Colosseo, cade un pezzo di tufo Rea: «E’ stato un piccione…»

Colosseo, cade un pezzo di tufo
Rea: «E’ stato un piccione…»

Un frammento di tufo, ieri, è caduto da uno dei prospetti del monumento. La direttrice del Colosseo: «Nessun allarme. A causare il distacco è stato un piccione».

Colosseo, frammento, piccione
Allarme subito ridimensionato, ieri a Roma, per la caduta di un frammento di tufo da uno dei prospetti esterni del Colosseo. A denunciare l’episodio sono stati alcuni turisti, che hanno avvertito i Vigili Urbani. La caduta, conferma la direttrice del Colosseo, Rossella Rea, è avvenuta intorno alle 12.30. «È stata la caduta di un piccolo frammento di tufo dal prospetto esterno del monumento – precisa – quello sul quale a marzo saranno posti i ponteggi per i restauri finanziati da Diego Della Valle».

A causare il distacco della breccola di tufo, spiega Rea, sarebbe stato un piccione.


°°°VERO. L’HO VISTO IO. ERA UN PICCIONE CON LA FACCIA DI BONDI CHE PESAVA 300 CHILI.
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ma dove sono i carabinieri di una volta?

Rischiano il carcere per un bacio davanti al Colosseo

Il Tribunale di Roma condanna due ragazzi che si baciavano in pubblico.

È una notte d’estate del 2007 quando i Carabinieri sorprendono la coppia in atteggiamenti giudicati contrari alla pubblica decenza, a pochi passi dal Colosseo, a Roma. Per loro è giunta ora una condanna, con pena detentiva convertita in una multa di € 2.280, che fa subito discutere. Si attendono le motivazioni. Il difensore dei due imputati ha già annunciato l’appello e si dichiara curioso di leggere le motivazioni della sentenza, sostenendo che le risultanze processuali escluderebbero inequivocabilmente la responsabilità dei suoi assistiti. Cosa è accaduto realmente? I due giovani hanno sempre sostenuto, anche nelle interviste rilasciate in questi anni, di essersi soltanto scambiati un bacio. È, invece, di opinione contraria la Procura, che ha sostenuto l’accusa di atti osceni in luogo pubblico: stando alle testimonianze dei Carabinieri, oltre al bacio ci sarebbe stato dell’altro.

°°° Lo posso dire? Non credo assolutamente alla falsa testimonianza di due carabinieri devastati mentalmente e sicuramente fascisti e razzisti nonché omofobi. Ma mi fa anche cagare parecchio un paese che affoga nella merda, ma sperpera molti miliardi di euro per fare le guerre e condanna un gesto d’amore. FATE SCHIFO, MAFIOLO, TU E LA TUA COSCA DI CHECCHE REPRESSE E COCAINOMANI.

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Scajola: «non posso avere il sospetto di abitare in un appartamento non pagato da me»°°° BUFFONE E CAZZARO!

Scajola è tornato nella casa
con vista Colosseo

di Il congiurato

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Claudio Scajola è tornato a casa, con vista Colosseo. E’ rientrato dodici mesi dopo essersi dimesso da ministro dichiarando «non posso avere il sospetto di abitare in un appartamento non pagato da me». «Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse – aggiunse – i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie per l’annullamento del contratto». In una successiva intervista al Corriere della Sera disse anche che in quella casa non ci sarebbe rientrato più, che aveva già dato mandato di venderla e che una volta riavuta la cifra da lui spesa (600mila euro) avrebbe devoluto il resto in beneficenza. Lasciò così senza avere avuto nemmeno un avviso di garanzia (di questo in diversi gli diedero atto), perché si accorse che quelle mura non erano state interamente acquistate con le proprie forze, non perché indagato.

