Questo imbecille di Serra dimentica che Soru e Prodi avevano sganciato quasi 700 milioni per il G8 e la SS Olbia e che se li rubarono Berlusconi e Bertoladro.

Processo sul G8 a La Maddalena. Zuncheddu: “Regione partecipi come parte civile”. Cappellacci: “Becero tentativo di riscrivere il passato”.

http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2012-11-21/20043/Processo_sul_G8_a_La_Maddalena_Zuncheddu_Regione_partecipi_come_parte_civile_Cappellacci_Becero_tentativo_di_riscrivere_il_passato.html

Alessandro Serra, portavoce di Cappellacci: “L’onorevole Claudia Zuncheddu finge di non ricordare che all’epoca dei procedimenti politici ed amministrativi relativi al G8 il presidente della Regione era un altro (Renato Soru n.d.r.) e non certo Ugo Cappellacci. Il suo tentativo becero, quanto inutile, di riscrivere il passato è un boomerang, che ritorna indietro alla mittente.

°°°Poi questo domestico blatera della missione nel Qatar… meno male che nella delegazione c’è anche Alberto Ragnedda, giovane e capace sindaco di Arzachena, altrimenti finirebbe a mazzette e devastazione, come sempre.

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Si mette male…

Il RAPPORTO
Allarme migrazioni di massa
In fuga dal clima impazzito
I mutamenti climatici stanno già causando spostamenti significativi della popolazione. E nei prossimi decenni metteranno a rischio intere comunità con ripercussioni globali

di ALESSIA MANFREDI

UNA MAREA umana in fuga da siccità, inondazioni, mari che si innalzano fino a mangiare la terra, e da altri fenomeni figli dei mutamenti del clima. Migrazioni di massa, alla ricerca di una vita migliore o, più semplicemente, di un modo per rimanere vivi, che si verificheranno su larghissima scala nei prossimi decenni, coinvolgendo decine di milioni di persone: qualcosa di mai visto prima, per ampiezza ed estensione. E’ lo scenario tratteggiato da un nuovo rapporto presentato oggi a Bonn a margine dei negoziati per un nuovo accordo contro il riscaldamento globale, curato dal Center for International Earth Science Information Network della Columbia University, di New York, dalla United Nations University e da Care International. Che non azzarda cifre precise – anche se altri studi hanno indicato fra i 25 ed i 50 milioni di potenziali sfollati e profughi entro il 2010 e 700 milioni entro il 2050, mentre l’Organizzazione internazionale dei migranti si tiene su una cifra mediana, di 250 milioni nel 2050 – ma sottolinea quanto il clima giochi e giocherà sempre di più un ruolo chiave in questo fenomeno, a fianco di altri elementi come l’instabilità politica ed economica, e la distruzione da parte dell’uomo di specifici ecosistemi oltre allo sfruttamento eccessivo dei terreni per l’agricoltura.

Pensare che riguardi solo i paesi più poveri è un’illusione: le ripercussioni, scrivono i ricercatori nel rapporto “In search of shelter, mapping the effects of climate change on human migration and displacement”, si faranno sentire per tutti, su scala globale. Perché “il clima è il contenitore nel quale ognuno di noi vive quotidianamente la propria vita”, ricorda Alexander de Sherbinin, coautore dello studio.

Cause – ed effetti – dei “profughi del clima” sono a tutto campo. E vanno dalla distruzione delle economie basate su ecosistemi di sussistenza specifici come la pastorizia, agricoltura e pesca, fattore dominante nelle migrazioni forzate, all’aumento per frequenza ed intensità di calamità naturali come cicloni, inondazioni e siccità, dovuti al cambiamento del clima. Le piogge in Messico ed America Centrale, ad esempio, nel 2080 caleranno dell’80 per cento. A causa di queste modifiche ambientali, gli allevatori, in alcune parti del Messico così come nel Sahel africano, stanno già oggi lasciando le loro case per spostarsi in zone più accoglienti.

