L’uomo in casa diventa assassino: una donna uccisa ogni due giorni. DA RIFLETTERE.

Quarantasei donne uccise dall’inizio dell’anno. Vittime dell’uomo che avevano accanto. Una strage silenziosa. La legge non basta: serve una nuova cultura

di ADRIANO SOFRI 

L'uomo in casa diventa assassino  una donna uccisa ogni due giorni

PRENDIAMO una frase così: Gli uomini uccidono le donne. È una generalizzazione spaventosa: la stragrande maggioranza degli uomini non uccidono le donne. Eppure a una frase così succede di reagire con assai minor indignazione e minor sorpresa di quanto la statistica consentirebbe. Non dico delle donne, che sanno bene che cosa vuol dire la frase.

Ma gli uomini, anche se la statistica dice che in Italia, non so, uno su 400 mila ammazza una donna in un anno, ammetteranno di sentire confusamente come mai uomini ammazzano donne.
L’uomo è cacciatore, si dice: il cacciatore gode di scovare la preda, inseguirla, braccarla, catturarla – e farla finita. Al centro del millenario addestramento dell’uomo maschio sta il desiderio, e la certezza del diritto naturale, di possedere la donna. E’ una metà della cosa: prendi la donna, la chiudi a chiave, la usi, la fai figliare e lustrare stivali, la bastoni ogni tanto, perché non si distragga dall’obbedienza, come fai con gli altri animali addomesticati. L’altra metà della cosa sta nella sensazione che la “tua” donna ti sfugga, anche quando l’hai riempita di botte e di moine, che il diritto di possederla è eluso da un’impossibilità. Non c’è carceriere che

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Caccia a un assassino berlusconiano a Cremona: ha ucciso un anziano per bullismo (e cocaina?)

Cremona, pensionato ucciso da un Suv
dopo una lite sul parcheggio per disabili

Guido Gremmi, 76 anni, è stato investito in pieno centro da un’auto di grossa cilindrata: chiedeva che fosse liberato il posto auto riservato alla compagna portatrice di handicap. In città è caccia all’assassino

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Italia di Berlusconi. Un regime assassino e menefreghista che permette qualunque porcata

Operaio cade da un tetto a Marcianise
Assunto sei ore dopo la morte

13:54 CRONACHE Un uomo stava lavorando senza contratto sulla sommità di un capannone industriale, che ha ceduto. Dopo l’incidente l’azienda ha spedito i documenti per regolarizzarlo.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2010/27-ottobre-2010/incidente-lavoro-marcianisel-operaio-assunto-sei-ore-la-morte–1804037601322.shtml

°°° Mi sembra ovvio che quando al potere c’è una cosca malavitosa, come questa di silvio berlusconi, impegnatissima a depredare il Paese di risorse e di diritti, qualunque farabutto si senta in dovere di arricchirsi per la sua parte, infischiandosene del prossimo. Dove sono gli ispettori del lavoro? Aboliti. Dove sono le risorse per la magistratura e le pene per gli imprenditori disonesti? Abolite. Dove sono le ottime leggi di Prodi e Bersani per la tutela dei lavoratori e la responsabilizzazione delle aziende? Abolite. Meno male che Silvio c’è! Alleluja su un’altra bara. la bara di uno dei tanti poveri eroi di questo sfortunatissimo paese, altro che i soldati di occupazione in Iraq e in Afghanistan!

b.bordello

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IO CI CREDO

“Macché overdose
Hendrix fu ucciso”

L’ex fonico: “Me lo disse l’assassino, il suo manager”
FRANCESCA PACI
CORRISPONDENTE DA LONDRA
I fan più irriducibili non si arrendono al finale aperto firmato dal medico legale e continuano ad arrovellarsi sulle ultime ore del grande Jimi Hendrix nella camera spoglia del Samarkand hotel, nel cuore della vulcanica Londra del 1970. Che gli eroi si spengano giovani e spesso in circostanze poco chiare è l’assioma di chi si nutre di leggende. Figurarsi nel caso del rocker rivoluzionario considerato dalla rivista Rolling Stone Magazine il maggior chitarrista della storia della musica. Il libro di un ex tecnico di Hendrix, James «Tappy» Wright, riapre ora il caso svelando un retroscena inedito e destinato a scatenare i patiti della dietrologia. Secondo Wright, che a giugno lancerà in Gran Bretagna Rock Roadie, memorie di un fonico all’ombra dei concerti di Tina Turner e Elvis Presley, l’icona di Woodstock non morì d’overdose, come spesso vagheggiato, ma fu ucciso dal suo manager disposto a tutto pur d’incassarne la polizza sulla vita. A rivelargli il delitto, spiega l’autore nella prefazione, fu lo stesso assassino, Michael Jeffrey, dopo una pesantissima sbronza carica di fantasmi e rimorsi.

