Berlusconi e il puttanificio

Carriere folgoranti, parti in commedia, un posto nei reality o in Parlamento

dov’erano e dove sono arrivate le donne aiutate dal premier Berlusconi

Da C di Carfagna a M di Matera le baciate dall’amicizia di Silvio

apicella

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di ANTONELLO CAPORALE (Repubblica)
ROMA – Il passato e il presente. Come eravamo, anzi dove eravamo, e dove siamo arrivate. C’è sempre un momento della vita in cui è possibile fare un bilancio e ai lettori di Gente, l’attrice Elena Russo, sdraiata come una tigrotta all’ingresso del

salotto, nel dicembre dello scorso anno confida: “Ho finalmente realizzato un sogno. Comprarmi una casa”. Elena è stata anche testimonial del governo italiano nella vittoriosa campagna napoletana contro l’immondizia.
Elena e Camilla, Evelina e Antonella. Forse Selvaggia, sicuramente Barbara, Virginia, Chiara, Francesca… Letterine, nella classificazione televisiva anche letteronze, che hanno attraversato il cerchio di fuoco del potere, hanno goduto dell’amicizia di Silvio e in qualche modo sono state premiate.

Fanciullesca e anche parecchio drammatica la confessione telefonica di Evelina Manna a Berlusconi: “Io credo nel mondo dei sogni… con te”. La risposta del premier, purtroppo piuttosto concretista: “C’è anche il mondo dei giornali… I giornalisti sguazzano nella merda. Ti do questo consiglio: non farti trovare”. A Evelina è andata così così. Certo, si è aggiudicata una parte ne “I sette giorni della sposa”, e le sue capacità artistiche potranno in futuro essere ancora premiate. Però è niente rispetto a quello che Barbara Matera ha ottenuto: un seggio europarlamentare dopo tre avvincenti esperienze televisive tutte sviluppate in verticale: da letterina silente a “letterata” di Chiambretti e infine letteronza della Gialappa’s. La politica nel cuore. Tra i quindici e i ventuno secondi la durata della sua performance oratoria. Tradita dall’emozione (ma era il primo comizio in piazza) non dall’urna. Barbara oggi è l’onorevole Matera. Tiè!

Micro e macro. E’ un saliscendi di attese e traguardi mancati o raggiunti. Mara Carfagna, per esempio, era valletta della Domenica del villaggio (“In tre anni di lavoro comune non l’ho mai sentita pronunziare una sola parola di politica, neanche, che so: piove, governo ladro”, sintetizzò sorpreso Davide Mengacci, il conduttore del programma di Retequattro). Oggi chi lo ricorda più? Mara è un fior di ministro: consapevole, rigorosa, sempre in prima fila. Nella vita ci vuole talento per sfondare. Anche un pizzico di fortuna.
Camilla Ferrante fu bollata da Agostino Saccà, al tempo re della fiction Rai, un po’ “strappona”. L’aveva però segnalata Berlusconi. La Rai alla fine le concesse una parte in Incantesimo, la soap per cui l’intero Parlamento si mobilitò a difesa, e si è capito anche perché. Le carriere, i dolori, lacrime e gioie di una relazione emozionante, tra l’altro assai bene raccolte nell’istant book “Papi, uno scandalo politico” (Chiarelettere), firmato da Travaglio, Gomez e Lillo, raccontano dell’Italia contemporanea, delle vite di tante giovani e avvenenti ragazze che hanno avuto la ventura di frequentare Palazzo Grazioli. A ciascuna il suo. Sembra però confermata, scorrendo curricula e dichiarazioni a futura memoria, la proverbiale generosità berlusconiana.