Il livello dei mari, poi, è una minaccia per moltissimi Paesi e città, da Mumbai a Los Angeles, da Rio de Janeiro a New York. L’arrivo di acque salate, insieme ad inondazioni ed erosioni, rischia di distruggere l’agricoltura nei popolati delta del Mekong, del Nilo o del Gange. Con danni inimmaginabili: un innalzamento del livello del mare di due metri – ampiamente previsto in diverse proiezioni per questo secolo – inonderebbe quasi la metà dei 3 milioni di ettari di terreni coltivati del Mekong. E isole del Pacifico stanno già considerando un esodo di massa della popolazione: è il caso ormai famoso delle Maldive.

Non solo: lo scioglimento dei ghiacciai alpini nell’Himalaya porterà la devastazione in diverse terre coltivate in Asia, aumentando le inondazioni e riducendo drasticamente le riserve di acqua a lungo termine. Un dato drammatico se si pensa che i bacini del Gange, del Brahmaputra, dell’Irawaddy, dello Yangtzee e del Fiume Giallo danno sostentamento a 1,4 miliardi di persone.

La maggior parte dei migranti, probabilmente rimarrà all’interno dei confini del proprio stato, rileva il rapporto, o si trasferirà nei Paesi confinanti, ma questo non sarà possibile in tutti i casi. Se i conflitti interni si esaspereranno, le conseguenze arriveranno lontano, fino ad interessare anche i Paesi più ricchi. Uno scenario sorprendente e molto serio, avverte Charles Ehrhart, coordinatore dei mutamenti climatici per l’organizzazione internazionale CARE, in cui le società colpite maggiormente dai cambiamenti ambientali potrebbero trovarsi invischiate “in una spirale negativa di degrado ecologico, che le trascina in basso, dove non esistono più reti di sicurezza sociali, mentre violenza e tensioni aumentano”.

Per questo, raccomandano i ricercatori, è vitale che i Paesi raggiungano un accordo per il taglio delle emissioni di gas serra all’incontro sul clima delle Nazioni Unite che si terrà a dicembre. Anche se il processo negativo è già innescato e le conseguenze rischiano di essere inevitabili. “I cambiamenti del clima stanno avvenendo con velocità ed intensità maggiori rispetto alle previsioni precedenti” si legge nelle conclusioni del rapporto. “I livelli di sicurezza per i gas serra atmosferici potrebbero essere molto inferiori rispetto a quanto non si pensasse prima e allo stesso tempo le emissioni di CO2 aumentano ad un tasso sempre più elevato”. Con ripercussioni senza precedenti per la popolazione: “Le migrazioni vanno riconosciute come un elemento importante dell’adattamento” ai mutamenti climatici, sottolinea ancora Ehrhart.

Prioritari, quindi, raccomandano gli esperti, sono gli investimenti per i Paesi più a rischio, ed un approccio della comunità internazionale pratico, con accorgimenti come lo sviluppo di tecniche di irrigazione che sfruttino una minore quantità di acqua, e la preparazione di sistemi specifici per affrontare meglio i disastri naturali. I Paesi devono inoltre trovare un accordo su come trovare una sistemazione per le popolazioni che abitano pianure a rischio. E occorre migliorare il sistema delle rimesse degli emigrati per i familiari che rimangono nelle regioni più vulnerabili.

°°° Tutto questo cataclisma epocale arriva proprio mentre, per stupidi e volgari FINI ELETTORALISTICI, quell’idiota del mafionano si scaglia contro gli immigrati di Milano. “Milano sembra Africa”… Se volete cercare la statura di questo “statista”, amici, dovrete scendere nelle fogne più sotterranee.

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MA CHE MINCHIA DI MONDO E’?

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°°° Ma dove cazzo sono capitato?

