Strage Capaci, revocato 41 bis
al boss Antonino Troia
Fornì supporto logistico al commando “ospitando” l’esplosivo usato per uccidere il giudice Falcone, la moglie e la scorta. La decisione del tribunale di sorveglianza di Roma
Antonino Troia
Dopo sette anni è stato revocato il regime carcerario del 41 bis per il boss Antonino Troia, condannato all’ergastolo per la strage di Capaci in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta.
Lo speciale
Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Roma, accogliendo un ricorso dei difensori di Troia, che all’epoca dell’attentato era il capomafia di Capaci e in questa veste avrebbe custodito l’esplosivo usato per assassinare il magistrato e fornito appoggio logistico ai sicari.
Troia, 77 anni, è stato condannato all’ergastolo in quanto componente della commissione provinciale di Cosa Nostra che decretò la strage. Era sottoposto al carcere duro dal dicembre del 2005. I suoi legali avevano già chiesto la revoca del 41 bis al tribunale di sorveglianza di Bologna che aveva respinto l’istanza con una decisione poi confermata il 9 agosto del 2006 dalla Corte di Cassazione