Se Barbara Montereale, in ordine cronologico tra le ultime visitatrici della dimora, ha goduto – oltre alla farfallina – di un pensierino da diecimila euro cash, Virginia Sanjust di Teulada, bellissima e ascetica, ha legittimamente occupato per anni il vasto appartamento di Campo dei Fiori, ora di proprietà del Capo, e persino ottenuto, senza mai avanzare alcuna pretesa, un contratto di consulenza con l’ufficio stampa di Palazzo Chigi. C’è da dire che Virginia ha rifiutato di passare alla cassa (“Non ho mai lavorato lì”). I giornali e il giornalismo, dopo le soap, sono la meta prediletta.
Francesca Pascale, del club napoletano “Silvio ci manchi”, ha trovato rifugio dopo la laurea nella segreteria del sottosegretario Francesco Giro e consolazione al consiglio provinciale di Napoli. Chiara Sgarbossa, ex valletta brunetta del Lotto alle otto, ha puntato al consiglio provinciale di Padova. Di Silvia Trevisan, già miss muretto di Alassio, si sono purtroppo perse le tracce. Senza tralasciare la recente e fin troppo nota Noemi Letizia, che comunque ambirebbe all’Isola dei famosi, altre da via del Plebiscito sono atterrate sull’isola. Aida Yespica, per esempio. Altre ancora, ma qui si valuti un fondo di persistente criterio meritocratico, sono state deviate in reality meno nobili. Francesca Lodo comunque ha raggiunto la Fattoria. Dite che è poco?

sheela

siffredi

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la farsa del mafionano

Berlusconi: «È Veronica
che deve scusarsi con me»

Il premier: «So da chi
è sobillata, il divorzio
potrei chiederlo io»

°°° AMICI, VE LO POSTO TUTTO IL PEZZO DEL CORRIERE, PERCHE’ E’ LA QUINTESSENZA DELLA FALSITA’,DEL MASCHILISMO PIU’ ABBIETTO, E DELLA STATURA MISERABILE DI QUESTO DELINQUENTE:

L’ira del cavaliere: «è la terza volta che mi fa scherzi così in campagna elettorale»
«Veline in lista? No, sono laureate
Ecco la verità sulla festa di Noemi»
Berlusconi: «Veronica è caduta in un tranello, dovrà chiedermi scusa pubblicamente»

Arcore, domenica sera. Una domenica molto diversa da tutte le al­tre. Silvio Berlusconi è amareggiato. «Sono indignato». Ha letto, con sorpre­sa, dell’intenzione di sua moglie di di­vorziare. Prima, afferma, non ne sapeva nulla. «Veronica è caduta in un tranello. E io so da chi è consigliata. Meglio, so­billata. La verità verrà fuori, stia tran­quillo». Presidente, e lei pensa che si possa, come in altre occasioni, riconciliare un rapporto che dura da quasi trent’anni, di cui diciannove di matrimonio? «Non credo, non so se lo vo­glio io questa volta. Veronica dovrà chiedermi scusa pubbli­camente. E non so se basterà. È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo».

E i figli? Non dovete pensare ai tre figli, e poi c’è un altro ni­potino in arrivo? «I figli sono solidali con me». «Sa come chiamo io tutto quello che è ac­caduto in questi giorni? Crimi­nalità mediatica». Non esageri, presidente, Repubblica e Stam­pa hanno fatto semplicemente il loro lavoro. E non le dico la mia sofferenza. No, sostiene il Cavaliere che c’è un disegno. Una manovra per metterlo in difficoltà ed esporlo persino al ridicolo, proprio nel momento in cui la sua popolarità è al massimo. E sua moglie ne sa­rebbe diventata complice in­consapevole. «Veronica è sem­plicemente caduta in un tranel­lo mediatico». Sì, ma le veline le avete messe in lista e poi, do­po la lettera di sua moglie al­l’Ansa («Ciarpame senza pudo­re, io e i miei figli siamo vitti­me… ») le avete tolte? «Guardi, direttore, voglio dirlo una vol­ta per tutte, e chiaramente: non avevamo messo in lista nessuna velina e quelle tre che sono state escluse all’ultimo minuto erano bravissime ragaz­ze, con ottimi studi. Altro che veline. Veronica ha creduto al­le tante cose inesatte scritte sul­la stampa, purtroppo».

E le tre ragazze entrate effetti­vamente nelle liste delle candi­dature per le europee? «Lara Comi ha due lauree, ha coordi­nato i giovani del Pdl in Lom­bardia, è dirigente della Giochi Preziosi. Mai andata in tv. Licia Ronzulli è una manager della sanità di altissimo livello, è re­sponsabile delle professioni sa­nitarie e delle sale operatorie del Galeazzi; l’imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli la stima molto, va due volte l’an­no in Bangladesh. Barbara Ma­tera è laureata in scienze politi­che, me l’ha consigliata Gianni Letta, è la fidanzata del figlio di un prefetto suo amico. Ecco, ha fatto una parte in Carabinie­ri 7 su Canale 5, ma mai la veli­na. Insomma, mi creda, è una montatura. Parliamo di tre ra­gazze in gamba su settantadue candidati. E che male c’è se so­no anche carine? Non possia­mo candidare tutte Rosy Bin­di... ».