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E santoro li fa a pezzi

Partiamo col dire che a me NON è piaciuto tutto. Santoro e Travaglio avrebbero potuto stravincere agevolmente e invece si sono contenuti.
Come ho detto ieri, la Guzzanti non fa ridere ed ha perso un’occasione ghiottissima. Ma la presunzione ammazza anche un certo talento, che lei indubbiamente ha. Se si fosse fatta scrivere il pezzo da Michele Serra, da Cerami o dallo stesso Travaglio, sarebbe stata certamente molto più incisiva. Detto questo, io che governo la parola, davvero non ho idea di come spiegare ai miei amici tedeschi o ginevrini tutto questo can can armato da Mafiolo e Fini (e dalla solita pletora di pappagallini ammaestrati senza arte né parte). Come spiegare la figura di merda fatta dal neo DG della Rai, fido servitore del ducetto? Come spiegare l’immane figura di merda di ghedini: presentatosi addirittura in studio con un disegnetto di un delirio padronale che qualunque ragazzino del 1° anno dell’artistico farebbe meglio? Come spiegare a un americano, un inglese, un francese, un olandese o un tedesco che in questa italietta delle banane un famigerato malavitoso si è preso il governo e tutte le tv e che decide LUI chi e quando può andare in televisione? Come spiegare che questo omuncolo (ben conosciuto e abbondantemente schifato dal pianeta intero) decide di punire ora l’unico vero anchorman italiano, ora un impavido vignettista? Come parlare delle strida scomposte di alcuni vescovi idioti o di esponenti dell’Udc: un partito pieno zeppo di pluricondannati per reati gravissimi, che si scandalizzano per delle vignette di alta satira? Come raccontare questi avvenimenti kafkiani senza cadere noi stessi nel ridicolo? Non siamo alla frutta, amici cari, siamo già alla ricevuta fiscale! Meno male che, alla faccia dei soliti, immancabili, sondaggi personali a tambur battente di burlesquoni (dicevano che la puntata scorsa NON era piaciuta per niente al pubblico e perciò berluscane ha scatenato l’offensiva, da populista alle vongole qual è), meno male che Santoro e i suoi, ieri, hanno stracciato la concorrenza. Mi dispiace per il marito di costanzo…

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Da Travaglio

Effetto Serra

Stando a un articolo sul Giornale di Vittorio Sgarbi, di recente reincarnatosi come sindaco di Salemi, l’on. Achille Serra avrebbe prima accettato «con un lampo negli occhi» l’offerta di diventare suo vicesindaco e poi rinunciato su pressione del Pd. Che dunque «non vuole fare la lotta alla mafia», diversamente da Sgarbi che, «solo come Don Chisciotte» ha «affrontato questa potentissima espressione di criminalità». Per sottolineare meglio il suo impegno antimafia, il sindaco tiene a distinguersi da chi «coltiva la leggenda di una mafia forte dominata dal latitante Matteo Messina Denaro, il cui ruolo viene amplificato per consentire ai professionisti dell’antimafia di alimentare la loro retorica». Del resto già in passato lo Sgarbi aveva dimostrato il suo impegno antimafia beatificando Giulio Andreotti (che aveva a Salemi alcuni fra i suoi migliori amici: i cugini Salvo), dando del mafioso a Gian Carlo Caselli e additandolo su Canale5 come il mandante morale dell’omicidio di don Puglisi. Ora, assodato che Messina Denaro è una dama della carità, resta da capire perché mai Serra, appena eletto deputato nel Pd, avrebbe dovuto fare il vicesindaco di una giunta capeggiata da un ex di Fi e «guidata dall’Udc». Cioè dal partito di Totò Cuffaro, altro acerrimo nemico della mafia. Ora si attende una smentita di Serra, anche perchè Sgarbi sostiene di avere «registrato per correttezza» la sua «dichiarazione entusiastica e riconoscente» per la nomina a vicesindaco. Già, perché Sgarbi è contrario alle intercettazioni, ma registra le telefonate altrui. Per correttezza.

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