Berlusconi non ride più

Berlusconi non ride più

di Maria Novella Oppo

C’è stato un tempo, forse, in cui in questo periodo non succedeva più niente (tranne bombe, stragi e governi balneari). Ora invece basta e avanza l’ordinaria non-amministrazione di un governo tenuto in piedi dallo scambista Scilipoti e dalle pernacchie di Bossi. Non si giustifica perciò in nessun modo la dissolvenza estiva dei dibattiti tv, con la maggior parte dei tg ridotta sempre più a Pongo, materia plasmabile dai giochi del potere, o anche dall’impotenza di Berlusconi, ridotto a non saper più nemmeno sorridere alle telecamere. Ieri per esempio, sul solito sfondo pittorico, si stagliava la sua faccia gonfia e triste sotto il trucco pensante, mentre dichiarava di essere soddisfatto del ruolo (notoriamente inesistente) svolto da lui medesimo per la soluzione della crisi greca. E non ha mancato di aggiungere che il governo va avanti senza problemi e che la settimana prossima renderà noto il nome del ministro della Giustizia. Dio mio, e che fretta c’è? Sia come guardasigilli ad personam che come segretario di partito ad personam, nessuno può funzionare meglio di Alfano.
22 luglio 2011
B.porco
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Amministrative e referenda: La verità è che hanno vinto loro…

La verità è che hanno vinto loro…

di Maria Novella Oppo

Potrebbero almeno cambiare il cast del serial ‘Balla continua’. Non possono pretendere che gli stessi Cicchitto, La Russa e Quagliarello, dopo anni passati a sostenere in tv ogni peggior cosa, con la giustificazione di essere stati votati, ora trovino gli argomenti per dimostrare che, ora, non essendo stati votati, hanno il diritto di continuare a ‘comandare’, (perché di governare, è chiaro, non sono capaci). Così, ora vediamo questi poveracci contorcersi davanti alle telecamere per dimostrare che non è successo niente. Anzi, siccome Berlusconi ha concesso, bontà sua, libertà di voto, secondo Cicchitto gli italiani, in fondo, hanno seguito alla grande le sue indicazioni. L’acqua, è evidente, nessuno voleva privatizzarla, mentre il nucleare lo aveva già bloccato il governo (ed ecco un’altra prova che gli italiani hanno votato per la maggioranza). Quanto poi al legittimo impedimento, dimostrare che gli elettori, abolendolo, hanno voluto sostenere Berlusconi, è un po’ più difficile, ma si può non parlarne affatto, esattamente come prima del voto. Minzolini docet

b.tappo che salta

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Il satrapo, l’erinni e gli yes men(Maria Novella Oppo)

Il satrapo, l’erinni e gli yes men

Maria Novella Oppo

Dio benedica le intercettazioni, che ci fanno scoprire un po’ di verità in una politica di menzogne. Così ora sappiamo, non solo che i festini di Berlusconi e soci continuano, come hanno scritto i giornali e ha riferito il Tg3, ma sappiamo anche che Flavio Briatore e Daniela Santanché, parlando tra di loro, se ne scandalizzano. Insomma, perfino l’erinni che ha definito ‘metastasi’ la pm Boccassini, ha uno stomaco che non digerisce proprio tutto (anche se l’etica politica è tutta un’altra cosa). E sappiamo pure che, sempre la sottosegretaria Santanché, si è occupata di insediare Lei alla direzione generale della Rai. Cosicché i feroci berluscones che digrignano i denti nei dibattiti televisivi, sono gli stessi che fanno strame del pluralismo Rai, mentre accusano Santoro di essere fazioso e Celentano di doversi limitare a cantare, perché a pensare al futuro dell’umanità ci pensano loro. Loro, che sono così imparziali da essere disposti a tutto per mantenere al potere un satrapo di cui conoscono l’incapacità di governare non solo l’Italia, ma se stesso. Abroghiamoli con un Sì.

protesi_61

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Maria Novella Oppo


Il premier ha bisogno di un antidoto

di Maria Novella Oppo

Indignarsi non basta, ma è inevitabile di fronte a certe cose. Ieri, per esempio, la conduttrice del Tg2 delle 13 ha dato stancamente notizia del fatto che, nel Mediterraneo, era disperso un barcone con 270 ‘clandestini’. Capito? Non persone, migranti o rifugiati, non uomini, donne e bambini, ma clandestini per lei, per chi dirige il Tg2 o per chi ce lo ha mandato. Neppure in quanto vittime di una tragedia immane gli immigrati sono ammessi alla considerazione di chi dà le notizie nella tv pubblica. Mentre il capo del governo pervicacemente in carica non tralascia di dichiarare un’altra guerra personale contro Annozero, che avrebbe determinato, secondo lui, il risultato delle elezioni comunali a Milano. Pensa un po’. Ma allora, se una sola trasmissione contasse tanto, come mai Berlusconi, che controlla direttamente (e scandalosamente) cinque reti nazionali, con relativi tg, avrebbe perso le elezioni? Vuoi vedere che, ormai, più appare in tv e meno lo votano? A questo punto, per il premier stracotto, più che comunicazione ci vuole un antidoto.
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L’uomo che balla sul Titanic

L’uomo che balla sul Titanic

di Maria Novella Oppo

Ogni giorno tutti i tg, compreso il Tg3, sono costretti a ospitare un siparietto di Berlusconi che fa le mossette, dice volgarità e attacca magistratura e Costituzione. Casualmente (o forse no) l’altro giorno lo psichiatra Giovanni Battista Cassano, ospite di Augias su Raitre, descriveva l’esaltazione e il delirio di onnipotenza di certe personalità patologiche. Era un ritratto perfetto di Berlusconi e del suo male, denunciato al Paese dalla ex moglie, alla quale dobbiamo l’allerta sul quadro clinico del sultano. Ma ormai è un Titanic vivente: mentre cola a picco nei sondaggi, balla e canta, incapace di contenersi. E, come disse sempre la signora Veronica, nessuno di quelli che gli stanno vicino fa niente per salvarlo da se stesso: sono tutti troppo impegnati ad approfittare delle ultime opportunità. Chissà quanto ci avrà messo il Titanic a colare a picco. Diciamo molte ore, o forse addirittura un giorno intero, mentre l’affondamento di Berlusconi dura da anni e ha creato un gorgo tale che rischia di trascinare a fondo anche quelli che lo contrastano.

b.munnezz

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I morti e il chiacchiericcio. di Maria Novella Oppo

I morti e il chiacchiericcio

di Maria Novella Oppo

Neppure l’orrore della strage di migranti nel mare nostrum zittisce il chiacchiericcio che riempie le nostre cronache, in specie quelle televisive. I corpi dei fuggitivi che ci chiedevano salvezza galleggiano sulle acque e sulle coscienze di chi, in queste settimane, ha scherzato con le promesse di campi da golf e casinò illegali. Per non parlare di chi ha grugnito il suo «fora d’i bal» e del ministro degli Interni che ha lasciato ammucchiare sui moli di Lampedusa migliaia di esseri umani, per non disturbare i politici del Nord impegnati nelle loro eterne campagne elettorali. E dire che, ancora l’altra sera a Ballarò, il ministro Fitto («parlando come meridionale») ha evitato la domanda di Floris sul concentramento, anzi sui campi di concentramento degli immigrati al Sud. Mentre il Parlamento è sequestrato dai difensori della libidine senile dello statista che non voleva disturbare Gheddafi e che, sempre per ragioni di Stato, si occupava della nipote minorenne di Mubarak, facendole frequentare corsi notturni tenuti da decine di prostitute strapagate.

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Missione per conto di dio

Missione per conto di dio

di Maria Novella Oppo

Giuliano Ferrara ha cominciato la sua ‘missione per conto di Dio’ indicandoci l’esempio del Giappone, paese tramortito ma composto, il cui imperatore è di natura celeste. E se l’imperatore chiede di risparmiare la luce dopo la catastrofe, i giapponesi obbediscono. Pur sapendo che, se le centrali nucleari esplodono, l’ordine e la buona volontà non servono a niente. Ma siccome noi non siamo giapponesi, ma italiani, abbiamo detto no alle centrali, ma soprattutto non abbiamo un imperatore che discenda da Dio. Basta guardare: al governo c’è un ometto grottesco, che da vent’anni vive in un’eterna carnevalata, mentendo, ritrattando e smentendo. Cosicché non gode del credito necessario nemmeno per chiederci di spegnere un fiammifero. Figuriamoci di morire per gli affari suoi e dei suoi amici dittatori, nonché per la carriera dei suoi imitatori alla Scajola. A proposito del quale Cicchitto ieri ha dichiarato che è «una risorsa». Un titolo che ormai non si nega nemmeno a Gasparri.

°°° Certo che sarebbe utile ripercorrere nella tv  ex pubblica e dal 1994 totalmente nelle mani della mafia-P2 un bel ripasso della vita e della carriera di silvio berlusconi. Dalle prime inchieste della GdF per traffico di armi e droga, ai fondi della mafia arrivati a questo nanerottolo fancazzista attraverso suo padre Luigi, manutengolo delle mafie con la banca Rasini, fino all’esproprio violento e truffaldino della reggia di Arcore, alla corruzione di ufficiali della GdF e di numerosissimi magistrati, ai suoi exploit con l’insider trading e l’aggiotaggio, ecc. Sì, sarebbe proprio carino. Ma soprattutto sarebbe

SERVIZIO  PUBBLICO!

Invece dobbiamo vedere pedissequemente la sua faccia orrtenda, sentire i deliri falsi e volgari duoi e dei suoi megafoni vergognosi…

Per quanto ancora?

apicella

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“Lui va avanti” di Maria Novella Oppo

Lui va avanti

di Maria Novella Oppo

Lui va avanti. Lo ha dichiarato, seduto a fianco di Giulio Tremonti, aggiungendo di essere del tutto tranquillo. E, se non lo conoscessimo come lo conosciamo per averlo visto e sentito in tv per anni (i peggiori anni della nostra vita), quasi quasi ci crederemmo. Ma siccome lo conosciamo come le nostre tasche (dove insieme a Tremonti ha messo le mani più volte, fino a trovarle vuote), sappiamo che Berlusconi mente come respira. In più, se fosse davvero tranquillo dopo aver sputtanato il Paese e se stesso in tutto il mondo (anche a Sanremo!), sarebbe doppiamente colpevole. Non solo dei reati di cui dovrà rispondere in tribunale, prima o poi, ma per aver invaso le nostre case con i suoi Gasparri e le sue Santanché, manganellatori fascisti dell’etere, destra urlante e digrignante, che ha corrotto la civiltà e la lingua italiana in un ininterrotto «eia eia alalà» di volgarità. Tanto da farci sembrare un’ora di educazione civica perfino il Festival della canzone.

°°° Dopo essere venuto dietro per 40 anni all’Italia è anche giusto che ora stia un po’ davanti. E con sessanta milioni di italiani dietro pronti a sodomizzarlo.

B.troiaio

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La Rissa visto da una grande donna

La Russa e le donne brutte

Una lunghissima intervista a Ignazio La Russa ha aperto l’altra sera le “Invasioni barbariche”. Per merito paziente della conduttrice Daria Bignardi, il ministro ha avuto modo di spiegare le sue posizioni sul fascismo, sui respingimenti degli immigrati e perfino sulle sue veramente barbare prove di antifemminismo. E non si può dire che non sia stato furbo, soprattutto quando ha sostenuto che la parità tra i sessi sarà raggiunta quando una donna brutta e anche poco intelligente ricoprirà alte cariche, così come capita a tanti (e ha indicato se stesso) uomini brutti e anche poco intelligenti. Epiteti che noi non ci saremmo mai permessi di rivolgergli, ma, se lo dice lui, non possiamo certo contraddirlo. Anche se, alle domande della Bignardi, vorremmo aggiungerne altre e chiedergli anzitutto della parentopoli meneghina, che lo vede presidiare tanti consigli di amministrazione. In più, come contribuenti vorremmo ci restituisse i 60 milioni di euro sprecati in inutili sfilate di soldati in città.

Maria Novella Oppo

larussa_fasciodimmerda

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Qualcuno ci svegli dall’incubo

Maria Novella Oppo

Qualcuno ci svegli dall’incubo

Si vota, non si vota, ad ogni momento cambiano le dichiarazioni di esponenti dello stesso governo. Dipende quasi dalla edizione del tg. I membri di questo folle esecutivo, come una compagnia di guitti, improvvisano un copione demenziale. La ministra Gelmini, che sarà ricordata per aver firmato il più grande licenziamento della storia d’Italia, improvvisamente finge di preoccuparsi delle migliaia di precari gettati sul lastrico, dicendo loro che, se avranno la gentilezza di sopravvivere, tra qualche anno saranno riassorbiti nei ranghi. Magari più magri, ma felici. Intanto, appare sempre più evidente, e viene ribadito da tutti senza scandalo, che il Paese è nelle mani di Bossi, uno che si trastulla con ampolle di acqua infetta e che ormai si esprime solo a rumori corporali, subito interpretati dai più accreditati politologi come segni di intelligenza politica. Ma dove siamo capitati? Speriamo che al più presti qualcuno ci svegli dall’incubo o cambi canale.

bossi2

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