B. fotografato con le troie NO. E denuncia il mio amico Zappadu. Lui però pubblica qualunque porcata.

Questo è il solito stile del mafioso B.: lui può fare qualunque porcheria e tutti devono subire in silenzio, ma se tocchi il suo culo ti scatena contro l’Inferno. Spero che lo denuncino e gli portino via un bel po’ dei soldi che ci ha rubato.

Foto di Kate in bikini e incinta su “Chi”.
Londra minaccia azioni contro Mondadori

La principessa sarebbe stata immortalata durante una recente vacanza nell’isola caraibica di Mustique. Voci di pubblicazione sul settimanale di casa Berlusconi. St. James Palace parla di violazione della privacy. La casa reale “molto contrariata”.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/02/12/news/kate_bikini_chi_mustique-52501595/?ref=HRESS-16

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Quando le escort sono meno troie delle politicanti berlusconiane e MOLTO PIU’ ONESTE E RESPONSABILI.


Le escort vogliono pagare le tasse. L’appello
di Marina: “Fateci aiutare il nostro Paese”

La proposta arriva direttamente da una prostituta che ha lanciato la proposta dalle colonne del Gazzettino. Secondo Marina“in Italia, la legalizzazione della prostituzione porterebbe tanti miliardi di euro nelle casse dello Stato”

“Credo che il Governo Monti debba includere nella sua Manovra sul lavoro anche la possibilità di legalizzare la Prostituzione, che significa altresì far emergere il ‘lavoro sommerso’ di circa 300.000 individui fra donne/trans/uomini che oltretutto risultano per lo Stato disoccupati. Legiferiamo sulla Prostituzione, fateci pagare le tasse, fateci aiutare il nostro Paese”. Chi scrive è Marina: si definisce “orgogliosamente una ‘puttana’” e ha inviato al Gazzettino.it una lettera. Con una richiesta: visto il momento di crisi economica in cui la manovra mette le mani nelle tasche dei lavoratori italiani, anche lei vuole contribuire pagando i

santanchè

contributi. E per farlo bisogna legalizzare il mestiere più antico del mondo.

“Appartengo a una categoria di persone che tanto vorrebbe pagare le tasse, ma che in questo paese non gli viene permesso”, scrive Marina. E spiega che “in Italia, la legalizzazione della prostituzione non solo porterebbe tanti milioni, se non miliardi di euro, nelle casse dello Stato – scrive Marina -, ma risolverebbe indirettamente anche il problema dello sfruttamento della prostituzione e della tratta di esseri umani dei quali sono vittime numerose ragazze non solo dell’Est Europa, ma anche del Centro Africa e sempre più anche cinesi”. Oltre a dare un giro di vite allo sfruttamento delle straniere, la prostituta ricorda che “negli ultimi 20 anni circa davanti a un problema si è preferito chiudere gli occhi facendo finta che non ci fosse, piuttosto che adottare delle valide strategie per risolverlo”.

Marina, però, non è l’unica ‘lavoratrice del sesso’ disposta a rimpinguare le casse dello Stato. Ambra, ad esempio, ha 40 anni e una doppia vita. Di giorno impiegata e di notte, per necessità, escort. “Sono d’accordo, sarebbe ora di legalizzare e pagare i contributi, specie per chi lo fa a tempo pieno – puntualizza – . Anche per noi è un momento difficile: se prima riuscivi a fare 1000 euro a settimana adesso devi accontentarti di 200. Ma visto che in Italia ci sono migliaia di prostitute, sarebbe giusto tassarle. E in questo momento darebbero un aiuto importante”. Anche Gaby, 35 anni, vorrebbe che “il lavoro di escort venisse regolarizzato” e sta già pensando da sé a come inquadrare la sua posizione fiscale. “In questi giorni ho iniziato a cercare su Internet per capire come fare – racconta -. Vorrei pagare le tasse, e anche allo Stato converrebbe metterci nelle condizioni di farlo”. Infatti anche altre “colleghe” condividono la stessa opinione. Ad esempio Elena, 28 anni, convinta che “per non avere problemi sarebbe meglio che il ‘mestiere’ fosse riconosciuto per legge”. Ma per ora “niente normativa e niente tasse”. Non tutte però sono d’accordo: tra queste Chiara, escort di 31 anni “solo per soldi e piacere”, che spiega di non avere nessun interesse a essere inquadrata come ‘normale’ lavoratrice. “Dallo Stato non mi aspetto nulla. E visto che sono giovane non riceverò neanche la pensione”. Che, quindi, costruisce con i soldi negati al fisco.

In altri paesi europei, però, la “professione” è già stata regolamentata e le prostitute versano regolarmente i contributi. Proprio come gli altri cittadini. In Germania ad esempio, le lavoratrici del sesso sono soggetti contribuenti per il fisco dal 2002, quando una legge firmata da Gerhard Schroeder le ha inserite nel registro delle attività lavorative e ha riconosciuto loro gli stessi doveri fiscali dei concittadini. Una norma che consente a chi esercita di farlo con le tutele necessarie a livello sanitario e previdenziale. Anche in Olanda, Svizzera, Austria, Grecia,Ungheria e Lettonia la prostituzione è legalizzata e impone il regolare versamento di contributi oltre che di controlli sanitari per la prevenzione di malattie veneree e la regolare registrazione anagrafica di chi esercita. E’ considerato reato lo sfruttamento ma le prostitute versano i contributi sui proventi delle loro attività ed esercitano in case d’appuntamento, quartieri a luci rosse e bordelli riconosciuti dallo Stato. E rimpinguano le casse dei loro paesi.