Nel frattempo la magistratura di Perugia non ha trovato il

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I lavori di casa Scajola al Colosseo pagati con i soldi dell’appalto Sisde

Il rapporto della Gdf ai magistrati umbri. Un altro favore del costruttore Anemone all’ex ministro. Perugia, i pm riascoltano 400mila telefonate
 CARLO BONINI (rep)

PERUGIA – I lavori di ristrutturazione, come anche di “piccola manutenzione ordinaria”, dell’appartamento di Claudio Scajola vennero pagati con i soldi dello Stato. I 200 mila euro per rimettere a nuovo il “mezzanino” vista Colosseo di via del Fagutale e le poche migliaia necessarie a cambiare qualche plafoniera, rubinetto o interruttore difettoso, non uscirono dalle tasche dell’ex ministro, ma furono caricati dal costruttore Diego Anemone (che dell’appartamento, come svelato da “Repubblica”, aveva curato la ristrutturazione), sui costi dell’appalto che il suo gruppo aveva ottenuto per la sistemazione, tra il 2004 e il 2005, dell’ex “caserma Zignani”, destinata a nuova sede di uno dei reparti dell’allora Sisde, la nostra intelligence interna.
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/14/news/casa_scajola_ristrutturata-5571859/?ref=HREC1-4

°°° Com’è che non mi stupisco? Conoscendo sulvio berlusconi e la sua piccineria, la sua volgarità, e la sua arroganza… ma soprattutto conoscendo il livello delle merde di cui si circonda: da quelli che conoscete tutti tramite le tv di regime a greggio che violentava le minorenni del Drive in, ricattandole e minacciando di farle cacciare, o a ricci che si ruba 30 milioni l’anno senza aver mai inventato un cazzo e senza saper fare altro che rubare e leccare il culo alpadrone.  Ricci ha rubatol’idea del Drive in al Benny Hill show, i testi e le battute a me, Striscia la notizia a me, il Gabibbo da Big Red, Paperissima da tutte le tv straniere e da youtube…  Solo la gente di merda si circonda di gente di merda.

MAGNONI

Cheeseburger

 

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Il ritardato arriva in ritardo

Festa Repubblica, premier in ritardo
causa «telefonate istituzionali»

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato con circa un quarto d’ora di ritardo alla tribuna d’onore per assistere alla tradizionale parata militare ai Fori Imperiali in occasione della “Festa della Repubblica”.


°°° Ecco in esclusiva il testo di una telefonata istituzionale di Mafiolo:
“Pronto? Mi conscienta… hai un viso angelico… ho appena visto il tuo book fotografico che mi ha portato la servitù di rete 4… lo sciai che potresti fare la velina? Domani ti mando un bombardiere militare a prenderti a Casoria e vieni a trovarmi nella mia villa in Sardegna. Non preoccuparti… niente di depravato o di lecito, solo un rapporto da padre a figlia. Anzi… chiamami “papi”. Parliamo esclusivamente di lavoro e della tua carriera. Porta i tuoi quadernetti, così, mentre noi lavoriamo, ti faccio correggere i compitini dalla Gelmini. Cantiamo il karaoke e ragioniamo dei grandi sistemi. Ah… le manette col peluche le porto io, tu… non mettere le mutandine. Ti baciuo, cara. Ora scusami, ma devo andare a recitare la gag del “grande statista” alla sfilata militare. Spero che non si accorgano che l’ho fatta ridurre ai minimi termini… perché gli automezzi delle forze armate hanno la benzina giusta giusta dal Colosseo a garage militare.”

berlus_cazzaro

GHEDINI, PRONTO AD AGGREDIRE NOI CHE INFORMIAMO

ghedini

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Per contare di più in Europa…

La polemica per il racconto di una presunta visita a una chiesetta: «Non c’è mai stata»
«Votateci, fermeremo Berlusconi»
Silvio infiamma le elezioni finlandesi

Il partito Keskusta contro le ultime dichiarazioni del leader italiano: «No a chi racconta frottole»

HELSINKI – Come tutte le campagne elettorali finlandesi, anche quella per il Parlamento europeo del prossimo 7 giugno finora era stata condotta quasi in sordina. Si preannunciava qualche comizio, qualche dibattito in tv dove i vari candidati avrebbero risposto, una alla volta senza interrompersi uno con l’altro, alle domande del moderatore. Insomma, una campagna elettorale ben diversa dai canoni italiani.

