzi. C’è bisogno di svecchiare. A destra e a sinistra”.

Come si immagina tra dieci anni?
“Sposata e con tanti figli”.

Ancora in politica?
“Certo. Magari ministro, perché no?”.

Se la Gelmini è un modello…
“Ma io preferirei gli Esteri”.

Nell’attesa c’è da superare lo scoglio del processo. È possibile che la sua linea difensiva si discosti da quella di Berlusconi?
“Lo escludo. È una linea assolutamente affine a quella del presidente”.

Il suo avvocato Daria Pesce in tv aveva fatto capire il contrario…
“E allora lo chieda a lei”.

°°° Nessun pudore, ragazzi! Ormai questa feccia, sdoganata dal peggior delinquente che l’Europa abbia mai avuto, blatera senza ritegno di qualunque delirio. Come se tutto gli fosse permesso. Intanto, oggi fuori da Montecitorio ci sono centinaia di cittadini incazzati neri che lanciano monetine ad alcuni membri della cosca di regime. ERA ORA!

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burlesquoni, bossi, maroni, frattini: assassini di profughi per motivi elettorali

Lampedusa, chi soffia sul fuoco?

Il rischio immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi”: così parlò il 23 febbraio scorso il lungimirante Umberto Bossi. Un feroce calcolo che un mese dopo si sta dimostrando azzeccato, per ora nella parte catastrofica. Le migliaia di esseri umani, arrivati dal mare e ammassati come bestie a Lampedusa e la rabbia degli isolani hanno già innescato la bomba umanitaria. Che può detonare in ogni momento. Alla luce dell’auspicio bossiano, tutto sembra più chiaro. L’inconcludente attivismo del ministro Maroni che dopo aver preconizzato l’“esodo bliblico” di 300 mila disperati sulle coste italiane non riesce a fronteggiarne neppure 15 mila. In compenso si fa riprendere nei tg, impegnato a stringere ipotetici accordi anti-clandestini con il nuovo governo tunisino rappresentato (ma guarda tu) da quel Tarak Ben Ammar, socio televisivo del sultano di Arcore.

E che dire della geniale proposta del cosiddetto ministro degli Esteri (tacitare i profughi con qualche euro di mancia e rispedirli a casa) subito rimesso in riga da un urlaccio giunto dalle caverne di Gemonio?

E come commentare le dissennate dichiarazioni del governatore siciliano Lombardo sui mitra da imbracciare contro qualche poveraccio in fuga, reo di aver dormito nel suo casotto di campagna?

Visto che a Palazzo Chigi regna ormai una poltrona vuota (colpiscono i silenzi e lo sguardo assente di chi la occupava), i leghisti hanno ormai campo aperto. Se tutto va secondo i piani, fra poco potranno raccogliere i frutti di tanta losca inettitudine e disgustosa malafede. L’Italia squassata dalla tragedia immigrazione produrrà nuovi egoismi alimentando tensioni xenofobe e razzismo. Già se ne vedono i segni nella riluttanza delle regioni, anche di sinistra, ad accogliere gli immigrati. Qualcuno soffia sul fuoco a Lampedusa.

Berlusconi+appalti

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Libia, Frattini: ‘No alla guerra, rispetto dell’Onu’°°° BUFFONI! Avete appena bombardato!

Ha ragione Lucio Caracciolo: comunque vada, l’Italietta ha già perso. Tra i baciamano e i leccaculo di burlesquoni al dittatore  e l’inadeguatezza di questi fassacchiotti improbabili che si spacciano per ministri e portavoce, siamo sempre più la barzelletta delle barzellette di tutto il mondo. Come abbiamo già visto, al vertice parigino nessun capo di stato e di governo si è filato di pezza il vostro sedicente premier. Non parliamo delle figure di merda del maestro di sci lampadato che pretende di essere il ministro degli esteri di una cosca risibile sul piano internazionale o delle minchiate di quella pazza di la russa. Che non si può perdonare nemmeno per la faccia orripilante, ma che ci mandasse il figlio scemo in guerra, invece di imbucarlo a fottere i nostri soldi nei vari Cda… come un Trota qualunque!

Dunque, siamo messi così: se non si fa fuori Gheddafi, quello ce la farà pagare in ogni modo; se si riesce a neutralizzarlo, i benefici dagli insorti li riceveranno solo il nano francese e il pennellone inglese. E noi? A lavare le scale e spegnere la luce. Come al solito, quando comanda il pagliaccio di Hardcore…

ber-mafioso

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