Siamo ultimi in Europa per libertà di espressione, a causa del delinquente monopolista.

 

di Beppe Giulietti

 4 euro di libertà

Reporters sans frontières ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla libertà di informazione nel mondo. Si tratta di uno dei rapporti più autorevoli citato e stracitato in Italia quando si tratta di riportare i giudizi sulla Cina, sull’Iran, su Cuba, sul Venezuela.
Un quasi assoluto silenzio, interrotto dal Fatto e pochi altri giornali, circonda da sempre il capitolo relativo all’Italia.

Eppure il rapporto di quest’anno ci ha retrocesso ulteriormente, di ben undici posizioni, assegnandoci la maglia nera in Europa, insieme alla Bulgaria, e all’Ungheria diventata una sorta di “nazione sorella”.
Questo risultato è il frutto non solo della mancata risoluzione del conflitto di interessi e delle liste di proscrizione alla Rai, ma anche per le aggressioni consumate nei confronti dei cronisti che contrastano le mafie e le camorre.

Per questa ragione decine e decine di giornalisti spesso senza contratto e pagati 4 euro lordi a pezzo si sono ritrovati davanti alla Camera dei deputati per chiedere il rispetto dei loro diritti, anzi per chiedere qualche diritto.

Queste ragazze e ragazzi sono anche quelli che si sono battuti contro ogni bavaglio, ora chiedono anche alle piazze mediatiche e ai volti “noti” della politica e del giornalismo, di ricordarsi di loro, di dare un volto e una voce alla loro lotta.
Chi può li ascolti, raccolga il loro appello, rompa il muro di silenzio che li circonda.

QUESTO DITTATORE MAFIOSO E LADRO HA UCCISO ANCHE LA CULTURA E L'INFORMAZIONE.

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La Lega nord prova a mettere il bavaglio al web

Federico Mello |

La Lega nord prova a mettere

il bavaglio al web

Il deputato del Carroccio Fava ha fatto approvare un emendamento alla Legge comunitaria: “qualunque soggetto interessato” e non più solo la magistratura, può chiedere ad un provider di “rimuovere contenuti online ritenuti illeciti dal richiedente”

Dopo il sequestro di Megaupload e la risposta di Anonymous, la “prima guerra digitale” è una hashtag caldissima su Twitter. Di “guerra” si parla perchè la chiusura del sito di condivisione  è stata vista da molti visto come una risposta repressiva alle proteste contro il Sopa, la legge americana che, con la scusa di combattere la pirateria online, mette di

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Legge-bavaglio, cinque anni di guerra per coprire i reati di Berlusconi.

  • Legge-bavaglio, cinque anni di guerra …

La storia

Legge-bavaglio, cinque anni di guerra
per coprire gli scandali del Cavaliere

Dal caso Saccà al giro di escort, la grande guerra del Cavaliere per cancellare le inchieste che lo coinvolgono. Dopo la vittoria del 13 aprile 2008 l’annuncio: stretta alle intercettazioni, solo per mafia e Br. Fino alla cronaca di questi giorni di MASSIMO GIANNINI

Legge-bavaglio, cinque anni di guerra per coprire gli scandali del Cavaliere Silvio Berlusconi

È POTENTE e minacciosa, la forza di fuoco dispiegata nelle ultime settimane dal presidente del Consiglio sulle intercettazioni. “Voi parlamentari approvate al più presto la legge: la situazione attuale non è da Paese civile” (Agi, 6 ottobre). “Vi è un’urgenza a cui abbiamo il dovere di rispondere… Il cittadino alza il telefono e sente di poter essere controllato: è intollerabile, è un sistema barbaro a cui dobbiamo mettere fine” (Ansa, 7 ottobre).

LO SPECIALE SUL DDL INTERCETTAZIONI 1

Silvio Berlusconi prepara con queste parole, scagliate come pietre contro i pm, il prossimo “giorno del giudizio”. Giovedì la Camera voterà la legge-bavaglio, dalla quale può

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Arrestaci tutti: tanto il bavaglio è bucato

Bruno Tinti

9 ottobre 2011

Arrestaci tutti: tanto il bavaglio è bucato

Come questo giornale ha detto molte volte, non obbediremo alla legge bavaglio. I nostri lettori leggeranno le informazioni derivanti da un processo penale quando sarà caduto il segreto investigativo (art. 329 codice di procedura) e quindi quando saranno pubbliche per legge. Senza attendere l’udienza preliminare o altre scadenze processuali che la fantasia di B&C si inventerà. E non solo le informazioni di rilevanza penale, questa ridicola categoria che la Federazione della Stampa ha accettato, rendendosi schiava volontaria del giudice che dovrebbe stabilire, lui, quali notizie si possono pubblicare e quali no. Un nuovo Minculpop, con veline preconfezionate per giornali e giornalisti megafono del potere. Le leggeranno tutte; tutte, si capisce, quelle di interesse pubblico. B che ha pagato Mills perché dicesse il falso; ma anche B che si circonda di puttane e di magnaccia e che si fa ricattare.

Commetteremo un reato, forse parecchi reati. E magari, oltre a noi de Il Fatto, qualche altro giornalista disobbedirà alla legge più vergognosa che B&C hanno avuto il coraggio di inventarsi. Perché delinquere e comportarsi con sfrenata immoralità è cosa grave. Ma costruirsi un’immagine pubblica falsa attraverso la menzogna e l’intimidazione è da veri tiranni. E i

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FERMIAMOLI! FERMIAMO IL BAVAGLIO!!!

Liana Milella per “la Repubblica

bavagliobavaglio

L´sms di Cicchitto è arrivato a sorpresa. Spedito già due giorni fa dal capogruppo Pdl ai deputati. Ordine perentorio: «Prossima settimana presenza obbligatoria in aula fino a venerdì. Sospese missioni e permessi». L´obiettivo è chiaro: gli uomini di Berlusconi tentano il blitz sulle intercettazioni.

bavagliobavaglio

Se l´ostruzionismo dell´opposizione è contenuto, vogliono votare entro venerdì senza ricorrere alla fiducia. Ma se in aula si scatena la baraonda, per portare a casa l´agognato bavaglio alla stampa e ai pm non resta che la fiducia. Per il momento non è stata autorizzata dal consiglio dei ministri. Ma basta convocarne uno volante nella sala del governo a due passi dall´aula.

Non è solo questa la novità-notizia del fine settimana sulle intercettazioni. Strumento paragonabile, come sottolinea il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli, «alle radiografie, alle tac, alle risonanze magnetiche per i medici, cui sarebbe arduo chiedere di rinunciare». Legge contro cui minaccia lo sciopero pure Wikipedia per via dell´obbligo di rettifica.

CICCHITTOCICCHITTO

Ci sono due questioni su cui ferve la verifica tra Pdl e Terzo polo. Scontato il niet di Pd e Idv, i berlusconiani puntano a conquistare almeno uno spiraglio con loro. Partita complicata. Due i nodi. La possibilità di pubblicare, almeno «nel contenuto», le intercettazioni; l´udienza-filtro, o stralcio, in cui giudici e legali selezioneranno le telefonate utilizzabili nel processo e quelle superflue.

°°° COME POSSIAMO PERMETTERE CHE UN GOVERNICCHUIO LADRO, INCAPACE E SCREDITATO IN TUTTO IL MONDO, CONTINUI A DELINQUERE CONTRO LA COSTITUZIONE, CONTRO IL BUONSENSO, CONTRO LA LIBERTA’ E… CONTRO TUTTI NOI CITTADINI?!

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Umilio Fido. A questi servi intronati bisognerebbe mettere un bavaglio.

Frasi omofobe, esposto contro Fede
“Palesi violazioni dei doveri del giornalista”

L’iniziativa di Paola Concia, parlamentare del Pd, all’Ordine dei giornalisti. Il direttore del Tg4 aveva fatto battute volgari sull’omosessualità del presidente della regione Puglia. “Mi auguro un provvedimento serio da parte dell’Ordine” di MARCO PASQUA

Frasi omofobe, esposto contro Fede  "Palesi violazioni dei doveri del giornalista" Emilio Fede

ROMA 1 – Un esposto all’ordine dei giornalisti per gli insulti omofobi rivolti dal direttore del Tg4, Emilio Fede, al governatore della Puglia, Nichi Vendola. Dopo aver raccolto, attraverso messaggi e post sui social network, la rabbia e il risentimento degli omosessuali, la deputata del Pd, Paola Concia, ha deciso di muoversi contro il giornalista, tanto da decidere di investire della vicenda l’ordine dei giornalisti.

La richiesta è chiara 2: viste alcune “palesi” violazioni della

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