Presidente, e poi c’è la fe­sta napoletana della giovanis­sima Noemi Letizia, alla qua­le lei ha partecipato a sorpre­sa. «Anche qui sono state scrit­te cose inesatte. Le racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il pa­dre, un mio amico da tanti an­ni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avan­zamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. So­lo due minuti, mi assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Mi faresti un grande regalo. Non molla. Io non so dire di no. Era­vamo in anticipo di un’ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per com­pleanni e matrimoni. Pensi che ho fatto le fotografie con tutti i partecipanti, i camerieri, persi­no i cuochi. Le pubblicherà Chi sul prossimo numero perché me le ha chieste quel diavolo di Signorini». D’accordo, pre­sidente, ma perché quella ragazza Noemi la chiama papi? «Ma è un scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chia­mino papi, non crede?».

Quell’episodio, dice Berlusconi, è stato mon­tato ad arte. E Veronica avrebbe creduto a mol­te delle versioni, false, sulla serata napoleta­na, domenica 26 aprile, conclusa con un incon­tro con Aurelio De Lauren­tiis. Quella sera il suo Napo­li aveva battuto l’Inter, fa­cendo un favore al Milan nel­l’inseguimento impossibile alla capolista. «Ho ringraziato De Laurentiis che si è fatto per­donare a metà l’eliminazione dalla Champions’ League che ci inflisse, battendoci, nello scorso campionato».

Amareggiato e deluso, Silvio Berlusconi non pensa che que­sta volta sia possibile una ri­conciliazione. Arcore e Mache­rio, dove risiede la moglie, so­no vicine. Gli amici comuni se lo augurano. Basterebbe poco. Una spiegazione franca, come succede fra coniugi. Ma nella domenica quasi estiva di Arco­re l’aria è molto diversa dalle al­tre volte. E il Cavaliere è offe­so. Chi lo conosce bene dice che questa volta, per ricon­quistare Veronica, non andrà di sorpresa al suo compleanno a Marrakesh, avvici­nandola vestito da berbero per poi sve­larsi di colpo con un bellissimo gioiello in re­galo. Ma non si sa mai. Il nostro modesto auspicio è che ciò avvenga. Magari in forma del tutto privata.

(f. de b.)


°°° Una marea di cazzate, amici miei. Come al solito. Noto soltanto due cose che stridono troppo:
a) le “veline” laureate… come lui, che si è comprato persino la licenza elementare? Come la Gelmini, che si è comprata la laurea a Reggio Calabria?
b) Va a Napoli per seguire il termovalorizzatore DI NASCOSTO? Lui, che non va nemmeno a pisciare senza le telecamere? E poi, siccome la villetta di Noemi è vicina all’aeroporto, decide di fare una scappata di DUE MINUTI… però le porta un preziosissimo collier di oro e brillanti… roba che si tiene abitualmente nel cruscotto della macchina… e fa le foto con tutti i cuochi e i camerieri. Dunque… se il papi vero della squinzia è un misero impiegato del Comune – e quindi, come tutti gli impiegati NON RIESCE AD ARRIVARE A FINE MESE… chi cazzo glieli ha pagati i cuochi e i camerieri, per non parlare del resto della festa da Mille e una notte?! Infine, dice AL PAPPONE: ” È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo.” Oh, cribbio! Sia la ex moglie che i magistrati lo beccano SEMPRE sotto elezioni… Ma roba da matti! Il fatto è che in questo paese SIAMO SEMPRE sotto elezioni. Ma se tu ti comportassi da UOMO con tua moglie e da persona ONESTA nella vita… nessuno ti romperebbe i coglioni, né sotto elezioni, né mai!
O mafiolo, MA VAI A CAGAREEE!

silvio_a1

pappone-s350

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Ma cos’hanno in testa?

Violenza su due bambini a Matera
Arrestati un uomo e due donne

08:15 CRONACHEUn 61enne abusava sessualmente di due bimbi di 6 e 7. Le due madri, con le quali l’uomo aveva una relazione, minacciavano i figli di non parlare. Le manette sono scattate all’alba.

°°° Ma cos’hanno in testa questi schifosi? Sassi?

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