Telenovela “papi”

Da Travaglio

Elio e le storie tese

Dunque. Elio Letizia da Secondigliano, messo comunale, 12mila euro dichiarati all’anno, ha una figlia, Noemi, che veste firmato e va a scuola in Mercedes con autista. Lui conosce intimamente il premier, ma né lui né il premier spiegano come e quando si sono conosciuti. Anche Noemi conosce intimamente il premier: a 15 anni inviò un book di foto a Mediaset tramite un amico di Dell’Utri; poi, a 16-17 anni, iniziò a frequentare «papi» per tirargli su il morale col karaoke. Milano, Roma, Sardegna. Ma sempre, giura Ghedini, accompagnata dai genitori. Strano: i coniugi Letizia risultano separati da anni; e il Corriere ventila addirittura un’«amicizia particolare» tra Elio e un ex dirigente comunale. Quali armi di persuasione possieda Elio per convocare il premier da Milano alla circonvallazione di Casoria, posto da paura, non è dato sapere. Salvo credere al premier: «Elio voleva parlarmi delle candidature di Malvano e Martusciello». Uno è l’ex questore di Napoli, deputato Pdl; l’altro un consigliere regionale Pdl, fratello del coordinatore forzista in Campania. I due non han mai visto né conosciuto Elio. Che però, generoso com’è, li raccomandava lo stesso. Silvio rimane chiuso un’ora in aereo a Capodichino in attesa che Noemi entri alla festa. E, siccome ha deciso all’ultimo momento, le regala un collier che casualmente teneva in tasca, per ogni evenienza. Sempre casualmente, da sotto un tavolo, spunta un fotografo di «Chi» (Mondadori) per immortalare la scena. Tutto chiaro. Ecco perché Veronica e Mike Bongiorno trovavano perennemente occupato: era sempre al telefono con Elio.

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da travaglio

Gasparrate

“Di Pietro eviti gli insulti. Ne conosco la viltà. Da mesi gli chiedo un pubblico confronto sulle vicende della sua famiglia, ma è fuggito più volte in occasione di inviti tv perché ha paura di parlare degli affari di Mautone e del
figlio Cristiano. È un uomo la cui storia è costellata di vicende oscure ed ambigue. Dalle Mercedes alle scatole piene di soldi, alle vicende dei lavori pubblici in Molise. Spiace che in un momento di coesione nazionale usi il suo linguaggio. Ma è tipico di un uomo che ignora onestà e congiuntivi. Noi conosciamo la sua storia, nei dettagli. E capiamo perché reagisce così” (Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, 14 aprile 2009).

“Per noi Di Pietro è un mito” (Maurizio Gasparri, An, 23 luglio 1994).

“Per noi Di Pietro è meglio di Mussolini” (Maurizio Gasparri, An, 7 maggio 1994).

“Di Pietro? E’ uno di quelli che può contribuire alla costruzione della Seconda Repubblica (Maurizio Gasparri, An, La Stampa, 4 ottobre 1994).

“Io spero in un miracolo: che Di Pietro venga con noi” (Maurizio Gasparri, An, 10 ottobre 1995).

GASPARRI MENTRE LAVA LA MACCHINA DI FINI

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