«Non riuscivo a sostenere quella conversazione, a guardare l’uomo che conoscevo da così tanto tempo, la sua faccia pallida e la fila dei bicchieri vuoti davanti a lui», scrive «Tappy» Wright. L’episodio risale al ‘71, un anno dopo la scomparsa di Hendrix. La sera del 18 settembre 1970 i medici archiviano il decesso come «intossicazione da barbiturici e annegamento nel vomito» lasciando aperta l’ipotesi sulle cause. Se avessero anche solo menzionata l’eventualità di un suicidio l’assicurazione avrebbe dato battaglia. Invece, forte del mistero, Jeffrey si presenta alla cassa e riscuote, senza colpo ferire, 2 milioni di dollari, l’equivalente di 1,2 milioni di sterline attuali (1,3 milioni di euro).

Un gol a porta vuota. Salvo portarsi dentro il segreto machbetiano fino a un quantitativo di alcol sufficiente a giustificare la confessione: «Dovevo farlo Tappy, capisci non è vero? Dovevo farlo. Sai dannatamente bene ciò di cui parlo. Dovevo farlo, Jimi mi sarebbe stato più redditizio da vivo che da morto. Quel figlio di puttana voleva mollarmi. Se lo avessi perso avrei perso tutto».

La versione ufficiale della storia è rimasta finora sigillata tra le pareti omertose del Samarkand hotel, dove Hendrix viveva all’epoca con Monika Dannemann, una giovane donna conosciuta pochi giorni prima. Una sequenza da mattinale della questura: gli infermieri dell’ambulanza che trovano il corpo del chitarrista riverso sul letto al centro della stanza deserta, il gas acceso, la porta spalancata, nessuna traccia di chi ha chiamato il 999. Lo sfogo di Jeffrey con l’ignaro Wright svelerebbe, se provato, l’anello mancante: «Ero a Londra la notte della sua morte, Tappy. Con alcuni vecchi amici andammo a gironzolare intorno alla camera di Monika. Presi una manciata di pillole, le ficcai in bocca a Jimi e gli versai in gola diverse bottiglie di vino». Hendrix muore alcune ore dopo all’ospedale lasciando al mondo della musica la meteora dei suoi 27 anni e un’ultima chicca, l’album non ancora completato First Rays Of The New Rising Sun.

L’epilogo della storia o l’ennesima puntata d’una leggenda eterna quanto la Jimi Hendrix Experience? Nel ‘92 John Bannister, il chirurgo che aveva seguito Hendrix al pronto soccorso, scrisse in un articolo d’essere convinto che il chitarrista fosse «annegato» nel vino nonostante la scarsa percentuale di alcol trovata nel sangue: «Ricordo nitidamente la quantità di vino che c’era nel suo stomaco e nei polmoni. Pensai che avesse preso sedativi e bevuto moltissimo prima di andare a dormire. Sospetto che si sia strozzato con l’alcol, a casa o lungo la strada per l’ospedale». Inutile sperare che Jeffrey aggiunga nuovi dettagli o smentisca quelli rivelati da «Tappy»: è morto un incidente aereo nel ‘72, neppure il tempo di spendere interamente l’eredità del mito.

jimi

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Notizie dal regime

1) 25 aprile: Berlusconi, “Repubblichini diversi da partigiani, ma pieta’ anche per loro”


°°° Molto, MOLTO, diversi, ciccio. Ma tu non puoi capire. La pietà non la proviamo per loro, ma per chi si fa ancora abbindolare dai loro eredi stolidi e fanatici… a cominciare da te e dalla tua cosca.

2) Il ministro Maroni e i clandestini:
mille in uscita, è un indulto. Il ministro: “Buonisti anche tra di noi.”


°°° Buonisti?! Ma brutto assassino di merda! Hai ucciso una ragazzina su quella nave e stavi per fare un massacro tra i sopravvissuti. Nasconditi sotto una bella montagna di sterco, bastardo!

3) Roma, 15enne accoltellato allo stomaco durante una rapina: grave

09:10 CRONACHE
* Tre giovani rapinati da 3 sconosciuti incappucciati nel quartiere Ostiense. Il ragazzo colpito dopo aver tentato di riprendere portafogli e telefonino rubati ad un suo amico
*Minorenne ucciso, in due in manette
«Accoltellato e sepolto in giardino»
*Napoli, ucciso in un agguato davanti a casa un ragazzo di 17 anni

°°° Ma che sta succedendo? Perché ucciderli a 17 anni, quando la famiglia ha già fatto tutto il lavoro per crescerli? Non sarebbe meglio rispolverare Erode e massacrarli già nella culla? Questo è il “Paese che amo” si berluschina memoria?

4occhi

disper1

vaffa_berlusca

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