Mi fa schifo burlesquoni, ma lo capisco. Perciò mi fa schifo.

Mi fa schifo, ma lo capisco burlesquoni: frequentando craxi ha capito che l’Italia non è un posto per persone valide, conviene essere ladri e delinquenti. Lo capisco, ma mi fa sempre più schifo: troppo facile. Persino un verme inutile come lui è riuscito a diventare ricchissimo. Non ci vuole bravura, solo tanta merda nel cervello e niente nell’anima.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Tangente: la prassi imposta da Craxi prima e dal delinquente di hardcore poi. E l’Italia è affondata.

°°°Nell’italietta di burlesquoni la tangente è sempre stato l’unico core business della sua “politica”. Darle da giovane, chiederle, in seguito, prenderne a manetta anche senza chiederle: come ha fatto coi fondi dello Stato.

Causale sull’assegno: ‘Tangente’

di Lirio Abbate

Sembra incredibile, invece è vero: nel blocchetto sequestrato a un imprenditore, gli investigatori hanno trovato questa parola sulla matrice. Ora devono scoprire chi l’ha incassata

(17 gennaio 2013)

A Roma è diffusa la corruzione ed è altissima l’evasione fiscale, ma sembrano fenomeni che a moltissimi appaiono normali. Lo dimostrano le numerose indagini avviate, come quelle che hanno riguardato un imprenditore, finito in una inchiesta condotta dal pm Paolo Ielo, al quale il magistrato ha sequestrato durante una perquisizione il blocchetto degli assegni. Lo stupore è stato grande quando gli investigatori, leggendo le causali di spesa che l’indagato aveva segnato sulle matrici, aveva scritto in grande evidenza “tangente”.

Accanto ai vari pagamenti che aveva effettuato, e segnato sulle matrici degli assegni come quello per l’affitto, la colf, l’acquisto di un elettrodomestico, compariva anche il versamento per corrompere un funzionario pubblico.

Il documento, fotocopiato, è finito agli atti del processo. Gli accertamenti della Finanza sono ancora in corso, ma sembra escluso che il riferimento a Unipol riguardi la società assicurativa. Un gesto del genere, comunque, fa comprendere quanto sia forte il rischio di assuefazione alla corruzione nella Capitale.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Riondino truffato: «Scudai 1,3 milioni per investire con Lande.»

Riondino truffato: «Scudai 1,3 milioni
per investire con Lande. E i soldi sparirono»

°°° Con tutto il rispetto per chi lavora e per chi guadagna seriamente, non posso fare a meno di trasecolare davanti a certe cifre. Questo Riondino non ha nessun talento specifico, è solamente uno dei tanti raccomandati di ferro del pd radical-chic. Qualcuno di voi lo conosce, lo ricorda per qualcosa di memorabile?Ma come cazzo ha fatto a campare da ricco e addirittura a risparmiare milioni di euro senza saper fare una mazza? La stessa domanda mi feci quando vidi la villa di Boldi, altra nullità assoluta, ma intimo di craxi e poi di burlesquoni, con tanto di cinema extralusso da sessanta posti (se ricordo bene). Io, ufficialmente, guadagnavo molto più di lui, ma il cinema e la villa hollywoodiana me li sognavo!

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Debito pubblico: il colpevole è sempre Burlesquoni.

°°°Se non bastano le migliaia di miliardi che si sono rubati con craxi, leggete qui:

Il debito pubblico?
Lo spendaccione è Berlusconi

Uno studio: il debito pubblico creato dalla Seconda Repubblica, soprattutto Berlusconi. Governo più virtuoso? D’Alema. L’autore? Un insospettabile… (VIDEO)
berlusconi soddisfatto
Tutti addosso alla Prima Repubblica, che ha accumulato il debito pubblico che ha fatto sprofondare l’Italia nella crisi: è stato il mantra degli ultimi vent’anni, una modo facile di scaricare le responsabilità su chi ha governato l’Italia dal 1946 al 1992, ben cinquanta governi in 46 anni.
Adesso però spunta su YouTube un video in cui il giornalista Oscar Giannino (GUARDA IL VIDEO), ex economista del Foglio, poi di Libero e ora al Sole 24 Ore (non un simpatizzante della Fiom, per intenderci) ricostruisce – numeri alla mano – l’escalation del debito sovrano italiano, che ha fatto precipitare il nostro Paese nella crisi.

Emergono dati interessanti.

Dal 1946 al 1992, la Prima Repubblica ha accumulato un debito pubblico pari a circa 6-700 miliardi di euro. Tutto il restante, ossia i 1300 miliardi di euro che hanno portato il debito pubblico italiano a quasi 2 milioni di miliardi di euro, lo ha fatto la Seconda Repubblica, e in ordine i governi Berlusconi, Amato, Ciampi, D’Alema e Prodi.

Secondo i calcoli di Giannino, dunque, mentre la Prima Repubblica accumulava una media giornaliera di 47,5 milioni di euro di debito al giorno, la Seconda è arrivata a oltre 200 milioni di euro al giorno, quasi quintuplicando la cifra.

E’ ancora più divertente sentir uscire dalla bocca di Giannino i raffronti tra governi di centrodestra e centrosinistra.
In assoluto, il record di debito pubblico accumulato da un governo sono stati i 330 milioni al giorno accumulati dal governo Berlusconi I. Che nell’ultimo governo non è sceso di molto: 207 milioni di euro al giorno di debito.

Molto, anzi moltissimo se si pensa alla campagna contro la spesa pubblica su cui il governo Berlusconi ha fatto campagna per vent’anni. E se si pensa che “quelli della spesa pubblica”, ossia “i comunisti”, hanno invece portato avanti un percorso molto più virtuoso: con Prodi il debito pubblico è aumentato di circa 96 milioni di euro al giorno (ricordate: governo Berlusconi I = 330 milioni al giorno!), con D’Alema è arrivato addirittura a 76 milioni di euro al giorno.

Non c’era bisogno che ce lo dicesse Oscar Giannino che Berlusconi non ha comunque portato a casa neanche una delle riforme su cui ha fatto campagna, vinto e governato l’Italia. Ma, certo, fa effetto sentire 12 minuti di numeri e calcoli così precisi e cristallini, che confermano il dato finale: al netto degli scandali, Berlusconi ha affondato l’economia italiana.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter