Cicchitto, il piduista servo e complice, lancia minacce mafiose ai giudici e a MONTI.

E Cicchitto disse finalmente la verità

Un paio di volte l’anno persino Fabrizio Cicchitto dice la verità. Trattandosi di un vecchio piduista non lo fa mai a sua insaputa e dunque la verità vale sempre una doppia notizia: il bel gesto e il contenuto. Stavolta il contenuto è il tritacarne. Strumento con il quale la magistratura starebbe molestando il suo capo, il plurimputato Silvio B, che sta sotto processo da una ventina d’anni, domeniche comprese, e da altrettanti sventola la sua innocenza, mai conosciuto Mills, mai avuto fondi neri, mai riuscito a depilare Ruby, neppure una volta, con il famoso laser da 60 mila euro.

“Se si rimettesse in moto il tritacarne giudiziario”, diceva l’altro giorno il nostro refuso ex socialista, sarebbe a rischio il governo e specialmente “il clima sereno necessario alle riforme”. Quale sia la relazione tra il tritacarne privato e le eventuali riforme pubbliche non si vede a occhio nudo. Ma la politica ha i suoi sofismi, i suoi avvertimenti, o se volete i suoi ricatti da bilanciare nel buio del non detto. Ma visto che stavolta Cicchitto ci fa il favore di dirlo in viva voce, evviva. Non ha bisogno neanche di spiegarcelo questo avviso ai naviganti, si chiama uso politico della giustizia.

L'unico elettore destronzo che crede ancora a ciquito e burlesquoni

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Ferrara, il servo un tanto al quintale.

Ferrara, l’elogio del Berlusca
«E’ perseguitato, è un eroe»

FERRARA

Stasera è tornato “Qui radio Londra”. «Berlusconi vada dai pm, sia umile, si scusi, ma lo scandalo sono le intercettazioni».

°°° Dunque la colpa delle guerre è dei carri armati e delle bombe, non delle teste di cazzo che le scatenano. Bella logica del cazzo! Servo di un servo di un servo mafioso e massone.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Frattini conferma a Usa impegno militare. BUFFONE e SERVO! Ma se ieri avete votato il contrario!!!

Baciamano a Gheddafi, circo equestre e accampamento di extracominitari a Roma con sfilata di zoccole e assegno da 9 miliardi di euro degli italiani. Non vogliamo disturbare Gheddafi mentre bombarda vecchi, donne, e bambini. Gheddafi è un capo illuminato. Gheddafi è un terrorista. Non bombarderemo mai Gheddafi. Bombardiamo Gheddafi. Diamo una scadenza e un termine alla nato per i bombardamenti… Cara Hillary, questo è il mio culo. AFFIDABILI, COERENTI E CREDIBILI!

bcorna

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Raiset. Masi: servo senza vergogna (né un mestiere)

