A proposito del latrin lover

Scandali e dimissioni all’estero
di Cesare Buquicchio

Esistono motivi di opportunità morale, prima che politica. Pressioni di alleati. Richieste formali degli oppositori politici. Spinte dell’opinione pubblica. Sollecitazioni della stampa. Sono tanti i percorsi che hanno portato i politici di mezzo mondo a rassegnare le dimissioni se coinvolti in scandali sessuali più o meno gravi.

Ilkka Kanerva, ministro degli Esteri del governo finlandese, sposato e padre di due figlie trentenni, è stato costretto a rassegnare le dimissioni, nell’aprile 2008, in seguito alle rivelazioni di una spogliarellista di 29 anni, che ha fatto sapere di essere stata bombardata di sms a sfondo sessuale. Solo sms.

Jin Renging, ministro delle Finanze del governo cinese si è dimesso nell’agosto del 2007 ufficialmente per ragioni personali. Secondo un giornale di Hong Kong, sarebbe legato costretto a rassegnare l’incarico a causa dello scandalo sessuale in cui era coinvolto con la sua amante.

Moshe Katsav, presidente dello Stato di Israele, si è autosospeso dall’incarico nel gennaio 2007 dopo uno scandalo sessuale. Andrzej Lepper, vicepremier e ministro dell’Agricoltura in Polonia, è stato licenziato dal Capo di Stato nel settembre 2006 a causa di uno scandalo sessuale. E si potrebbe continuare a lungo.

Il caso più celebre di tutti rimane quello del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, coinvolto nel 1998 in un eclatante scandalo sessuale dopo le rivelazioni di Monica Lewinsky, una ex stagista della Casa Bianca. Il Presidente fu sottoposto a formale richiesta di “impeachment” dai suoi oppositori politici e fu giudicato “non colpevole” dal Senato. Secondo stampa e opinione pubblica, a pesare sulla decisione fu il “perdono” di sua moglie, l’attuale segretario di Stato, Hillary Clinton.

Chissà come sarebbe finita per un presidente con la moglie “contro”…

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Buongiorno e grano a tutti!

Eravamo io, Maradona, Moahmmed Alì, il Che, Gianni Minà e il vecchio Ernest Hemingway, che scolavamo rum e sparavamo alle unghie di una diva del porno: Alba Troietti, si chiamava. Occupavamo sei delle dodici chaise longue, a bordo piscina nel parco della villa di un disoccupato del Sulcis. Ognuno di noi aveva un buon Winchester 94 e una scatola di pallottole sotto la sedia. Tex Willer e il suo pard Kit Carson erano in giro a beccare qualche daino. Gli fregava assai di sparare alle unghie, a loro. Avevamo finito i sigari, ma il Che aveva mandato Gasparri a fare rifornimento già da un paio di giorni. Cento euro per la birra e cento per i sigari gli avevamo dato. E quel cretino era tornato dopo sei ore, sventolando le due banconote, per chiedere quali fossero i cento euro per la birra e quali quelli per i sigari… eppure, dopo i due cazzotti che gli aveva assestato Alì per il suo compleanno, sembrava diventato un po’ più sveglio. C’erano anche delle pupe, naturalmente: Mara Carfregna, Mara Venier, Maura Lewinsky… a no, Monica, e altre tre o quattro scienziate che ci aveva mandato Sandro Bondi dall’allevamento privato di palazzo Chigi. Le bambole erano intente a cercare qualcosa sotto il grande tavolo per le colazioni, dove sedevano altri ospiti appena arrivati. Perdevano sempre qualcosa sotto i tavoli, quelle squinzie. Distratto dal culetto di una di loro, che si dimenava coperto a malapena da una mini e da un pezzo di tovaglia, mancai l’unghia del medio della Troietti e le feci un bel buco proprio in mezzo agli occhi: avevo perso. Due inservienti entrarono in scena e se la portarono via subito. Nessuno avrebbe notato la sua mancanza nel carrozzone del porno. Altri due domestici posizionarono Malgioglio al centro del tiro a segno. Si trattava di sfoltirgli il ciuffo. Gasparri non si vedeva ancora; sempre così quello: o sbagliava strada, o sbagliava marca dei sigari o si perdeva lungo la provinciale… Ernest, spazientito, riempì la sua pipa di bottarga e accese. Una puzza di pesce inondò immediatamente tutto il parco, richiamando frotte di gatti randagi sbavanti. Anche il Che perse la calma, arrotolò una foglia di mais e prese a fumare quella. Dal tavolo degli sconosciuti giungevano rantoli e grugniti soddisfatti, mentre uno di loro parlava di un grosso carico di armi sofisticate in arrivo. Tutti noi temevamo un’ennesima gaffe letale del Silvio: l’ultima volta ci stavano dichiarando guerra Malta, la Lettonia e persino un’intera regione di Marte. Erano dovuti intervenire tutti i Carabinieri della repubblica e l’esercito, per proteggerlo. I carabinieri erano arrivati a piedi o in autostop da tutte le parti d’Italia: da anni non avevano più automezzi funzionanti né soldi per la benzina.
Il maxischermo sotto il leccio millenario era sempre acceso su rete4 e noi eravamo in fibrillazione. Finalmente tornò Gasparri… naturalmente aveva fatto un casino e invece di sigari e birra arrivò con due borse di preservativi e una bottiglia di limoncello. Facemmo gettare Malgioglio nella vasca dei piranas e mttemmo Gasparri al suo posto. Mancava ancora molto per l’ora di pranzo.

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Parla l’esperta in lingue

Pensiero stupendo di mara lewinsky:

Dal’68 la sinistra con la sua oppressione culturale ha portato allo smantellamento della famiglia e alla mortificazione delle Forze Armate. La discesa in campo di Silvio Berlusconi ha rotto il giogo della cultura cattocomunista, marxista e gramsciana.
Mara Carfagna, 28 marzo

Questa filosofa e pensatrice qui, insomma:

carf1

carfa

zanz

°°° CON UN CERVELLO COSI’:

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