Qualche chicca

(Ezio Mauro da Repubblica)

…mentre si apre un summit, il cui successo è importante per il nostro Paese che lo ospita, c’è qualcosa in queste settimane che fa molto male all’Italia: è il suo comportamento privato (DI BERLUSCONI) unito alle menzogne pubbliche che cercano di giustificarlo. I giornali stranieri e “Repubblica”, com’è regola nel mondo libero, non fanno altro che dar conto di questo ai cittadini-lettori. Tutto il resto – campagne, manovre, eversioni – non è nemmeno un giudizio politico: semplicemente, come ha detto ieri il direttore del “Sunday Times”, è una “stupidaggine”.

Quell’orrore da osteria

di FRANCESCO MERLO

La sola cosa che fa ridere anche i napoletani sono le dimissioni-patacca di questo Matteo Salvini che, invece di pigliarsi a schiaffi davanti allo specchio, lascia il Parlamento italiano con l’aria di chi ha fatto la grande rinunzia, di chi subisce – lui – un oltraggio.

In realtà la norma gli vieta il cumulo e lo obbliga a scegliere: o inquina Montecitorio o inquina Strasburgo. È vero che sbevezzando e sputacchiando, cantando e straparlando, sarebbe pronto a deputarsi in almeno cinque parlamenti. Ma il povero Salvini deve scegliere. Ecco perché al termine del suo can can birraiolo contro i napoletani fa la ‘mossà napoletana delle dimissioni-farsa, e dunque agli sberleffi aggiunge la pernacchia che è codice delle stalle napoletane, è fonema dei quartieri spagnoli. Insomma, la pernacchia finale delle dimissioni da imbonitore di piazza svela in Salvini l’aspirazione a farsi terrone, a farsi napoletano. Ma Napoli, si sa, è la grande cultura europea più la pernacchia. Salvini invece è solo la pernacchia. È l’infelicità di essere pataccaro senza essere terrone: marginale ma non napoletano. Per il resto il cliccatissimo video che Repubblica.it ha messo in rete ieri mattina con gli insulti ai napoletani “colerosi e sporchi come cani” è il documento di un’ossessione, con la birra che rimanda più ad atmosfere di dissoluzione antropologica che al putsch fallito della birreria di Monaco. Si tratti di complotti da ubriachi o di frattaglie d’umanità, le feste lugubri e sguaiate sono l’espressione di quell’ideologia alcolizzata che è sempre stato il razzismo. E il video è una pena perché conferma iconicamente che c’è una sacca di marciume in Italia e che c’è un nesso tra gli ultimi giri di vita razzista della legislazione maroniana e questi cori.

Sempre i cori politici esprimono lo spirito di “combriccola”, il rumore che sovrasta l’intelligenza, la viltà individuale, il sostenersi reciprocamente nel buio di un’ideologia, un barcollare da ubriachi che sembri un temibile passo cadenzato. Ebbene il mondo visto da questi coristi è il mondo delle ronde contro le poveri nigeriane (facessero gli sbruffoni a Scampia o nelle banlieue di Parigi!), delle impronte ai bimbi rom, dei vagoni della metropolitana riservati agli italiani… E però è un sollievo sapere Salvini in Europa, lontano da Roma. Certo per i mastri birrai italiani sarà una perdita. Ma noi, inguaribili idealisti terroni, speriamo che il Parlamento europeo guardi l’orrore estetico e ideologico di questo video. Ci illudiamo che , inorriditi, gli eurodeputati, sfortunati colleghi di questo Salvini, trovino la maniera di rimandarlo nelle bettole da cui proviene. Un grande parlamento internazionale, di una civiltà imperiale che si vuole candidare a prendere il posto dell’America nel pianeta non può ospitare, senza farsene complice e senza ammalarsene, un ceffo come questo. Salvini infatti non è un cialtrone, non è pittoresco, non è un settentrionalista, ma è un razzista da osteria che è il razzismo più gaglioffo, quello che non ha bisogno di ‘studì genetici, di teorie moebiusiane, e neppure delle dotte corbellerie del professor Miglio sul popolo lombardo. Fosse fatto davvero così il popolo lombardo, bisognerebbe subito resecarlo come una cisti, e non solo dall’Italia, ma anche dall’Estonia, dalla Bosnia, dalla Macedonia, da Montenegro, dall’Impadania, vale a dire la Nonpadania del mondo.

