COCAINA

DA NOEMI A MIKE, SILVIO S’AMMOSCIA – L’OTTUAGENARIO A CENA CON IL CAV. PER FARE PACE: “NOI DUE SOLI, LUI STANCHISSIMO, SEMBRAVA COSì SOLO: MI HA MESSO UNA TRISTEZZA” – “LA SERA DOPO LO VEDO VISPISSIMO DA VESPA! DOVE HA PRESO TUTTA l’’ENERGIA?”…

Da “Libero”

Io, Silvio e il minestrone. Mike Bongiorno ce l’ha fatta: dopo il drammatico appello rivolto dalle telecamere di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio a Berlusconi: «Perché non mi chiama?», il Cavaliere ha chiamato e invitato a cena Mike il giorno successivo. Lo storico presentatore ha raccontato l’agognato attovagliamento col premier a “Oggi”.

Un incontro melanconico nella villa di Arcore: «Noi due soli», racconta, «nella grande sala vuota. Lui era stanchissimo. Davanti a quel minestrone, cucchiaiata dopo cucchiaiata, diceva: “Sono teso, dormo pochissimo, quattro ore per notte. Mi attaccano da tutte le parti”.

E io pensavo: “Ma guarda un po’, sono qui con l’uomo più potente d’Italia… una cena che tutti m’invidieranno, e mi viene una gran tristezza. Quest’uomo mi sembra così solo! C’era come un senso di freddo e di buio attorno a noi». Mike gli ha parlato della lettera scritta quando nessuno a Mediaset gli dava retta:

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«”Forse non lo sai”, dicevo in sostanza, “ma non faccio più parte del gruppo. Ti volevo ringraziare per quegli anni”. Lui mi ha risposto di non averla mai ricevuta, poi mi ha telefonato per dirmi che l’aveva trovata aggiungendo che avrebbe voluto chiedermi di rimanere a Mediaset, ma qualcuno l’aveva avvertito che avevo già firmato con Sky. Non era vero, ma voglio credere nella sua sincerità».

La chiusa è ancora malinconica, amici ascoltatori: «Non c’era allegria, i ricordi di quando Silvio veniva alle prove di Canale 5 e scherzava con tutti sono lontani e irripetibili. Lo strano è che dopo quella cena dove lui sembrava stanchissimo, l’ho visto la sera dopo a Porta a Porta con Bruno Vespa pimpante e combattivo e sono rimasto di stucco. Era un altro. Dove aveva ritrovato tutta quella energia?». E Mike lascia aperto il mistero.

°°° Nessun mistero, lo sa benissimo anche lui quanta cocaina si pippa il suo “caro amico”. Lo ha semplicemente scaricato, come fa con tutti quelli che non gli servono più e con tutti quelli che lo mandano a cagare da subito.

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L’amara verità della Oppo

Il popolo del predellino

E così, in favore di telecamera, è nato il Popolo del predellino, che non è il nostro, ma di Sua Proprietà. E si capisce, visto che, di nostra proprietà, ormai, non è rimasto neanche il nostro stesso corpo. Per via della legge che lo ha consegnato allo Stato, alla Chiesa, ai medici e alla volontà di un Gasparri o un Giovanardi qualsiasi. La contemporaneità tra i due eventi (esproprio personale e appropriazione indebita collettiva) non è senza significato. Infatti, se non ci appartengono neppure le nostre membra, come può appartenerci la democrazia? Perfino il presidente della Camera, l’ex fascista Gianfranco Fini, ha colto la contraddizione che non lo consente. E non ci consola neanche il fatto (pur storicamente rilevante), che, mentre si prendeva un popolo, Berlusconi si perdeva Mike Bongiorno, l’uomo che all’incirca trent’anni fa gli consegnò il popolo televisivo italiano. Il vecchio americano che fece la Resistenza, era diventato (pure lui) un «corpo estraneo».

°°° Ma io ho armato il mio uccellone:

uccellino

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