Dall’archivio di Travaglio

E se c’ero dormivo

“Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge che sarà certamente ritirato”

(Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà, Repubblica.it, 26 aprile 2009).

“Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge nasce dall’esigenza di attribuire a coloro che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale un riconoscimento analogo a quello attribuito ai combattenti della guerra 1914-1918 dalla legge 18 marzo 1968, n. 263. L’istituzione dell'”Ordine del Tricolore” deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro Paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schierament o convinti della “bontà” della loro lotta per la rinascita della Patria. Non s’intende proponendo l’istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull’altare della memoria comune, ma riconoscere, con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d’Italia; nello smarrimento generale, anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e “imperiale” del ventennio, ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e languente; altri, maturati dalla tragedia in atto o culturalmente consapevoli dello scontro in atto a livello planetario, si schierarono con la parte avversa, “liberatrice”, pensando di contribuire a una rinascita democratica, non lontana, della loro Patria… Attribuiamo al progetto di legge in esame un forte valore simbolico e sociale, che valga a superare tutti gli steccati ideologici che hanno reso difficile per troppi anni la possibilità di riconoscere socialmente i meriti e il sacrificio di coloro che hanno combattuto consapevolmente per il Tricolore; ad essi, dopo oltre sessanta anni dalla fine della guerra e nel sessantesimo anniversario della nostra Costituzione, il Parlamento italiano, per motivi di equità e di giustizia, deve tributare un riconoscimento analogo a quello concesso ai cavalieri di Vittorio Veneto. Questo sarà costituito da un’alta attribuzione onorifica, cioè l’appartenenza all’Ordine del Tricolore e anche da un miglioramento economico, doveroso per chi ha dato tanto per la propria Patria. In questo tempo di ristrettezze economiche ci appare indizio di grande civiltà pensare a chi ha combattuto e da anni attende una revisione migliorativa dei trattamenti pensionistici di guerra…” (XVI Legislatura. Camera dei deputati. Proposta di legge N. 1360 d’iniziativa dei deputati BARANI, ANGELI, BARBA, BARBIERI, BOCCIARDO, CALDORO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATONE, CESARO, CICCIOLI, CRISTALDI, DE ANGELIS, DE CORATO, DE LUCA, DE NICHILO RIZZOLI, DI BIAGIO, DI VIRGILIO, DIMA, DIVELLA, GREGORIO FONTANA, FUCCI, GAROFALO, GIRLANDA, HOLZMANN, LABOCCETTA, LO MONTE, GIULIO MARINI, MAZZONI, RICARDO ANTONIO MERLO, MIGLIORI, PETRENGA, ROSSO, SARDELLI, SBAI, TORRISI, VALENTINI, VENTUCCI, VESSA, ZACCHERA. Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra. Presentata il 23 giugno 2008. Stato iter: In corso di esame in Commissione).

(27 aprile 2009)

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Travaglio (archivio vivente)

Commissione Grandi Fiaschi

“Terremoti Abruzzo: domani riunione esperti commissione Grandi rischi. Su richiesta del capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso,
con l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane è stata convocata domani, 31 marzo, all’Aquila, alle ore 18,30 presso la sede della regione Abruzzo, una riunione degli esperti della commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi rischi. All’incontro, finalizzato all’analisi della frequente attività sismica registrata nella provincia dell’Aquila dall’inizio del 2009, parteciperanno, tra gli altri, il
prof. Franco Barberi, presidente vicario della commissione, il prof. Enzo Boschi, presidente dell’INGV, il prof. Gian Michele Calvi, il prof. Claudio Eva e il vice capo dipartimento, prof. Bernardo De Bernardinis. È utile precisare che non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’è nessun allarme in corso da parte del dipartimento della Protezione civile, ma una continua attività di monitoraggio e di attenzione. Secondo l’Ingv, ente preposto alla sorveglianza della sismicità del territorio nazionale, le scosse avvertite dalla popolazione in data odierna fanno parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano che, negli ultimi mesi, ha registrato quasi 200 eventi, la maggior parte dei quali non avvertiti dalla popolazione” (comunicato dell’ufficio stampa del capo dipartimento Protezione civile, 30 marzo 2009).

“Continua lo sciame sismico nell’aquilano. Da ieri sono state tre le scosse avvertite dalla popolazione: alle 8,04, alle 13,14 e alle 3,44 di questa notte, con magnitudo non superiore a 2.8. Le località prossime all’epicentro sono sempre i Comuni di L’Aquila, Collimento e Villagrande. Nel pomeriggio di ieri si è riunita a L’Aquila, nella sede della regione Abruzzo, la commissione nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi. Scopo dell’incontro è stato fornire ai cittadini tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane in Abruzzo: attività che viene costantemente monitorata, pur non essendoci nessun allarme in corso. Hanno partecipato alla riunione il prof. Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, il prof. Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -INGV-, il prof. Gian Michele Calvi, il prof. Claudio Eva. Per il dipartimento della Protezione civile, presenti il prof. Bernardo De Bernardinis, vice capo dipartimento e il prof. Mauro Dolce, direttore dell’Ufficio rischio sismico” (comunicato del 1 aprile 2009).

“Allerta meteo del dipartimento della Protezione civile al nord; riunione tecnica della commissione Grandi rischi, ieri, a L’Aquila… Andiamo ora in Abruzzo, precisamente a L’Aquila dove ieri si è tenuta una riunione tecnica della commissione Grandi Rischi cui hanno partecipato, tra gli altri, il vicecapo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De
Bernardinis, il prof. Barberi ed Enzo Boschi, membri della Commissione, oltre all’assessore alla Protezione civile regionale, Daniela Stati e al sindaco dell’
Aquila, per fare il punto sulla sequenza sismica registrata nella zona negli ultimi mesi e fornire alla cittadinanza tutte le informazioni utili a scansare allarmismi divulgati con troppa approssimazione. De Bernardinis ha ricordato, infatti, che bisogna saper convivere con le caratteristiche dei territori e mantenere uno stato di attenzione sì, ma senza avere uno stato di ansia. La comunità scientifica, inoltre, ha confermato che non c’è pericolo perché il continuo scarico di energia, riduce la possibilità che si verifichino eventi particolarmente intensi. Nella notte è proseguito lo sciame sismico con unalieve scossa, di carattere strumentale, lievemente avvertita dalla popolazione nei comuni di Collimento, Villagrande e L’Aquila. Il movimento tellurico non ha prodotto danni a persone o cose ed è stato registrato alle 03,44 con magnitudo 1.8” (Isoradio, 1 aprile 2009).

“Con un diavolo per capello, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro ‘quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false’, chiedendo una punizione esemplare. E così è stato: Giuliani, che basa le sue previsioni sull’analisi di un gas (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre e che ha costruito enormi cubi in piombo per monitorare il suolo, ora si ritrova addosso una denuncia per procurato allarme” (Corriere della Sera, 1 aprile 2009).

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