Strage Capaci, revocato 41 bis al boss Antonino Troia. Basta con queste cambiali da saldare al mafionano!

Strage Capaci, revocato 41 bis
al boss Antonino Troia

Fornì supporto logistico al commando “ospitando” l’esplosivo usato per uccidere il giudice Falcone, la moglie e la scorta. La decisione del tribunale di sorveglianza di Roma

Strage Capaci, revocato 41 bis al boss Antonino TroiaAntonino Troia

Dopo sette anni è stato revocato il regime carcerario del 41 bis per il boss Antonino Troia, condannato all’ergastolo per la strage di Capaci in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta.

Lo speciale

Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Roma, accogliendo un ricorso dei difensori di Troia, che all’epoca dell’attentato era il capomafia di Capaci e in questa veste avrebbe custodito l’esplosivo usato per assassinare il magistrato e fornito appoggio logistico ai sicari.

Troia, 77 anni, è stato condannato all’ergastolo in quanto componente della commissione provinciale di Cosa Nostra che decretò la strage.  Era sottoposto al carcere duro dal dicembre del 2005. I suoi legali avevano già chiesto la revoca del 41 bis al tribunale di sorveglianza di Bologna che aveva respinto l’istanza con una decisione poi confermata il 9 agosto del 2006 dalla Corte di Cassazione

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«Dell’Utri fu mediatore tra i boss e Berlusconi» E non solo questo…

«Dell’Utri fu mediatore tra i boss e Berlusconi»

di Claudia Fusani

Il senatore Marcello Dell’Utri è stato «il mediatore» tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Uno «specifico canale di collegamento ma solo fino al 1992» tra il patron di Fininvest e il re del mattone di Milano 2, di Milano 3 e di Brugherio e i capitali e gli affari dei clan di Cosa Nostra che avevano bisogno, ieri come oggi, di trovare canali di investimento al nord. Lo scrivono i giudici della Corte d’Appello di

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Merdaset affonda col suo ridicolo e ladro boss

L’effetto Berlusconi su Mediaset

Utili in calo, il titolo crolla. Sulle tv pesa la sconfitta politica del premier e la fine delle leggi ad aziendam. Nel terzo trimestre i profitti ridotti a soli 2,2 milioni. Pubblicità in calo, ma la Rai va ancora peggio

Il crollo del titolo Mediaset in borsa

Nel giorno più duro per i Btp, i mercati hanno affossato anche i titoli targati Berlusconi. Le quotazioni di Mediaset, più volte sospesa per eccesso di ribasso nel corso della giornata, sono precipitate perdendo oltre il 12 per cento. Per gli investitori le fortune delle tv del Biscione si è strettamente legate al destino politico del premier-azionista. Se Berlusconi affonda, allora anche il suo gruppo, finora protetto dal governo, rischia grosso. E poi c’è la questione dei conti, che ormai da mesi non vanno affatto bene in casa Mediaset. Andiamo con ordine.

La relazione trimestrale presentata ieri conferma che l’azienda televisiva viaggia con il motore ingolfato. Gli utili sono scesi al livello più basso degli ultimi dieci anni. Le cose vanno peggio rispetto al 2009, ai tempi della recessione e anche in confronto al 2001, dopo l’attentato alle torri gemelle. Nei tre mesi chiusi a settembre i profitti di Mediaset si sono ridotti al

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Romano è mafioso, Berlusconi pure… ma il pdl è pieno di boss e picciotti.

Quel biglietto in tasca al boss
che accusa il ministro Romano

I pm accusano: per 4 anni contiguo alle Cosche. Provenzano, capomafia di Agrigento, aveva annotato il recapito dietro al cartoncino di “Pronto pizza”. Il gip Castiglia ha trovato un’intercettazione sfuggita a tutti: fu il politico a cercare il boss Guttadauro. Il collaboratore Campanella: mi disse che aveva intenzione di candidarsi come referente di Cosa nostra

di SALVO PALAZZOLO

Quel biglietto in tasca al boss che accusa il ministro Romano Saverio Romano

PALERMO – Il boss agrigentino Alberto Provenzano aveva annotato due numeri di telefono di Saverio Romano dietro un biglietto di “Pronto pizza  –  servizio a domicilio”: il giorno che l’arrestarono, durante un summit fra i capi delle famiglie della provincia, quel biglietto gli fu trovato nel portafoglio. Era il 2 agosto 2002. L’avvocato Saverio Romano era alla

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I parlamentari del Pdl delinquenti come il loro boss

CASO FASTWEB

Di Girolamo, no al patteggiamento
L’ex senatore torna davanti al gup

I pm e la difesa dell’ex senatore avevano concordato una condanna a 5 anni e la restituzione di 4,7 milioni di euro. Il giudice l’ha ritenuta una pena non congrua per il reato di riciclaggio. Accolte le proposte avanzate da tutti gli altri imputati

Di Girolamo, no al patteggiamento L'ex senatore torna davanti al gup L’ex senatore Nicola Di Girolamo

http://www.repubblica.it/politica/2011/04/22/news/condanna_a_5_anni_per_riciclaggio_l_ex_senatore_di_girolamo_patteggia-15279746/?ref=HREC1-12

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Alè! Un altro ministro indagato per mafia: Romano, quello che ha salvato il culo anche oggi al boss.

Romano è indagato per concorso associazione mafiosa

°°°Insomma, non bastano Berlusconi, Dell’Utri, Previti, Cosentino e altri 90 pregiudicati nella destra di regime… oggi abbiamo un altro ministro sospettato fortemente di far parte di Cosa Nostra. Ma dove stiamo andando a finire? Siamo la barzelletta del mondo per mille ragioni, ma siamo anche schifati ormai da tutti i paesi occidentali e democratici! Che vogliamo fare? Stiamo ancora fermi?

PENSATE UNA COSA, AMICI, SE ANCHE DOVESSE ARRIVARE DI NUOVO UN GRANDE STATISTA COME ROMANO PRODI, IMPIEGHEREBBE ALMENO DIECI ANNI PER RIPORTARCI AI LIVELLI IN CUI CI AVEVA LASCIATI TRE ANNI FA…

b-riina

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