MANIFESTO – A surriscaldare la temperatura elettorale è stato un manifesto del ‘Keskusta’ (Partito di centro), il partito del Premier Matti Vanhanen. Il titolo non poteva essere più esplicito: «Berlusconi è contro la Finlandia». Il testo fa riferimento alla fantomatica chiesetta in legno del ‘700 ed alla altrettanto fantomatica visita ufficiale del Presidente del consiglio italiano durante la quale andò ad ammirarla dopo tre ore di viaggio. Come dichiarato dal portavoce del ministro degli Esteri finlandese, Alexander Stubb, Berlusconi non è mai stato in visita ufficiale nel Paese nordico. Nel 1999 fu in Finlandia in visita privata, per partecipare ad una riunione del Partito Popolare Europeo al quale Forza Italia aveva aderito l’anno prima. In quella occasione, dice sempre il ministero degli esteri finlandese, Berlusconi non fu accompagnato dai dirigenti del ‘Kansallinen Kokoomus’ (Alleanza nazionale, in italiano), che fa parte del PPE, in nessuna chiesetta di legno.

POLEMICA POLITICA – Il testo del manifesto del Keskusta (fino al 1988 si chiamava ‘Partito agrario’ ed il suo leader era Urho Kekkonen, presidente della Finlandia dal 1956 al 1982) dice che bisogna impedire l’arrivo al Parlamento europeo di tipi usi a parlare a ruota libera, a dire sciocchezze e a raccontare frottole. Il Parlamento, invece, è un luogo in cui si prendono importanti decisioni che incidono sulla vita dei cittadini europei, sia quelli che vivono in villaggi con chiese di legno sia quelli della città dove c’è il Colosseo. Il Keskusta, insomma, accusa in modo indiretto il partito del Kokoomus di fare comunella, in Europa, con tipi come Silvio Berlusconi, il quale ha un indice di gradimento -in Scandinavia- non certo del 75% come in Italia. Anzi. C’è da prevedere, nei prossimi giorni, un aumento della lotta politica in Finlandia sulla base delle dichiarazioni di Berlusconi riguardo alle ragazze finlandesi, purché maggiorenni.

PROTAGONISTA – I tre partiti maggiori, Keskusta, Kokoomus, Partito socialdemocratico, hanno circa il 25% dei voti a testa. Ogni variazione anche minima può essere decisiva per essere il partito più votato e, dunque, quello incaricato di formare, quando verrà il momento, la coalizione governativa. E’ sotto questa luce che la lotta per le elezioni europee oltre ai temi classici (crisi economica, ambiente, normative comunitarie) adesso ha un nuovo e strano – almeno per i finlandesi – protagonista: Silvio Berlusconi e le sue battute.

Paolo Torretta

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Chissà se…

25 anni dopo, restituisce pietra del Colosseo
In un pacco dagli States, un pezzo di travertino: “Siamo pentiti di averlo fatto, fummo egoisti e superficiali”

°°° Chissà se silvio berlusconi, tra 25 anni, restituirà al popolo italiano e all’erario tutto ciò che ha rubato nella sua vita? Praticamente, tutto ciò che le sue famiglie (e le famigghie) possiedono.

bpinocc

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Era migliore la gag di Totò

Le reazioni nella capitale dopo la denuncia di “Repubblica”. Il Ministero: decenni di incuria
La Sovrintendenza: “Con 10 milioni l’anno potremmo mettere tutto a posto. Ma non ci sono
Colosseo, governo e sovrintendente
“Pochi fondi, burocrazia. Sos vero”
di MARIA NOVELLA DE LUCA

Colosseo, governo e sovrintendente “Pochi fondi, burocrazia. Sos vero”
ROMA – Sos Colosseo. Incuria, file interminabili ai metal detector, supporti didattici inesistenti, scavi, transenne, visitatori che vagano smarriti tra le rovine del monumento più famoso dell’antichità, inseguiti da finti gladiatori e imbonitori di ogni tipo. Dopo l’allarme lanciato da “Repubblica” sullo stato di degrado dell’Anfiteatro Flavio, visitato ogni anno da 5 milioni e 700mila visitatori che pagano 12 euro a biglietto, oggi si mobilita il mondo dell’arte.