Masi furioso: il Cda lo lascia solo contro Santoro

Nervi tesi al Cda della televisione di Stato con il presidente Garimberti che ha dovuto sospendere la seduta per calmare il direttore generale che non ritirerà il ricorso che chiede la sospensione del reintegro del giornalista “Difendo la libertà editoriale dell’azienda”, ha urlato Mauro Masi, fumante in viso e con la cravatta più stretta del solito. Il direttore generale della Rai, in un consiglio di amministrazione teso come sempre, ieri ha provato a scaricare le proprie responsabilità nell’ennesimo “scontro” con Annozero e Michele Santoro.  E questa volta, lo scontro, è tutto giudiziario. Il motivo della tensione, infatti, è il ricorso che il direttore generale Rai – come anticipato dal Fatto Quotidiano – ha presentato in Corte di appello. Il ricorso mira a sospendere la sentenza che confermò, nel 2009, il reintegro di Michele Santoro. In attesa dell’ultimo e definitivo parere della Cassazione, se la Corte d’appello dovesse sospendere la sentenza, che consente a Santoro di dirigere Annozero, si creerebbero le condizioni per la sospensione del programma.  Di questo s’è discusso ieri nel consiglio d’amministrazione, e dopo l’urlo di Masi, mentre i consiglieri di maggioranza si guardavano disorientati, il presidente Paolo Garimberti ha deciso di sospendere la seduta per cinque minuti. Nel Cda Rai, nessuno sapeva che tra Masi e il presidente Garimberti, c’era stato un duro scambio di lettere. Garimberti contesta a Masi di aver tenuto all’oscuro il consiglio su quest’importante iniziativa legale contro Santoro.  In particolare, Garimberti contesta a Masi d’aver citato nel ricorso l’esposto firmato dal ministro Paolo Romani e indirizzato all’Agcom. Un esposto peraltro ignorato dalla stessa Autorità di garanzia che, infatti, ancora non ha aperto un’istruttoria. La tattica ricorda il “metodo Trani”, scoperto dall’inchiesta che svelò i rapporti stretti tra l’allora commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi (poi dimessosi) e Silvio Berlusconi, con un ruolo attivo di Masi. I consiglieri d’opposizione Giorgio Van Straten e Nino Rizzo Nervo hanno sollevato il problema in Cda ed è stato proprio questo a scatenare la reazione di Masi. Oltre lo scontro Garimberti-Masi, però, l’opposizione non ha armi per costringere il dg a ritirare il ricorso, anche se lo Statuto aziendale prevede che la collocazione dei dipendenti sia materia esclusiva del Cda. E quindi il prossimo 4 aprile la Corte di appello si riunisce per discutere la singolare richiesta di Masi: annullare la sentenza che permette a Santoro di lavorare e garantisce la messa in onda di Annozero. Qualora Masi dovesse vincere, per il programma di Rai2 la fine sarebbe vicina.  Ieri i consiglieri hanno toccato un altro argomento sensibile per Masi: l’inchiesta della Procura di Roma sulle spese con la carta di credito Rai di Augusto Minzolini (almeno 68 mila euro in 14 mesi non motivati). Per il momento il fascicolo aperto, secondo il cosiddetto “modello 45”, è contro ignoti e quindi Minzolini non è indagato. Ma la Procura – che aspetta l’informativa della Guardia di Finanza – nel caso venisse individuato un illecito, potrebbe ipotizzare i reati di truffa, peculato e una violazione delle norme tributarie. Masi ripete di aver fatto il possibile sul caso Minzolini e, per la prima volta, ammette che il direttore del Tg1 potrebbe restituire la somma. Non l’ha mollato, anzi l’ha protetto criticando la confusione che crea la “governance aziendale”.

di Antonio Massari e Carlo Tecce

Dal Fatto Quotidiano del 25 marzo 2011

°°° Amici! Tralasciando lo schifo di queste azioni sporche e dittatoriali, ma non si rendono conto che Santoro mantiene quasi da solo tutta Raidue? Non solo fa il miglior programma d’informazione dell’intera televisione italiana, ma è anche il programma più visto in tutto il mondo e quello che porta pèiù soldi e qualità. Se dovesse spuntarla la cosca, credo che dovremmo tutti querelare burlesquoni, masi, le scimmiette destronze del Cda e chiunque altro si rendesse complice, per danni all’erario e all’azienda, oltre che per violazione palese della Costituzione.

masi.fesso

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Perché un’altra “salva premier”? Un premier inquisito si deve DIMETTERE!