SALVINI

ubriaco-salvini

Alcol

CIALTRONI ALCOLIZZATI E DROGATI ALL’OPERA

costituzione-Demolitori

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Cari amici…

… poco fa ho ricevuto questa bella notizia dalla mia avvocato. Poi vi spiego chi è questo carta:

Caro il mio cliente, La informo che la dottoressa Badas l’ha ritenuta
colpevole di diffamazione dell’onorevole carta, condannandola a 2.000 euro di multa (pena sospesa) , 1.000 di provvisionale in favore del carta oltre 1.600 di spese legali. La cosa mi lascia perlomeno perplessa, cmq non appena avremo la mirabile motivazione potremo fare appello.
La parte civile ha chiamato la stampa, domani uscirà un articolo, non ho potuto evitarlo. ma forse, come si dice, basta che se ne parli…
Saludos

°°° La “stampa”, per quella gente, è naturalmente il giornalaccio di burlesquoni/zuncheddu (lo speculatore edilizio) e della massoneria. Giornalaccio che ho querelato e battuto, per diffamazione (quella sì) tanti anni fa. Dove accostavano il mio nome a quello di ezio greggio, per una truffa ai bambini disabili. Io, ovviamente, non c’entravo nulla… ma commisi l’ingenuità di non chiedere i danni, nonostante il giudice me lo avesse quasi pregato. E chi scrise due articoli in proposito? Un gaglioffo che era spesso a pranzo nella villa dove ospitavo la mia cooperativa “CINEMAZIONE” e non toglieva gli occhi dal culo della mia e delle altre ragazze. Naturalmente riuscì a scroccare solamente dei pranzi. Ma, invece di chiedermi spiegazioni a tavola, da vile e verme qual è, scrisse quelle bestialità. Ora è uno dei capi di quell’accozzaglia di servi. E da allora, parlano di me solo per cazzate del genere e, per contro, incensano tutte le scimmiette inutili che vorrebbero tanto fare i miei mestieri. Pensate il livello… Ma chi è questo sedicente onorevole carta e da cosa scaturisce questo ennesimo processo? In un capitolo di “MEGLIO SARDI CHE RAI”, parlo di questo politicante e racconto di come mi perseguiti da circa 30 anni. Perché? Perché non ho accettato seicento milioni da lui, quando era (un pessimo) assessore regionale all’ambiente e voleva comprare il mio silenzio. Ebbe il Premio ATTILA, come peggior assessore d’Italia. Uno del Psdi e della massoneria sporca. Si inventò addirittura – sempre contro di me – una querela per minacce, percosse, e tentata estorsione, con tanto di testimoni fasulli… che fortunatamente ritrattarono e piansero davanti al PM. Un autentico gentiluono, insomma.
E io l’ho sempre battuto in tribunale, sia a Nuoro che a Cagliari, e graziato. Dicevo… pubblicai un capitolo di questo libro, ancora in itinere, su un sito di cui non ricordo nemmeno il nome: roba di 15 anni fa. Cosa fece questo bel campione? Avvertito da qualche galoppino o nipote, fece aggiungere una frase ingiuriosa (che non aveva nulla a che vedere con la satira né col mio stile), stampò la pagina e mi querelò per la quarta volta. Ora, mi sembra evidente la poca esperienza della giudice. Quantomeno l’avventatezza e la scarsa dimestichezza con Internet. Noi abbiamo provato, infatti, che quella frase non è mai uscita dal mio pc. Vedremo in appello. Ma questa volta gli chiedo i danni e gli porto via anche le mutande. Lo prometto solennemente a tutti voi.
P.S. Andatevi a vedere chi sia questo grande “onorevole” che nessuno ci invidia, si chiama giorgio carta.

guzzanti-massone


L'”onorevole” GIORGIO CARTA IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
(e questa è la foto migliore che aveva!)

carta

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