Totti: “Rispetto l’omofobia” Bravo! Ma la lingua italiana no, vero?

Totti, poveraccio, è come i carabinieri: su mille barzellette che li riguardano, tre sono inventate, ma tutte le altre sono VERE!

Non tollero questi che diventano miliardari da ragazzini e non si prendono la briga di assumere un insegnante privato per farsi un minimo di cultura. Così come disprezzo le mezze seghe che si rubano i soldi miei e dei miei colleghi bravi, nel cosiddetto “mondo dello spettacolo”, che NON SOLO non hanno nessun talento e nessuna tecnica, ma sono impaccati di milioni che non gli competono, sbagliano i verbi e non hanno mai studiato almeno l’inglese. Avete presente le interviste ridicole che fanno alle star degli altri Paesi quando sono loro strapagatissimi ospiti?

DUE SCIENZIATI

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Totti a lavorare in miniera

Ieri ho visto un pezzo di partita qui sul pc. Volevo vedere Totti e Balotelli. E li ho visti. Ho visto il negretto dimostrare una personalità che solo i campioni hanno fin da giovanissimi, e ho visto quel coatto di Totti sferrare un calcione a tradimento al ragazzo dell’Inter. Se l’Italia fosse un Paese civile e non una cloaca- feudo della malavita volgare di silvio berlusconi, questo coatto romano e romanista oggi stesso verrebbe espulso dalla vita sociale e sportiva, privato del cartellino e di tutti i diritti civili: dato che è l’esatto contrario della persona civile e pure dell’uomo di sport.

Pensate che bell’esempio ha dato ieri sera ai milioni di ragazzini che si avvicinano al calcio sognando di emulare un pezzo di merda del genere!

Penso anche che   i suoi sponsor dovrebbero annullargli immediatamente qualunque contratto e chiederli indietro i milioni avuti per fare pubblicità e magari chiedergli forti  somme per danni causati all’immagine dell’azienda.

disper

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La legge è uguale per Totti?

Salvatore Scognamiglio aveva portato via una confezione di biscotti da 1,29 euro
Era recidivo e per effetto della legge Cirielli non ha potuto beneficiare delle attenuanti

Napoli, ruba un pacco di wafer

condannato a tre anni di carcere

NAPOLI – Aveva rubato un pacco di wafer da 1,29 euro in un discount ed è stato condannato a tre anni di reclusione. Salvatore Scognamiglio, 40 anni, non ha potuto beneficiare dell’attenuante del danno lieve per gli effetti della legge Cirielli che ha introdotto un giro di vite per i recidivi.

La sentenza è stata emessa oggi dal giudice monocratico di Marano, sezione distaccata del Tribunale di Napoli, al termine di un breve dibattimento che era stato chiesto dal pm nelle forme del giudizio immediato. Assistito da un difensore di ufficio, l’imputato – che per questa accusa si trova agli arresti domiciliari – non ha chiesto l’adozione di riti alternativi come patteggiamento o rito abbreviato che avrebbero determinato una pena più lieve.

Scognamiglio è stato riconosciuto responsabile di rapina impropria. Nei giorni scorsi all’interno di un discount di Melito, in provincia di Napoli, fu bloccato da due addetti alla sicurezza che lo avevano notato mentre si impossessava di un pacco di biscotti. Invitato a consegnare la refurtiva – come emerso oggi al processo – tentò di divincolarsi, ma fu presto immobilizzato e consegnato ai carabinieri. “Mi vergogno, avevo fame…”, si è giustificato Scognamiglio, che è tossicodipendente e che in passato ha già riportato condanne per piccoli furti.

Il giudice, in base alle norme sulla recidiva della Cirielli, che non consente in questi casi di concedere le attenuanti (generiche e danno lieve) prevalenti, gli ha inflitto tre anni di reclusione, il minimo consentito dalla legge.

°°° Bene! Un altro pericolosissimo criminale è stato assicurato alla  inflessibile giustizia italiana. Un altro duro colpo è stato inferto alla potente lobby dei mangiatori di wafer a scrocco. E’ un’indecenza che in un paese occidentale esistano ancora dei gangster così, che appannano  il grande lavoro e l’immagine immacolata del nostro premier e della sua fenomenale squadra di governo. Io gli avrei dato sei ergastoli e il 41 bis a questo Scognamiglio!

ALTRI DELINQUENTI ALL’OPERA

pronto intervento

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Dal corriere della serVa

l direttore di Chi
Signorini, il Cavaliere e Noemi
«Il Capo mi ha regalato uno scoop»
«Lui è unico, dopo un vertice ad Arcore va a Sharm e in discoteca. Berlusconi sta con il Paese reale»

b-gnomo4

Bum! La macchina (mediatica) del capo ha un buco nella gomma. E chi ci mette il chewing-gum? Il portavoce del premier? L’addetto stampa della presidenza del Consiglio? No. Ci pensa un laureato in filologia medioevale con tesi su Lorenzo Valla, diplomato al Conservatorio, autore di libri colti come quello dedicato alla Callas e il recentissimo Chanel (Mondadori). Un signore che sulla scrivania ha un volumone: «La pittura pompeiana» e alle spalle la copertina di Chi: «Silvio e Veronica, la favola spezzata».

