Molise, condannato il governatore Iorio (pdl).°°° Non se ne salva uno di questi cialtroni!

Molise, condannato il governatore Iorio
“Favorì suo figlio”, rischia di decadere

Il presidente della Regione riconosciuto colpevole di aver agevolato una multinazionale nella quale lavora il suo congiunto: un anno e mezzo di reclusione e interdizione dai pubblici uffici. Una pena che potrebbe riportare la regione al votodi GIUSEPPE CAPORALE

Molise, condannato il governatore Iorio "Favorì suo figlio", rischia di decadereMichele Iorio, governatore del Molise

Il governatore del Molise, Michele Iorio, è stato condannato per aver favorito il figlio e ora rischia di decadere, a pochi mesi dalla sua terza rielezione alla guida della Regione. Nella tarda serata di ieri, i giudici del tribunale di Campobasso hanno emesso una sentenza che potrebbe segnare le sorti del governo regionale. Iorio, infatti, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici (per un anno e mezzo). Ed è proprio l’interdizione che farebbe automaticamente scendere il governatore dallo scranno più alto del Molise, rimandando nuovamente la regione al voto. Al momento però, la pena è stata sospesa e la difesa ha già annunciato il ricorso in appello.

Per i giudici il governatore, forte del suo ruolo istituzionale, avrebbe aiutato indebitamente la multinazionale Bain &co, dove lavorava il figlio Davide. Alla società in questione, infatti, erano state affidate consulenze per progetti riguardanti l’autostrada Termoli-San Vittore e per il sistema sanitario regionale. A inguaiare Iorio, due delibere di giunta (datate 2003 e 2004), proposte all’esecutivo direttamente dal presidente. Il governatore, inizialmente, era stato accusato anche di concussione, accusa poi caduta in sede di udienza preliminare. Ieri, invece, è arrivata la condanna per abuso d’ufficio. Le motivazioni si conosceranno tra novanta giorni.

“L’impianto accusatorio è stato confermato. Sono state accolte le mie richieste. Non ho altro da aggiungere”, ha commentato il pubblico ministero Fabio Papa che per anni ha portato avanti prima l’indagine e poi il processo.

“Si tratta di una sentenza ingiusta. Vedremo cosa accadrà in appello”, ha detto invece Arturo Messere, avvocato di Iorio. “Io ho le mie convinzioni. Ritengo che il fatto non costituisca minimamente reato”. I giudici di Campobasso, Michele Russo, Libera Rosaria Rinaldi e Gianpiero Scarlato. hanno anche sancito che il risarcimento dei danni alla parte civile, il Codacons.

Questa non è l’unica inchiesta in cui è coinvolto il governatore del Molise, che da oltre undici anni è alla guida della Regione tra inchieste, polemiche e forti riconferme elettorali. Iorio è indagato per i soldi del terremoto finiti per acquistare una nave (il Termoli Jet) ed è accusato di aggiotaggio per la vicenda dello Zuccherificio del Molise. Rischia il processo anche per una vicenda di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, e per favorito una scuola privata nella distribuzione di fondi pubblici.

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Una nuova scimmietta (ladra) legaiola. Sentite questa…

Galli: “Abolire le province? Sì, ma anche
il Molise e l’Umbria”

Provocazione del presidente leghista della Provincia di Varese: “Non possiamo avere province con 50 mila abitanti, ma nemmeno regioni che hanno la metà degli abitanti della nostra amministrazione.

°°° Peccato che non si possa abolire la padania, dato che nopn esiste. Però si possono abolire questi magnaccia trogloditi.

italietta

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Beccati altri ladri del pdl. Grazie silvio! Ci hai sistemati per bene!!!

Molise, il numero uno della regione iscritto nel registro per la nomina del presidente cosib

Rifiuti, indagato il governatore Iorio

Inchiesta sullo smaltimento di rifiuti nel depuratore dell’ente consortile: dieci arresti il numero uno della regione iscritto nel registro per la nomina del presidente cosib Rifiuti, indagato il governatore Iorio Inchiesta sullo smaltimento di rifiuti nel depuratore dell’ente consortile: dieci arresti.