Processo breve, sì a norma salva premier
“E’ fatta apposta per aiutare Berlusconi”

Via libera della commissione giustizia della Camera all’emendamento del relatore al ddl  Maurizio Paniz che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati. Pd, Udc e Fli abbandonano la commissione

Processo breve, sì a norma salva premier "E' fatta apposta per aiutare Berlusconi" Maurizio Paniz

ROMA – Riecco la norma salva-premier. La Commissione giustizia della Camera ha approvato, a maggioranza, la norma taglia-prescrizione per gli incensurati. Durante il voto sugli emendamenti, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, è passato l’emendamento Paniz quattro-bis che premia chi ha la fedina pulita e allunga i tempi della prescrizione per chi è recidivo. La norma non si applica ai procedimenti in cui è già stata pronunciata sentenza di primo grado. Hanno votato contro Pd, Udc, Idv e Fli. Si da Pdl, Lega e Responsabili.

Immediata la reazione dei deputati dell’Udc, di Fli e del Pd che hanno abbandonato i lavori della commissione. “Prendiamo atto – dichiara il capogruppo del Pd Donatella Ferranti – che non c’è più alcuna possibilità di costruire migliorando il testo insieme”. Analogo il commento di Lorenzo Ria (Udc) secondo il quale la maggioranza sta andando avanti da sola senza ascoltare i contributi che arrivano dall’opposizione”. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, invece, resta: “Siamo riusciti a ridurre moltissimo la portata della norma pertanto restiamo e votiamo contro”.

L’emendamento Paniz stabilisce che le misure predisposte non si applichino ai procedimenti nei quali, alla data dell’entrata in vigore della legge, è già stata pronunciata sentenza di primo grado e modifica l’art. 161 del codice penale prevedendo che “salvo che si proceda per i reati di cui all’articolo 51, comma 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale (reati più gravi come quelli di mafia o il sequestro di persona a scopo di estorsione, ndr), in nessun caso l’interruzione della prescrizione può comportare l’aumento di più di un sesto del tempo necessario a prescrivere, di un quarto nel caso di cui all’art. 99 primo comma (che riguarda la recidiva), della metà nei casi di cui all’articolo 99 secondo comma, dei due terzi nei casi di cui all’articolo 99 quarto comma e del doppio dei casi di cui all’articolo 102, 103 e 105”.

Duro il capogruppo del Pd in commissione, Donatella Ferranti: “Sono spudorati sembra stiano approfittando della guerra per accelerare tutte le norme che riguardano Berlusconi. La prescrizione breve se sarà approvata in questa forma darà un duro colpo alla lotta alla corruzione”. “Il testo – afferma Pierluigi Mantini dell’Udc – è stato molto modificato e molto migliorato ma contiene il trucco modesto di un favore ad personam sulla prescrizione agli incensurati”. Ma Paniz non ci sta: “In nessun modo si arriverebbe alla fine del processo Mills a fine febbraio dell’anno prossimo. State svilendo il mio lavoro”.

°°° Ogni tanto spunta un nuovo servo senza onore, questa è la volta dell’oscuro paniz, amici. Vomitiamogli addosso se lo incontriamo.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Le comparse col fiocco azzurro. Il fiocco simboleggia una nascita, ma a questi gli sono morti i due neuroni.

Veramente patetica la comparsata fatta ieri dai lobotomizzati della de filippi nell’aula del tribunale di Milano. Patetica e volgare. Assolutamente al di fuori di qualunque educazione civica e civile. In una democrazia normale si sarebbero fatti un mese di galera per oltraggio alla corte. Invece hanno osannato il perfido servo ghedini, che si è anche permesso di delirare che il suo cliente, il delinquente silvio berlusconi, non può fare il presidente del consiglio con tutti questi processi… Infatti: nei paesi normali sarebbe in galera da un pezzo. Ma se lui fosse stato un pizzico serio si sarebbe dimesso al primissimo avviso a comparire, come fanno tutti i politici veri IN TUTTO IL MONDO, non ce l’avrebbe menata con le sue puttanate e con le sue leggi ad personam per 18 anni. Ma lui non è mai stato una persona seria e tantomeno un uomo innocente. Il mondo sa bene tutto questo. Tutto il mondo, tranne i figuranti da strapazzo dei programmi spazzatura di merdaset.

emigrante

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter