Come la destra sfascia di nuovo la Spagna e le fa fare la fine della Grecia.

La controriforma spagnola che cancella ZapateroLicenziamenti facili, tagli all’istruzione, ritorno allo Stato centralista, l’aborto che torna a essere un delitto. Sono i primi passi del nuovo governo conservatore di Rajoy. Reportage da un Paese che fa marcia indietrodi CONCITA DE GREGORIO Manifestazione contro l’aborto in Spagna La grande sorpresa è che non ci sarà nessuna Controriforma, per ora. A Mariano Rajoy e al suo governo non importa assolutamente nulla delle idee dei progressisti: quello che vuole sono i loro soldi. Lo dicono e se lo dicono tra loro giornalisti e scrittori, architetti e teatranti ogni notte a convegno col disincanto attorno a un tavolo, seduti davanti a una brocca di vino mentre fuori per le strade finiscono di crepitare e fondere i cassonetti incendiati dagli studenti. Mentre si aspetta lo sciopero generale del 29, mentre chiudono i giornali progressisti senza che ci sia un sindacato a levare un fiato: così, da un giorno a un altro e silenzio. Mentre si aspetta che anche l’Andalusia, domenica prossima, voti per il Partito popolare e così tutta la Spagna si svegli sotto il monopolio conservatore con le nobili ed orgogliosamente esibite eccezioni della Catalogna e del Pais Vasco, eccezioni, appunto. L’aborto, le unioni civili, il divorzio, i matrimoni omosessuali, le leggi di uguaglianza e le tutele al lavoro femminile: cambierà poco, cambierà lentamente e più avanti, in forma omeopatica, ci sarà forse qualche fiammata nei giorni delle manovre economiche più dure.

La controriforma spagnola  che cancella Zapatero

http://www.repubblica.it/esteri/2012/03/19/news/spagna-31802053/?ref=HREC1-12

 

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