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Il governo delle TRE I?! Semmai delle TRE T: Tasse, troie, tribunali

«Alluvionati e terremotati si paghino gli aiuti da soli»

di Bianca Di Giovanni | tutti gli articoli dell’autore

BERLUSCONI FRATTINI TREMONTI TRISTE CAMERA

Altro che assalto alla diligenza: il Milleproroghe come uscito dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato contiene una valanga di favori, privilegi, disposizioni oscure, tutte a carico dei cittadini onesti. «È il decreto delle mille tasse»,commentailPd Giovanni Legnini.: prelievi sul cinema, per le calamità , aumenti di accise e di addizionali. Il testo è stato varato ieri dalle commissioni e lunedì sbarcherà in Aula. Dove già si preannuncia il maxiemendamento: sarà il governo a riscrivere tutto.

LA LEGA
Ad agitare la bandiera della vittoria ècomeal solito la Lega, che perentoriamente difende una settantina di allevatori disonesti, concedendo una pioggia di denaro per il rinvio delle quote latte. Siamo al secondo rinvio di sei mesi, e – caso strano – si passa dagli originari 5 milioni stanziati addirittura a30milioni: sei volte di più. Senza alcuna ragione apparente. A nulla è servita l’insistenza del senatore Pd Enrico Morando, che ha chiesto una relazione tecnica e soprattutto la lista dei tagli da cui si prelevano quei soldi. Lista arrivata in Senato dopo qualche minuto: si taglia per il3%la tabellaCdella Finanziaria con le leggi di spesa dei ministeri. Tanto per capire, si taglia al welfare, alle pari opportunità, al ministero dell’Economia, allo sviluppo, per pagare chi ha infranto le regole. Uno schiaffo ai cittadini, ma anche all’antagonista ministro Giancarlo Galan (Pdl), che glissa sull’argomento. Ancora peggio si è fatto sulle calamità naturali e le emergenze. Un emendamento Pdl – approvato – dispone che in caso di calamità sarà la Regione interessata a dover aumentare tributi, aliquote o addizionali per provvedere all’emergenza.

Se tutto ciò non dovesse bastare, si potrà decretare l’aumento dell’accise sulla benzina fino a un massimo di5 centesimi al litro. Solo in seconda battuta si potrà accedere al fondo speciale della Protezione Civile, che poi dovrà essere «corrispondentemente e obbligatoriamente rientegrato con lemaggiori entrate derivanti dall’aumento dell’accise sul gasolio» sempre in misura di massimo cinque centesimi per litro. A questo punto ci si chiede: a che serve il fondo della Protezione civile? Forse a costruire piscine per i campionati di nuoto? Stessa cosa vale per l’emergenza rifiuti. Cittadini soffocati dalla spazzatura e tartassati dal fisco regionale. Sarebbe questo il federalismo sbandierato dal centrodestra: ognuno fa per sé. Nessuna solidarietà. «È un federalismo avvelenato », commenta il senatore Pd Francesco Ferrante. Passano gli stanziamenti per alcune Regioni alluvionate (Liguria, Veneto, Campania e Messina). Grazie al pressing delle opposizione, passa la sospensione dei tributi per gli aquilani. Nelle ultime ore di votazione rispunta anche il «condono mascherato » per la Campania: non si abbatteranno le abitazioni abusive. Insorgono gli ecologisti, ma il parlamentare Nicola Cosentino definisce l’operazione «un sostegno alle famiglie». Movimenti anche sulla Consob, dove scompare il trasferimento a Milano, ma resta una generica riorganizzazione e l’ipotesi di un trasferimento da altra amministrazione con trattamento economico adeguato all’Authority.Normaad hoc per qualcuno? (I malevoli parlano di Gaetano Caputi dal Tesoro). Altri «favori» ai traghetti inquinanti sui laghi lombardi, che restano inquinanti. E poi tre posti in più nella giunta di Roma. Ora la palla passa a Tremonti.

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10 milioni l’anno per le troie del bunga bunga. E IO PAGOOOO!

Il conto del bunga-bunga
800mila euro al mese

di Claudia Fusani

ragazze berlusconi olgettina 304

Una cifra tra i 500 e gli 800 mila euro al mese. In capo a un anno fanno circa dieci milioni. È la media dei prelievi del fedelissimo ragionier Spinelli dai conti correnti che gestiva per conto di Berlusconi presso le due agenzie di Segrate del Monte dei Paschi di Siena.

Tutti soldi in contanti e banconote con tagli da 100, 200 e 500 euro. Le banconote che sventolava Ruby ancora diciassettenne per pagare cene e colazioni. E quelle ritrovate nelle case delle “papi girl” ordinate in buste da duemila fino a cinque mila euro.


11 febbraio 2011
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