Salute e grano! La cagnetta e la stronza.

Buongiorno, amici. Vi pareva che il mercoledì non incontravo la solita scimmietta del mercoledì? No, vero? E’ successo questo… da quattro anni abbiamo una cuccioletta di un incrocio strano: pincher-pipistrello-canguro e chissà che altro. Si chiama Lilli ed è la cagnolina di Melina. Lilli vive in casa con noi ed esce con noi. Ultimamente si è presa il vizio di salire nella zona notte e si accuccia ai piedi del letto di Melina o si mette a dormire ai suoi piedi, sul letto. “Quando non è lì, di giorno, sta sdraiata dentro il grande camino, raramente nella sua comoda cuccia. A volte, fa i suoi bisogni dentro casa. Non c’è verso. Quando non possiamo uscire, le permettiamo di fare una corsetta nella piazza deserta davanti a casa. Con cautela. perché da queste parti odiano i cani, anche i cani simpaticissimi e giocherelloni che pesano due kg, come Lilli. E quindi ci è capitato di beccare qualche stronzo mezzo ubriaco e mezzo cocaionato che la puntava con la macchina e qualche ragazzino abbandonato e senza educazione che la puntava con la bici. Per investirla, naturalmente. Ne hanno già sterminato parecchi in questo modo barbaro di cagnolini…  Compresa una figlia di Lilli, Kira. Melina ne ha sofferto così tanto che spesso ancora la piange in maniera struggente. Quindi, Lilli cerchiamo di farla uscire solo quando questi cialtroni non sono in giro. Un’ora fa, la piazza era deserta e quindi ho aperto la porta. Lei correva, abbaiava e saltava, pazza di gioia. Mi metto a fare il caffè e sento delle urla. Esco e c’era una stronza che strillava contro la cagnolina, poi mi vede e mi fa “Se la porti via! Se la porti viaaa!” Lilli era almeno a tre metri da lei e scodinzolava e abbaiava festosa. “La prenda! Se la porti via!” “ma guardi che sta giocando, non le fa nessun male.” Non mi interessa! Non si fanno uscire i cani!” Bella storia. Io invece  mi chiedo chi fa uscire certa gente ignorante e che cova odio non solo per il prossimo, come usano da queste parti, ma perfino per gli animali… Che gente! E che  mondo di merda!

LILLI  SALTA CON ME IN PIAZZA.

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Bene, parliamo di cani

Onorate la Resistenza e la Liberazione, torniamo un po’ al cazzeggio del fine settimana. Oggi volevo parlare di cani. Molti di noi ospitano un cane, ma non tutti sanno come ci si comporta col miglior amico dell’uomo. Io ho capito subito perché il cane è il miglior amico dell’uomo… e ti credo! Gli dai da mangiare, da dormire, lo curi, lo vaccini, gli regali la medaglietta, lo porti a trombare… Anche io sarei il miglior amico dell’uomo (meglio della donna) se mi facesse trovare sempre la pappa pronta!
Mio padre aveva un bastardino, Furia, ma lo teneva legato con una catena corta in un orticello a un km da casa. Raramente gli portava da mangiare. Insomma, lo trattava come ha sempre trattato i figli e non fa testo. Nonno aveva un cane. L’aveva chiamato FERMO… ed era un casino quando gli dava gli ordini: “Vieni qui, Fermo!” Povera bestiola, l’hanno ricoverato alla neuro per cani dopo sei mesi. Allora ne ha preso uno da caccia. Si trovavano col suo amico Bustianu in piazza, alle sei del mattino: nonno portava il cane e le armi, Bustianu (Sebastiano) si sarebbe occupato del vino e del cibo. Non era cosa… Già la prima mattina ci fu uno screzio. Nonno aveva i fucili, i pugnali, le cartuccere e il nuovo cane da caccia. Bustianu si presentò con due panini microscopici, un pezzetto di salsiccia, e una damigiana da 50 litri di cannonau.
“Non capisci proprio niente! – lo rimbrottò mio nonno – E adesso, che cosa ce ne facciamo di tutto quel pane?!”
La giornata andò male, anche se il cane si confermò un autentico CANE DA RIPORTO… Ne senso che all’andata, tutto bene, arrivò a Monte Arci con le sue zampe, ma al ritorno lo ha dovuto RIPORTARE mio nonno in braccio. Era stanco.
Da ragazzo ero poverissimo e facevo tanti mestieri: tiravo la cinghia. Una volta ho fatto persino l’addestratore di cani. Io tiravo la cinghia e loro me la riportavano.
Una volta, mi avevano affidato un alano, alto e grosso. Ovviamente, usavo un guinzaglio bello robusto di cuoio e CORTISSIMO. L’alano tira come una locomotiva e se gli lasci il guinzaglio lungo può diventare pericoloso. Mi legavo bene il capo del guinzaglio al polso e mi era venuto un braccio come Maciste. Questo cane era parecchio stronzo e disubbidiente. La cosa che gli piaceva di più era passeggiare lungo il molo del porto di Cagliari. Un casino. Insisteva sempre che lanciassi un bastone in acqua e gli piaceva da matti tuffarsi per prenderlo. Poco male. Senonché io lanciavo il bastone e mi dimenticavo sempre di liberare il polso dal guinzaglio. Lui si tuffava beato e io tornavo sempre a casa fradicio e puzzolente di nafta: l’acqua del porto è proprio sporca e inquinata e il cane era davvero stronzo.
Adesso Melina, la mia piccola, ha un cane da cuccia. Dorme sempre. E’ un cane stranissimo: è una piccola stronza disubbidiente di nome Lilli, un incrocio tra un piccolo canguro, un pipistrello e una lontra. Fa schifo proprio. In compenso, piscia e caga dentro casa.
Mi toccherà disperderla nell’ambiente.

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