Siria: maledetti assassini di regime!

Siria, carri armati contro la folla: è strage

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In Siria carri armati hanno bombardato e attaccato all’alba di oggi nella città di Hama, teatro nelle ultime settimane di alcune fra le più massicce manifestazioni contro il regime. Sono almeno 45 i morti e decine i feriti nell’attacco in corso secondo un bilancio fornito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.

Le fonti dicono che le granate sparate dai tank dell’esercito piovono su e attorno alla città a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri di Hama sono stati tagliati: una tattica, questa, abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione. Un medico che non ha voluto essere identificato ha detto di aver visto almeno 19 cadaveri e altre decine di persone ferite solo nell’ospedale Badr, mentre nell’ospedale Al-Horani vi sarebbero almeno tre corpi e due all’Hikmeh. Ma diversi corpi, dice la fonte, “giacciono abbandonati nelle strade” e che cecchini si stanno appostando sui tetti dell’edificio della compagnia elettrica e della prigione. “I carri armati stanno attaccando da quattro direzioni. Stanno sparando a casaccio con le mitragliatrici pesanti e travolgendo le barricate stradali erette dagli abitanti”, ha detto la fonte medica al telefono.

“L’esercito e le forze di sicurezza, che hanno fatto irruzione questa mattina ad Hama, hanno aperto il fuoco su civili uccidendone 45 e facendo decine di feriti”, ha detto Abdel Rahmane, presisente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, citando fonti mediche sul posto. Il regime siriano tenta da diverse settimane di soffocare la protesta che ad Hama, 210 chilometri a nord di Damasco, ha visto uno dei suoi centri più attivi con fino a 55mila persone scese in piazza, sottolinea Rahmane. Hama è tra l’altro una città simbolo della lotta contro il regime in Siria da quando, nel 1982, la durissima repressione di una rivolta ispirata dal movimento dei fratelli musulmani -bandito nel Paese- contro l’allora presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, provocò la morte di 20mila persone.

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