MILANO – Dieci misure cautelari, di cui quattro in carcere, sono state emesse dalla Procura di Larino nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento di rifiuti nel depuratore dell’ente consortile. Tra gli arrestati Antonio Del Torto, presidente del Cosib, il consorzio industriale Valle del Biferno. Tra i diciotto indagati c’è anche il presidente della Regione Molise, Michele Iorio per la nomina di Del Torto. SI INDAGA DAL 2007 – Le indagini del Noe, cominciate nel 2007, sono andate avanti per due anni. Per gli inquirenti, protagonista delle illegalità sarebbe Antonio Del Torto, presidente del Cosib e titolare della società Inside Srl di Termoli. Avrebbe agito insieme a collaboratori, al responsabile tecnico dell’impianto di depurazione di acque reflue Coniv Spa di Montenero di Bisaccia (Campobasso) e a dirigenti e funzionari pubblici, con il concorso di chimici liberi professionisti compiacenti. Un capitolo investigativo riguarda la nomina, da parte di Iorio, di Del Torto, presidente Cosib, a

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Le cazzate di Burlesquoni

Il miracolo dell’Aquila

Antonello Caporale – Repubblica

“Non mi avete invitato a porta a porta…”

terremotato

berlusconi-cazzaro

E’ un vero miracolo di efficienza quello dell’Aquila? Non sono possibili paragoni al mondo? Si sono abbattuti i costi e i tempi di reinsediamento? E’ stata messa a frutto tutta l’esperienza accumulata in Italia nella gestione della fase della prima e della seconda emergenza? Sono domande utili a farsi. I dati storici e le comparazioni con gli altri eventi ci aiuteranno a stabilire la misura e la qualità della fatica realizzata.
Se dunque volessimo davvero stilare una classifica delle prime case assegnate (m.a.p., moduli abitativi provvisori) con

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I”comunisti” avanti, la mafia fanalino

Resa nota la pagella di Via Nazionale su lavoro, finanze e aiuti alle imprese
Lo studio tiene conto anche del tasso di abbandono scolastico, al 25,5% al Sud

Regioni, il buongoverno al Nord Bankitalia: ultime Sardegna e Molise

BUCA  LETTERE della CASA DELLE LIBERTA’ (condizionali)

bossi casa

di GIOVANNI PARENTE
ROMA – Il buongoverno? Non cercatelo al Sud. Nelle regioni settentrionali, le pubbliche amministrazioni sono più capaci di incidere sulla realtà economica e sociale del proprio territorio. Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte sono davanti alle altre. Le “promosse” sono tutte al Centro-Nord e infatti registrano, con l’eccezione della Valle d’Aosta, risultati superiori alla media nazionale. L’altro lato della medaglia è la parte bassa della Penisola che finisce dietro la lavagna. Con Molise e Sardegna a chiudere la graduatoria. Un Mezzogiorno che, quindi, mostra “un apparato amministrativo di gran lunga meno efficiente”.

A rilevarlo è un recente studio di Bankitalia, che considera le politiche nazionali e regionali nell’ultimo decennio. Gli autori della ricerca utilizzano un super-indice elaborato dal Formez. È stato costruito tenendo conto degli interventi di semplificazione, di quelli per il lavoro ma anche della capacità di rafforzare la competitività. Ai raggi X, infine, l’utilizzo delle risorse finanziarie da parte delle amministrazioni locali. L’analisi, che tiene conto dei servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche sul territorio regionale, conferma un divario tra Nord e Sud.

Differenze riscontrabili anche se si scende nel dettaglio dell’istruzione, dei servizi pubblici locali e di quelli sociali. Lo studio della Banca d’Italia evidenzia che l’abbandono scolastico nel 2006 a fronte di una media nazionale del 20,6%, al Sud diventa il 25,5% rispetto al 16,8% del Centro-Nord (è misurato sui giovani da 18 a 24 anni con al massimo la licenza media).

Ma, in base ai dati proposti, non tutte le regioni meridionali sono uguali. Si va dal 14,7% dell’Abruzzo fino a superare il 28% per Sicilia e Sardegna. Da sottolineare che l’obiettivo nazionale è di scendere al 10% nel 2013. Il problema è, però, molto serio anche considerando le percentuali degli studenti con problemi di lettura e in matematica: nel Mezzogiorno lo scarto è molto ampio in entrambi i casi rispetto alla media italiana. Ed è un problema che va letto anche in prospettiva lavoro. Perché precedenti analisi – segnala lo studio – hanno rilevato che la distanza tra il Sud e il resto d’Italia nei livelli d’istruzione poi si trasforma in una quota maggiore di occupazione irregolare nel Meridione.