A cominciare da Mario Resca, il supermanager per le politiche museali nominato di recente dal ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi. Resca dice di condividere “il quadro desolante descritto da Repubblica, frutto di decenni di incuria e di incomprensioni tra le varie istituzioni da cui dipende la tutela e la valorizzazione del simbolo di Roma”. Mario Resca sottolinea la necessità di migliorare “la parte dei servizi aggiuntivi”, ma fa notare che la crescita dei visitatori, “che hanno raggiunto la soglia di 6 milioni di persone all’anno, fa ben sperare per il futuro”. “Diventa quindi imprescindibile per la valorizzazione del nostro turismo culturale – prosegue il consigliere del ministro per le politiche museali – una strategia più decisa a favore di quei turisti che visitano i nostri siti archeologici, i nostri musei e le nostre biblioteche”. E tra le necessità, Resca indica una riforma fiscale “che incentivi i contributi dei privati alla cultura”.
col
Replica all’inchiesta di Repubblica anche il soprintendente archeologico di Roma Angelo Bottini, che pur riconoscendo i disagi legati alla fruizione del monumento, e la presenza di alcune aree di degrado, afferma che i problemi sono dovuti in parte alla (endemica) carenza di fondi e in parte a difficoltà gestionali. “Certo, con dieci milioni di euro l’anno potremmo mettere a posto l’intero sistema Colosseo-Palatino-Fori imperiali”, dice Bottini, specificando che un aiuto potrà comunque arrivare con l’apporto di Guido Bertolaso, appena nominato commissario straordinario dell’area archeologica per Roma e Ostia, incarico che dovrebbe essere “accompagnato” dallo stanziamento fondi speciali.

Bottini ricorda che i metal detector che allungano le file di accesso al Colosseo, sono stati imposti da una direttiva del prefetto subito dopo gli attentati di Londra, nel 2006. “Costano oltre mezzo milione di euro l’anno – fa notare – e sono tutti soldi pagati dalla soprintendenza”. Quanto ai 12 euro del biglietto, si difende il soprintendente, “sono meno di quello che costano i musei vaticani e permettono la visita all’intero enorme complesso archeologico”.

Qualche segno di miglioramento dovrebbe comunque arrivare a breve. Già con la mostra sul Bimillenario dei Flavi che si aprirà il 26 marzo prossimo all’interno del Colosseo, saranno installati i primi pannelli esplicativi e nuovi servizi igienici. Bottini anticipa anche che con la stazione della nuova metro C, un grande spazio dovrebbe essere assegnato proprio a bagni, biglietterie, punti di informazione, bookshop.

Infine il degrado della piazza antistante il Colosseo. Il soprintendente ricorda che la gestione in questo caso è del comune di Roma e che il problema da affrontare è molto complesso. “Noi abbiamo già chiesto al ministero di intervenire per farci assegnare la gestione della piazza”. Ma il tema è annoso e difficile: basti pensare che da sempre le associazioni ambientaliste chiedono che il traffico intorno al Colosseo venga deviato o eliminato del tutto: le vibrazioni di auto e bus infatti creano continui “microtraumi” all’Anfiteatro, che è in più parti puntellato. Un appello però fino ad ora inascoltato.

°°° Questi, lo sappiamo da sempre, sono degli incapaci totali. Con tutti i miliardi che hanno scialacquato in cazzate e mazzette, non riescono a trovare i pochi soldi per le COSE ESSENZIALI! Siamo alle solite minchiate di mafiolo e tvemonti: nucleare,ponte delirante sullo stretto,vendiamo le spiagge sarde, cementifichiamo anche il buco del culo del mulo… mala tempora,amici miei.

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