Alfonso Signorini è un giovanotto di 45 anni conosciuto come «il re del gossip». Direttore, appunto, di Chi, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, primadonna sparpagliata su tutte le tv a «disquisire» con intelligente e provocatoria malizia. Nega, fingendo, di avere alcun ruolo nella definizione attuale dell’immagine berlusconiana, stretta tra dimensione pubblica e divagazioni private. «Mi piace raccontare le storie private degli uomini pubblici, piacciono a me e piacciono al pubblico. Dar loro voce non significa raccontare bugie. Per fortuna (per altri è una sfortuna) abbiamo un presidente del Consiglio anomalo. Che ama stare in mezzo alla gente. Che dopo una riunione ad Arcore va a Sharm e fa pure un salto in discoteca, in mezzo agli italiani». Demagogia politica? «Ma no. Voglia di stare con il Paese reale, non quello delle istituzioni lontane dalla gente». L’involontario uomo-immagine di Berlusconi non si lascia nemmeno sfuggire Pericle e Aspasia per una coraggiosa similitudine: lui Pericle-Silvio è il più affascinante, il più potente, padrone di (quasi) tutta Atene. Le donne gli cadono ai piedi, gli uomini lo amano per la sua indubbia capacità di leader.

Ma quando vede Aspasia-Veronica abbandona la moglie per andare a vivere con lei e alla fine la sposa. Pazienza se poi le cose cambiano. È comunque una bella favola. Miriam-Cenerentola entra da principessa nella reggia di Macherio e Silvio l’accoglie vestito da principe azzurro. E le favole sono una fissa di Signorini: ai suoi lettori suggerisce che quella tra Silvio e Veronica è una «favola» spezzata, che se cerchi un posto da «favola» devi sfogliare la sua rivista (ci sono anche le «favole» della Seredova quella di Buffon e della Ilary quella di Totti), che se vuoi leggere una vita da «favola» devi comprare il suo libro su Chanel. Ammette che la sua è una captatio benevolentiae. Ah ho capito… «No, non ha capito, non nei confronti del Capo, nei confronti dei Lettori. Poi al capo sono riconoscente: mi ha dato la possibilità di fare uno scoop, un gran colpo giornalistico con le foto in esclusiva e il racconto della famosa festa a Casoria»: papà e papi, mami e fratelli, cugini e amici, camerieri e cuochi. «Foto e storia, tutto vero». La verità di Berlusconi… «Che in questo caso coincide con quella oggettiva». Magari qualche foto un po’ taroccata ci può anche scappare… «Scommettiamo? Le metto a disposizione gli originali, vada da un perito e torni con la sentenza. Poi vediamo chi ha vinto». Sono due menti geniali: Berlusconi e Signorini: per combattere i pettegolezzi sul premier scende in campo il re del gossip: «Fermo! Gossip e pettegolezzo sono due cose diverse: il pettegolezzo distrugge, il gossip costruisce».

E Signorini segue la sua «forma mentis»: «Vedo le foto di Noemi e ho un corto circuito: è come una madonna luminosa, una vergine delle rocce, un sublime erotico proustiano mischiato a un realistico choc pasoliniano». Ciò detto, sempre negando che lei sia l’uomo-immagine di Berlusconi, che consiglio gli darebbe in questo momento? Non sarebbe meglio lanciare lo slogan «Dimenticare Noemi» anziché continuare, come state facendo, il tormentone? Non era preoccupato, il Capo, per una possibile discesa del suo indice di popolarità? «Intanto l’indice è fermo lassù, al 74,8 per cento. E il mio consiglio è di non cambiare: continui ad andare in mezzo alla gente e nelle famiglie. Soltanto così si ha il senso del Paese reale. Sapete che cosa interessa adesso alla gente? Sapere se Berlusconi e Veronica si separeranno davvero o no. Interessa il feuilleton a prescindere dalle implicazioni morali dei personaggi e degli interpreti. Per fortuna siamo italiani e c’è sempre un Vesuvio a fare da sfondo alle nostre favole». E adesso speriamo: ricordate il costume da berbero sotto il quale si nascose Berlusconi per fare la sorpresona a Veronica (colpo di scena e regalo di compleanno) in un momento che sembrava un po’ difficile? Quelle foto noi comuni mortali non le abbiamo mai viste. Signorini sì. Magari lo convince a sdoganare anche quelle. Tanto sono divertenti e innocue. E noi siamo italiani. Ci interesseranno sicuramente.

°°° Scusate, amici, avevo scritto per mezz’ora un bel commento a queste stronzate, ma ho inavvertitamente cancellato tutto… Non ho voglia di sputtanare ancora questa checca furibonda e inutile. Fa ridere anche così. Dico solamente che se questo pessimo reality dove vivono questi vermi per loro è “IL PAESE REALE” la merda dove si dibatte il 90% della popolazione, per colpa di silvio berlusconi e della sua cosca… che tipo di paese è?

Francesco Cevasco

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Mammo

Totti ha una figlia neonata e si rivolge spesso alla moglie per avere consigli su come trattare la piccola. Un giorno, Hilary sta facendo la doccia quando Francesco entra in sala da bagno e le chiede: “Cosa posso dare da mangiare alla bambina?” Lei decide di iniziare a farlo essere indipendente: “C’e’ ogni genere di cibo per bambini. Prova a fare come se io non fossi a casa, dai…”.
Pochi minuti dopo, squilla il cellulare di Hilary. Lei risponde e sente il marito che le fa: “Tesoro, che posso dare da mangiare alla bambina?”

totti

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