Non va meglio per i servizi all’infanzia e agli anziani. Secondo le cifre presentate, i Comuni con asili nido o micronidi al Sud sono poco più di uno su cinque (21,1%) mentre al Centro-Nord sono quasi uno su due (47,6%). Sicilia e Campania registrano valori più alti: rispettivamente il 33,1% e il 30,5%. Indietro Molise (2,2%) e Calabria (6,6%). Gli anziani con assistenza domiciliare sono l’1,6% nel Mezzogiorno, mentre le regioni centro-settentrionali sono già in linea con l’obiettivo nazionale al 2013 (3,5%). La realtà meridionale ha, però, più facce: il Molise arriva al 6,1%, la Sicilia allo 0,8%.

Come dimenticare l’emergenza rifiuti in Campania e a Palermo? Non a caso, secondo i valori presi in considerazione da Bankitalia riferiti al 2005, le regioni del Sud nel complesso hanno una quantità pro capite molto più alta di rifiuti travasati in discarica (senza alcun trattamento) rispetto al Centro-Nord. Lo stesso vale per la raccolta differenziata. Nel Mezzogiorno riguarda solo l’8,7% dei rifiuti, lontano dalla media nazionale del 24,3%.
(10 agosto 2009)

°°° Esclusa la Lombardia, dove  le inchieste  stanno facendo luce  su mafia e mazzette, le  uniche regioni virtuose  -COME  SEMPRE- sono quelle amministrate (BENE!) dai  comunisti. Che vorrà dire?

E’ PIU’ FACILE CHE  UN CAMMELLO  PASSI  TRA LA CRUNA DI UN  AGO, PIUTTOSTO  CHE  UN  POLITICO  DI  DESTRA SIA  ONESTO  E  CAPACE.

cruna ago

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Cazzari da dimenticare: G8 in molise!

Bertolaso: “Più sicuro il G8 all’Aquila
E risparmieremo oltre duecento milioni.

°°° OK. Facciamo finta di crederci. Ma con cinquemila persone, più i gendarmi e i gorilla della sicurezza, in mezzo alle tendopoli disumane… più che un G8 sembrerà la guerra del pane. Ma perché non lo fate in Molise: dove i baraccati aspettano dal 2002 le mirabolanti realizzazioni promesse da quel cazzaro ipocrita e propagandista di silvio berlusconi? Vi vergognate,eh? Ma intanto… avanti con le figure di merda!

Amianto, il nuovo rischio per i terremotati
di Jolanda Bufalini

Non basta il fango e la pioggia per gli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, dove piove da tre giorni e gli anziani, per evitare di bagnarsi, evitano la fila e saltano i pasti. Ora si è aggiunto il rischio amianto. È stata appena sospesa la triturazione degli inerti, il materiale recuperato dagli edifici crollati. In piazza d’Armi, non distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia di Finanzia, il luogo in cui questi calcinacci sono stati trasporti, sono stati scoperti materiali pericolosi e tra questi anche l’amianto. L’amianto è stato comunemente utilizzato nell’edilizia sino a pochi anni fa. La normativa che ne regola le modalità di dismissione è del 1992.

L AQUILA - TERREMOTO IN ABRUZZO - SILVIO BERLUSCONI TRA I TERREM

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Vi ricordate del terremoto di San Giuliano in Molise del 2002?
il Presidente del Consiglio di allora era come lo è adesso il Cavalier Silvio Berlusconi, l‘omuncolo che porta più sfiga al mondo… aveva promesso la ricostruzione dei
luoghi colpiti dal sisma in 18-24 mesi, sono passati quasi 7
anni ,cosa è stato fatto ?

La promessa di Berlusconi: in 24 mesi una città satellite a L’Aquila. Stessa promessa nel 2002 dopo il sisma in Molise. E non la mantenne
di Gianluca Di Feo
New L’Aquila: una città tutta nuova in 24 mesi, al massimo in 28. La promessa di Silvio Berlusconi nel giorno del dramma abruzzese ha il fascino degli effetti speciali. Il presidente del Consiglio la chiama «new town», termine britannico per indicare gli insediamenti satellite, ma che in italiano ha un grande modello concreto: Milano 2, la prima creatura del Cavaliere, l’inizio della sua epopea. Le frasi pronunciate dal premier a L’Aquila hanno però qualcosa di déjà vu: «Entro due anni gli abitanti riavranno le case». Ricordate? Era lo choc di San Giuliano, il paesino del Molise dove il 31 ottobre 2002 il terremoto si era accanito contro la scuola uccidendo 27 bambini e la loro insegnante. Tre giorni dopo la strage, il premier convocò una conferenza stampa: «Mi sono intrattenuto con degli amici architetti per mettere a punto un’ipotesi di progetto per la costruzione di una nuova San Giuliano».
Anche allora il disegno era quello della new town, la città satellite: «Un quartiere pieno di verde con la separazione completa delle automobili dai percorsi per i pedoni e per le biciclette. Un progetto che potrebbe portare in 24 mesi a consegnare agli abitanti di San Giuliano dei nuovi appartamenti funzionali, innovativi, costruiti secondo le nuove tecniche della domotica».
Non sembrava un’impresa difficile: nel paese colpito gli abitanti erano soltanto 1.163 e gli edifici poche centinaia. «Vorrei in questa occasione dare risposte con dei tempi assolutamente contenuti e certi», ribadì il premier. E tutto il governo mostrava ottimismo, come sottolineò il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu davanti al Parlamento: «Il presidente del Consiglio ha assicurato che entro 24 mesi il comune verrà riconsegnato alla completa e normale fruibilità degli abitanti».
Ma sette anni dopo, la ricostruzione di San Giuliano è ancora lontana dalla fine. E di domotica, ossia di edifici ‘intelligenti’ ad altissima tecnologia, non se n’è vista proprio. Persino per completare la nuova scuola – questo sì un istituto d’avanguardia, definito ‘il più antisismico d’Italia’ – di anni ce ne sono voluti quasi sei. Berlusconi ha fatto in tempo a finire il governo, lasciare la poltrona a Romano Prodi e tornare a Palazzo Chigi: è stato lui a presenziarne l’inaugurazione nello scorso settembre. Come è lontano quell’autunno del 2002 quando il premier volò a San Giuliano con il suo architetto di fiducia, quel Giancarlo Ragazzi che è stato uno dei progettisti di Milano 2 nel lontano 1970 e che dieci anni dopo aveva replicato l’opera con Milano 3 di Basiglio, altra new town del Biscione alla periferia del capoluogo lombardo. A dimostrazione del ruolo di progettista di corte, due anni fa Adriano Galliani spiegò a ‘L’espresso’ di avere nel cassetto un piano di Ragazzi per rifare anche lo stadio di San Siro. L’incarico al ‘triplicatore di Milano’ fu poi formalizzato dal sindaco molisano nel maggio 2003 assieme all’arrivo delle prime sovvenzioni statali: sei mesi erano già stati bruciati per definire la forma giuridica degli interventi.
A quella data, molte cose erano risorte grazie alla sottoscrizione popolare Un aiuto subito lanciata dal ‘Corriere della sera’ e Tg5: un complesso scolastico prefabbricato e 150 chalet del ‘villaggio provvisorio’. Tutto realizzato in legno e considerato molto funzionale dagli abitanti. Le prime vere case sono state consegnate cinque anni dopo la scossa, quando 500 persone vivevano ancora nel villaggio provvisorio mentre un altro centinaio si era trasferito nei comuni vicini, meno danneggiati. Adesso si marcia verso il settimo anniversario e molte delle palazzine sono ancora un cantiere, con gli enti locali sul piede di guerra per ottenere altri contributi destinati alla ‘ricostruzione pesante’ del centro storico. Di soldi in realtà ne sono stati spesi tanti. Il Comune ha preventivato un costo di circa 250 milioni di euro. Nei primi cinque anni poco meno di 100 milioni sono andati per rifare le opere pubbliche e le infrastrutture, altri 70 per le case private. Il resto è oggetto del contendere tra sindaci, regioni e governo Berlusconi che nell’ultima Finanziaria ha decurtato le disponibilità. Ma sono in molti a parlare di sprechi nell’uso delle risorse. La Corte dei conti, per esempio, due anni fa ha aperto una istruttoria sulla Regione Molise che aveva ottenuto stanziamenti pari a 700 milioni.
Finora ne sono stati erogati ben 550, spesso investiti in modo discutibile: reti wifi anche per chi vive nei prefabbricati, finanziamenti per il turismo, la sponsorizzazione di un reality show estivo di Mediaset e delle selezioni di Miss Italia

°°° Com’è evidente e dimostrato da decenni: silvio berlusconi è solo uno sporco sciacallo CAZZARO!!!

b-piduista

b-osso

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