Santoro, non ci siamo. Basta parlare di plagiari inutili come luttacci o…

… di guzzanti, mediocre imitatore senza personalità, come se fossero dei geni assoluti. Per esempio, non arrivano nemmeno uno sull’altro nemmeno ai coglioni di Crozza. E non scomodiamo Benigni. E basta anche spacciare ancora freccero e boncompagni come dei guru della tv. Quersti due cocainomani strapagati NON HANNO MAI CAPITO UN CAZZO DI TELEVISIONE! Diciamolo! Freccero può “vantare” esclusivamente quella cagata pazzesca di Macao, quando era direttore plenipotenziario di Rai2 e quel vecchio viscido di boncompagni è riuscito a fare quella grande boiata di “Non è la rai”. Dunque? E, dato che ci siamo, non è nemmeno vero che tu hai inventato un nuovo modo di fare tv e che, come dice il massone Mieli: “Sei già nella storia della televisione per “Servizio pubblico”. Io non lo amavo, anzi lo disprezzavo, ma questo modo di fare tv con una syndacation l’aveva inventato Funari!

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Per colpa del mafioso Burlesquoni abbiamo “la più mediocre classe politica che l’Italia abbia avuto dal 1948”

di Thomas Mackinson

Uno studio inedito sui meccanismi di selezione dei parlamentari rivela perché abbiamo la peggiore classe politica di sempre: la più ignorante, la più vecchia, la più assente e la più pagata al mondo

La più vecchia, la più assenteista, la più costosa tra i paesi sviluppati. E insieme, la meno istruita e preparata nella storia della Repubblica. In altre parole “la più mediocre classe politica che l’Italia abbia avuto dal 1948”. Niente meno. Questo giudizio, durissimo, non arriva da una poltrona rossa di Ballarò o da uno SpiderTruman della rete ma è la convinzione di un economista italiano di fama mondiale che si è posto un problema: capire perché l’insieme dei parlamentari italiani si trasformi “matematicamente” nella casta. E ce l’ha fatta. Antonio Merlo, direttore del dipartimento di Economia della University of Pennsylvenia, ha scoperto la formula della “mediocrazia” (leggi l’intervista a Merlo)”, cioè della propensione tutta italiana a far sedere in Parlamento non i migliori ma gli “unfit to lead”, gli inadatti a governare, per usare una celebre frase usata dall’Economist per definire Berlusconi. Ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere in anteprima questo workpaper inedito che farà discutere ben oltre gli ambienti accademici. Si chiama appunto “mediocracy” e termina con un modello di calcolo che potrà diventare un simbolo per chi vuole cambiare le cose:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/21/%E2%80%9Cmediocracy%E2%80%9D-la-dura-legge-della-casta/146899/

casino

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter